L’INASPRIMENTO delle tensioni geopolitiche, soprattutto nelle regioni confinanti con l’Europa, il rallentamento dell’economia cinese e le condizioni sempre più restrittive per l’offerta di credito, sono solo alcuni dei fattori che lo scorso anno hanno influenzato negativamente le prospettive economiche globali. Proprio questi aspetti "hanno contribuito ad una maggiore pressione sulle catene di approvvigionamento e alla conseguente diminuzione della domanda in alcune aree del mondo, con risvolti negativi anche sui mercati finanziari e sulla fiducia degli investitori", spiega Claudia Bugno, Senior Fellow Luiss School of Government.
"Il Sistema Italia si è trovato a diversificare i propri partner commerciali e a massimizzare i punti di forza, tra cui l’inestimabile tesoretto culturale e il settore manifatturiero, incluso quello del mobile, al fine di mantenere e ampliare gli sbocchi commerciali", aggiunge Claudia Bugno, tra i protagonista dell’incontro di mercoledì in Assolombarda. Come stanno il Made in Lombardia e il Made in Italy? "Malgrado la resilienza dimostrata, le prospettive sono ancora poco rosee", dice Bugno. "All’interno di tale scenario – precisa – emerge il ruolo di distretti come quello del mobile, riconosciuto in tutto il mondo come portavoce dell’eccellenza Made in Italy. L’approccio politico-istituzionale ne riconosce l’importanza e si orienta verso la ricerca di autonomia strategica. Per mitigare i rischi e promuovere lo sviluppo del tessuto delle piccole e medie imprese, maggiormente soggette a difficoltà di accesso a strumenti finanziari, l’Italia ha introdotto diverse misure, tra cui il Golden Power, la disciplina che regola i poteri speciali di intervento nell’economia, punta proprio a tutelare i settori produttivi strategici, la Legge sul Made in Italy e l’istituzione di fondi, incluso il potenziamento delle imprese attive nella lavorazione del legno, per incentivare lo sviluppo economico e una produzione ad impatto ambientale zero, rispondendo così alle crescenti esigenze di un’industria sostenibile". Da non dimenticare, inoltre, "altri strumenti di legge, come la Nuova Sabatini, il credito d’imposta Zes, i Contratti di Sviluppo, il Fondo Crescita Sostenibile, recentemente rifinanziati. Malgrado le diverse misure esistenti, persiste la difficoltà di coglierle appieno, specialmente per le aziende piccole e micro".
Le. Ma.