OLTRE 31 MILIONI di investimenti, 553 milioni di impatto economico sul territorio, 3.351 posti di lavoro, 811 aziende fornitrici per un valore complessivo di acquisti pari a 276 milioni di euro. Si riassume anche in questi numeri la ’forza’ di Lactalis Italia sul territorio emiliano-romagnolo dove sono presenti 9 stabilimenti di produzione e confezionamento, di cui uno degli stabilimenti di produzione di latte più importanti in Europa, e 2 uffici centrali nella Regione, oltre a uno dei più importanti centri di ricerca sul latte di Lactalis in Europa. "La nostra forza è quella di coniugare una dimensione internazionale del gruppo con la capacità di valorizzare le produzioni locali – spiega Giovanni Pomella (nella foto sopra), general manager per l’Italia di Lactalis – e il caso dell’Emilia-Romagna è proprio emblematico: dedichiamo la stessa scrupolosa attenzione alle produzioni realizzate negli stabilimenti dove lavoriamo 100mila tonnellate di prodotto ed in quelli, decisamente più piccoli, dove realizziamo ad esempio 1.000 tonnellate di Parmigiano Reggiano". Lactalis Italia – prima realtà del settore agroalimentare per presenza e capillarità sul territorio italiano con i brand Galbani, Parmalat, Leerdammer, Ambrosi e Castelli – consolida la sua presenza nelle regioni italiane, con un cospicuo investimento in Emilia-Romagna nel biennio 2023-2024 pari 31 milioni di euro, a favore della sostenibilità e dell’innovazione di prodotto e di processo. Lactalis è anche il primo esportatore di formaggio italiano. In particolare, il 45% del formaggio Grana Padano e Parmigiano Reggiano prodotto da Lactalis viene esportato, mentre la percentuale relativa al Gorgonzola raggiunge il 40%. Il Gruppo Lactalis in Italia è parte del Gruppo francese Lactalis, leader mondiale dei prodotti lattiero-caseari con oltre 28,3 miliardi di euro di fatturato, 86.000 collaboratori e 270 stabilimenti in 51 Paesi.
Lactalis, in Emilia-Romagna, è presente con 6 siti produttivi e 2 di confezionamento e uno di stagionatura, per un totale di 9 siti che producono marchi quali Parmalat, Ambrosi e Castelli e 2 uffici centrali a Collecchio e Reggio Emilia. Lo stabilimento di Collecchio è il sito produttivo di latte più grande in Italia e uno tra i più importanti al mondo. Primo fra tutti quelli di Parmalat, viene costruito nel 1961 dall’intuizione delle produzioni Uht (a lunga conservazione) e ancora oggi è il centro delle principali innovazioni del settore. Nello stabilimento vengono prodotte circa 390.000 tonnellate di prodotto per circa 700 milioni di pezzi tra latte e panne Uht, yogurt, dessert, e succhi di frutta. È qui che sono nati i marchi storici del gruppo quali Parmalat, Zymil, Chef, Santàl, Coppa Malù e che vivono grazie al lavoro di oltre 500 persone. A Collecchio, poi, ha anche sede lo storico stabilimento Bertozzi, fondato nel 1901 dove oggi avviene il taglio e confezionamento del Parmigiano Reggiano, per oltre 2.000 tonnellate all’anno. Sempre in tema di caseifici, sono nella squadra il Caseificio ’Tricolore’ a Reggio Emilia, (uno tra i più grandi caseifici di produzione del Parmigiano Reggiano, dove si producono e stagionano 52.000 forme ogni anno), il Caseificio di Tizzano Val Parma (un piccolo caseificio specializzato nella produzione di Parmigiano Reggiano Dop biologico che ogni anno produce circa 14.00 forme), il Caseificio di San Polo di Torrile (ristrutturato nel 2015 con l’aggiunta di nuove caldaie, è oggi uno dei più grandi caseifici di Parmigiano Reggiano con circa 45.000 forme l’anno), il Caseificio ’La Traversetolese’ di Traversetolo (dove vengono prodotte e stagionate ogni anno 23.000 forme di Parmigiano Reggiano con il brand Ambrosi) e infine il sito di Turro, in provincia di Piacenza, dove si stagionano ogni anno 88 mila forme di Grana Padano e Parmigiano Reggiano.
A fotografare il contributo alla crescita e allo sviluppo sostenibile in Italia e in Emilia-Romagna è lo Studio Impatto Paese condotto da The European House-Ambrosetti. E i numeri dicono che in Emilia-Romagna Lactalis sostiene 1.271 occupati in modo diretto (+20,7% nell’ultimo triennio) e considerando l’attivazione delle filiere di fornitura e subfornitura, Lactalis genera un totale di 3.351 posti di lavoro in Emilia-Romagna. Si calcola inoltre che questa massiccia attivazione di filiere locali da parte di Lactalis generi ricadute economiche per oltre 530 milioni, distribuiti in differenti settori, fra cui manifattura, packaging, settore agricolo, trasporto e logistica, con una crescita del 25% negli ultimi due anni. "Lactalis è tra le imprese che stanno investendo in modo rilevante e continuativo in Emilia-Romagna e – spiega Pomella – un grande e importante investimento è quello destinato alle nuove linee di produzione di Collecchio per l’R-Pet Bianco. Grazie alla collaborazione con la filiera del riciclo, Lactalis ha infatti reso riciclabile il Pet bianco e da oggi tutte le bottiglie Parmalat saranno in questo nuovo materiale".
Gli investimenti in R&S testimoniano la volontà del Gruppo di contribuire attivamente alla crescita e all’innovazione dell’intero comparto agroalimentare. Con l’introduzione di circa 580 nuove referenze negli ultimi 2 anni, ad esempio i nuovi prodotti freschi di Chef, Lactalis guida l’innovazione del settore. Solo nel 2022 i prodotti innovativi hanno rappresentato il 7,2% dei volumi di vendita totali. Con 1,9 milioni investiti in ricerca e sviluppo tra il 2018 e il 2022, Lactalis in Italia è protagonista dell’innovazione di settore. Il Centro ricerche Parmalat diviso tra Collecchio e Castellaro (Parma) è il cuore dell’innovazione, centro di studio su latte, prodotti delattosati, alimenti funzionali, bevande a base frutta e tecnologie di processo, nonché di packaging per gli alimenti freschi e ultra-freschi.