IL DISTRETTO DEL FERMANO è la più importante area calzaturiera d’Italia e una tra le prime al mondo. Il "saper fare" che ha da sempre contraddistinto la laboriosità artigianale di coloro che producono quotidianamente scarpe da sogno è diventato il fattore caraterizzante del Made in Italy apprezzato un tutto il mondo. Un esempio è l’azienda Gallucci e Gianni Gallucci (nella foto in alto), direttore generale di Gallucci, ci racconta la storia e gli sviluppi futuri di un’azienda che coniuga tradizione e innovazione nel settore della calzatura di alta qualità: "La storia di Gallucci affonda le proprie radici ai primi decenni del secolo scorso quando mio nonno Luigi Gallucci realizzava zoccoli in legno e scarponcini per bambini nella bottega sotto casa a Monte Urano nel cuore del distretto marchigiano delle calzature, poi negli anni ’50, mio padre Giuseppe e mio zio Mario, iniziano a imparare il mestiere del calzolaio e la produzione si diversifica, Il nostro primo impegno è stato rivolto alla produzione di calzature ortopediche per bambini, un segmento che ci ha permesso di costruire una solida reputazione per la qualità e il comfort. Negli anni ’70, l’azienda ha avuto una svolta importante, combinando la nostra esperienza artigianale con l’estetica della moda parigina e la tradizione delle costruzioni inglesi. Da allora, Gallucci ha sempre avuto un forte legame con l’innovazione, senza mai dimenticare le radici dell’artigianato italiano".
Poi c’è stato il suo ingresso in azienda? "Con il mio ingresso in azienda c’è stata un’ ulteriore evoluzione. Mi sono ritrovato in mano uno scarponcino, fatto da mio nonno, guardando quel piccolo oggetto e soffermandomi sulla cura di tutti i piccoli dettagli con cui era stato fatto, ho ritrovato le mie origini, consapevole del fatto di essere gli unici al mondo a realizzare scarpe Goodyear da bambino, ho pensato a sviluppare anche una linea adulto con la "nobile costruzione", e da qui abbiamo iniziato a produrre scarpe da uomo e da donna e poi nel 2014 abbiamo presentato ufficialmente "Gianni Gallucci Atelier", la continua innovazione e l’investimento in nuove tecnologie mi hanno permesso poi di depositare un brevetto per invenzione industriale sulla costruzione Goodyear".
Quali sono le peculiartà che caratterizzano i vostri prodotti? "La passione per l’artigianato, la qualità dei materiali e l’attenzione ai dettagli sono i nostri pilastri. La scarpa Gallucci non è solo un prodotto di lusso, ma un connubio di comfort, bellezza e sostenibilità, che racconta la nostra storia e quella della nostra terra, le Marche".
L’innovazione è sempre più importante per la crescita? "Uno degli sviluppi più significativi riguarda la digitalizzazione dei processi aziendali, che permette di ottimizzare la produzione e migliorare l’efficienza. L’adozione di tecnologie all’avanguardia, rappresenta un passaggio cruciale per l’azienda nella creazione di un business sempre più competitivo, pronto ad affrontare i cambiamenti del mercato globale".
L’azienda sta suscitando l’interesse da parte di investitori esterni? "Oggi dopo l’espansione nel settore delle calzature uomo e donna, il nostro obiettivo è crescere in modo indipendente, pur valorizzando le opportunità offerte da investitori esterni. Negli ultimi anni, abbiamo ricevuto proposte di acquisizione da fondi di investimento, ma abbiamo scelto di rimanere fedeli alla nostra visione familiare. Il futuro è concentrato su una crescita organica, con un’attenzione particolare ai canali B2B e B2C, oltre a una crescente digitalizzazione".
Come state potenziando la struttura retail? "Negli ultimi anni abbiamo rafforzato la nostra presenza online, ma ora stiamo puntando sullo sviluppo retail, dopo l’Atelier di Milano, un corner a Miami ora il negozio di Londra ma già sono nel mirino Tokyo e New York".
Su quali mercati internazionali intendete attuare i vostri programmi di internazionalizzazione? "Le strategie di internazionalizzazione si concentrano su un mix di approccio diretto e collaborazioni locali. In particolare, i piani di crescita si orientano verso paesi dove la domanda è in forte espansione e dove le opportunità di investimento sono particolarmente favorevoli. Grazie a una solida rete di relazioni e alla qualità dei propri prodotti, Gallucci mira a diventare un punto di riferimento globale nel proprio settore. Gallucci è un’impresa che ha saputo crescere e trasformarsi nel corso degli anni, mantenendo sempre un forte legame con le proprie radici e con il territorio di origine la Marche. Nel corso degli anni, l’azienda ha raggiunto così una posizione di rilievo sia a livello nazionale che internazionale. La continua innovazione e l’investimento in nuove tecnologie ci hanno permesso di consolidare il brand e di acquisire una solida reputazione nei principali mercati. Attualmente, la nostra distribuzione è concentrata principalmente in Europa e Russia. Stiamo però guardando con particolare attenzione due mercati molto difficili ma con grande potenzialità ovvero Stai Uniti e Giappone, dove la domanda di prodotti Made in Italy, e in particolare quelli di lusso, è in forte crescita".
Siete impegnati anche a migliorare la vostra posizione nel mercato nipponico? "Il Giappone è la porta d’ingresso per tutto il mercato asiatico ed in vista del prossimo Expo 2025 di Osaka, l’ Ambasciatore e Commissario Generale per Expo Mario Vattani sta facendo un grande lavoro per far conoscere le eccellenze italiane. Ma la nostra attenzione è rivolta anche agli Stati Uniti, dove la nostra partnership con la NBA, iniziata nel 2017, ci ha dato visibilità e dove stiamo consolidando la nostra presenza".