Domenica 13 Ottobre 2024

La pasta biologica della Cooperativa. Gino Girolomoni premiata dalla Ue

La Cooperativa Agricola Gino Girolomoni ha vinto il premio Eu Organic Awards per la produzione di pasta biologica di qualità. L'azienda marchigiana si distingue per la valorizzazione del territorio e la promozione dell'agricoltura biologica. Con numeri economici positivi e progetti di espansione, punta sull'export e sull'innovazione.

La pasta biologica della Cooperativa. Gino Girolomoni premiata dalla Ue

La Cooperativa Agricola Gino Girolomoni ha vinto il premio Eu Organic Awards per la produzione di pasta biologica di qualità. L'azienda marchigiana si distingue per la valorizzazione del territorio e la promozione dell'agricoltura biologica. Con numeri economici positivi e progetti di espansione, punta sull'export e sull'innovazione.

LA PASTA biologica prodotta dalla Cooperativa Agricola Gino Girolomoni è arrivata sul tetto d’Europa. L’azienda bio marchigiana, con sede a Isola del Piano, a pochi chilometri da Urbino, ha vinto il prestigioso premio Eu Organic Awards nella categoria dedicata alle piccole e medie imprese di trasformazione di alimenti biologici. La cerimonia di premiazione è avvenuta a Bruxelles, in occasione della ’Giornata europea del biologico’. A ritirare il riconoscimento Giovanni Battista Girolomoni (nella foto in alto, a sinistra), presidente della Cooperativa, accompagnato dalla sorella Maria (a destra), responsabile comunicazione e pubbliche relazioni. Il premio mira a valorizzare le realtà biologiche europee d’eccellenza, innovative e sostenibili che contribuiscono alla produzione e al consumo di prodotti bio. Ma la coop non è solo cibo: in questi 50 anni, grazie alla visione di Gino Girolomoni, è diventata un esempio di ricostruzione di un territorio, e ha fatto di un lembo di terra abbandonata il luogo per coltivare e diffondere l’agricoltura biologica, per tornare a fare il vecchio mestiere del contadino in modo nuovo. Oggi i contadini che scelgono di conferire alla cooperativa si vedono, infatti, riconosciuto un prezzo equo, un accesso sicuro al mercato, condizioni di pagamento sicure, uno stoccaggio garantito e il rimborso delle spese di trasporto.

"Il premio è per noi motivo di grande orgoglio", spiega Giovanni Battista Girolomoni, figlio di quel visionario di suo padre Gino, pioniere del bio in Italia che avviò l’esperienza agricola, oggi portata avanti con passione dalle centinaia di soci agricoli e dai collaboratori della Cooperativa. "È il frutto di anni e anni di lavoro, formazione, innovazione, ricerca ed investimenti importanti fatti nel campo del biologico – spiega Girolomoni – con l’obiettivo di produrre una pasta buona, di qualità e sostenibile. È la riprova del successo di questo modello agricolo e produttivo, formato da agricoltori riuniti in cooperativa per valorizzare i propri raccolti in modo equo e sostenibile per tutti. Oggi tutto questo è riconosciuto dall’Unione europea che ci certifica come l’eccellenza nel nostro settore. Ringrazio i miei genitori che più di 50 anni fa hanno creduto e dato vita a questa realtà, e tutti coloro che per decenni e ogni giorno contribuiscono al miglioramento della nostra organizzazione, fondata sui principi del rispetto per la terra, valorizzazione del lavoro e promozione dell’agricoltura biologica". L’azienda punta molto sui cereali, in particolare su quelli antichi. In genere i cereali antichi (il grano Khorasan-Graziella Ra in particolare) presentano un profilo proteico che non ha subito delle manipolazioni o modificazioni genetiche dovute ad incroci forzati, e presentano quindi un glutine più facilmente digeribile rispetto ai grani ad alta resa industriale, elaborati negli ultimi 50 anni. La produzione agricola tipica, nel rispetto e grazie al recupero dei saperi tradizionali della cultura contadina locale, è uno dei valori della pasta Girolomoni che ne spiegano il successo. Oltre alla pasta, si producono inoltre altri cereali e legumi e si commercializzano riso, sughi e passate di pomodoro, olio Evo e couscous, sempre con il marchio Girolomoni.

I numeri economici della cooperativa sono positivi. L’andamento dei primi 3 trimestri (gennaio- settembre) 2024 sul pari periodo 2023 è positivo, pari a poco meno di 13 milioni di ricavi in 9 mesi (+15% a valore e di + 20% a volume), visto una parziale riduzione di prezzi operata a gennaio sulla pasta. Per il 2024 le prospettive sono di sostanziale mantenimento nel mercato italiano ed europeo, ma "ci aspettiamo – spiega Girolomoni – una crescita del mercato nordamericano che negli ultimi due anni è stato meno brillante". Numeri resi possibili dalle 450 aziende agricole associate in filiera (ognuna delle quali con i propri dipendenti diretti), 70 addetti diretti al mulino e pastificio di proprietà della Cooperativa. Sono circa 8mila gli ettari coltivati in seminativo gestiti dalla Cooperativa, di cui 5mila a cereali dedicati alla pasta. La Sau (superficie agricola utile) totale dei soci agricoli è di circa 30mila ettari, ma considerate le colture di rotazione e le altre attività, ne vengono destinati ogni anno 8mila alle esigenze della Cooperativa.

Sul fronte degli investimenti, da segnalare che nell’agosto scorso è terminato l’allargamento dello stabilimento produttivo con la messa in opera di nuovi macchinari per il pastificio e la costruzione dei nuovi uffici per circa 3 milioni di euro. Per il prossimo futuro, i nuovi progetti riguardano il raddoppio della capacità della pasta corta con la nuova linea produttiva per circa 2 milioni, per poi negli anni futuri investire nel nuovo centro logistico a servizio della filiera (centro di stoccaggio cereali e magazzino logistico prodotti finiti). Produzioni che già oggi finiscono per la gran parte all’estero. Nel 2024 ha preso la strada delle esportazioni il 72% del fatturato, nel 2022 eravamo al 76% (l’Italia è cresciuta più dell’estero) e dal 2025 ci aspettiamo di ritornare intorno al 75% di quota export. In particolare, "in Italia – spiega Girolomoni - stiamo crescendo per una buona distribuzione nel canale specializzato bio, nel canale Normal Trade e nel canale Horeca/Food Service, oltre che online, mentre non siamo presenti in Gdo per scelta. All’estero, ci aspettiamo buone performance dagli Usa, e in altri paesi europei dove la sensibilità al prodotto bio è alta". In generale in Italia "il bio soffre molto per una minor attenzione da parte del consumatore. Fatto 100 il totale dell’agroalimentare (food & beverage) in Italia siamo circa al 3% di consumi bio, mentre in altri grandi paesi come Germania e Francia si arriva al 7% e addirittura al 13% in Danimarca, ad esempio. Siamo grandi produttori e scarsi consumatori, perciò esportiamo tantissimo", spiega Girolomoni.