Martedì 12 Novembre 2024

La mecenate punta sull’arte: "Meno profitto e più etica"

PULIUMBRIA GROUP: storia e leadership femminile. Maura Lepri, giovane manager, racconta come concilia famiglia e lavoro, l'importanza della flessibilità e l'impegno per la parità di genere.

La mecenate punta sull’arte: "Meno profitto e più etica"

PULIUMBRIA GROUP: storia e leadership femminile. Maura Lepri, giovane manager, racconta come concilia famiglia e lavoro, l'importanza della flessibilità e l'impegno per la parità di genere.

PULIUMBRIA GROUP è un’azienda storica che affonda le sue origini nella Perugia degli anni ’60. È stata la prima in Umbria ad occuparsi di pulizia e di servizi alle imprese. La guida una giovane manager, Maura Lepri, con una laurea in Lettere e la passione per l’arte, tanto da essere una dei mecenati perugini più vivaci nell’ambito dell’Art Bonus.

Una donna a capo di un’azienda: come concilia famiglia e lavoro?

"Non è mai facile, né per chi è alle dipendenze né

per chi come me è alla guida di un’azienda, ruolo che non ti permette in realtà di definire con nettezza dove finisce il lavoro ed inizia il riposo. Non esistono segreti o ricette magiche, esiste una buona organizzazione, molta flessibilità mentale, buone gambe ed un nonno, mio padre, che riesce ad arrivare con mio figlio Cesare dove non possiamo, per gli stessi motivi, né io né mio marito. Ovviamente, cerco di riuscire a ritagliarmi degli spazi vitali sia con la famiglia sia con me stessa: un po’ di lettura e di studio ed una passeggiata all’aria aperta. La famiglia deve essere come una squadra, la nostra azienda è un’azienda di famiglia è un’altra creatura a cui porre continue attenzioni".

Un’azienda contemporanea secondo lei che requisiti deve avere?

"Puliumbria è un’azienda che offre servizi e non produce beni materiali. Tuttavia, riflettevo qualche giorno fa su come il business, oggi, ci impone una rigidità di rispetto dei tempi. Sconfinando nella filosofia greca è come se dicessimo che il concetto di Chronos ha avuto la supremazia assoluta su Kairos: cioè la velocità di esecuzione di un compito è associata ad un aumento di produttività ed efficienza ed un’azienda più e in minor tempo si organizza e si adatta alle situazioni più viene considerata flessibile, innovativa con una potente efficacia organizzativa. Con il passare dei decenni si sono visti i forti limiti di questo approccio quantitativo. Anche se le dimensioni legate al tempo come Chronos restano comunque importanti per decretare il successo aziendale, passano in secondo piano rispetto alla dimensione qualitativa espressa da Kairos. Quest’ultima infatti permette di affrontare le cosiddette ’sfide adattive’ che richiedono nuove competenze e la capacità di muoversi in contesti incerti e imprevedibili: in quasi tutti i settori di business, anche quello dei servizi come il nostro, le sfide del futuro sono di tipo adattivo. Gestire un’azienda in base al concetto espresso da Kairos significa leggere l’evoluzione continua del contesto e adattare di volta in volta la propria strategia, individuare non la cosa giusta in assoluto ma la cosa giusta da fare in ogni singolo momento: acciuffare l’occasione".

Maura, lei è anche una mecenate: come nasce questa esperienza con l’Art Bonus?

"Prima di tutto c’è il forte radicamento che l’azienda ha con la città di Perugia e ogni atto di restituzione alla cultura e alla comunità è da ritenersi quasi doveroso. Ho scelto di finanziare un manoscritto antichissimo, risalente al XV secolo: ’Le indulgenze di Monteluce’, che contiene una raccolta di indulgenze e grazie concesse al monastero femminile: un bene visibile solo se lo si va a cercare negli scaffali riservati ai libri antichi della Biblioteca Augusta. Era un libro non più consultabile che versava in pessime condizioni di conservazione, addirittura l’inchiostro ferruginoso ne aveva corroso le pagine. Perché questa scelta? Perché è un manoscritto che proviene dal convento di Monteluce, quartiere che ospitava l’ospedale dove sono nata: ho voluto ravvisare una sorta di legame affettivo tra me ed il bene in questione, ma anche perché proprio in quel convento esisteva uno scriptorium tutto al femminile, donne molto spesso letterate che si impegnarono nella traduzione in italiano di opere latine. Quindi nel finanziare il restauro sono stata mossa dal fascino proveniente da questo piccolo ma operoso gruppo al femminile dedito al recupero e alla divulgazione della cultura".

Quanto l’ha aiutata nel lavoro la sua formazione umanistica?

"Ogni giorno, come guida di un’azienda, mi sforzo di tenere alta l’attenzione sulle persone e sulle loro esigenze. Nel mese di ottobre, mese dedicato alla prevenzione dei tumori al seno, ho voluto organizzare in azienda un incontro con una dottoressa senologa perché parlasse a tutte noi, a me e alle mie tante collaboratrici, di prevenzione. Investire umanamente nel capitale umano credo sia la strada maestra. Meno profitto più etica: lo penso sul serio".

Come è cambiato il ruolo della donna nella società?

"Nasco e cresco in una famiglia dove le donne si sono autodeterminate con il lavoro, lo studio e l’impegno. La storia dell’emancipazione femminile parte da lontano, porta con sé magnifiche conquiste, fasi di stallo e spesso paradossali e avvilenti retrocessioni. Si discute molto sul femminile dei nomi, e non dico che non siano importanti le questioni di forma, anche io sono l’amministratrice e non l’amministratore di Puliumbria (senza però inventare a tutti i costi orribili e cacofonici sostantivi femminili), dicevo si discute su questioni piuttosto banali quando ancora esiste un divario retributivo di genere, le donne lavoratrici nell’Ue guadagnano in media il 12,7% in meno all’ora rispetto agli uomini. La nostra azienda sta implementando la Certificazione di Genere, cioè pratiche che garantiscono pari opportunità, rispetto e valorizzazione delle differenze individuali, contribuendo attivamente alla lotta contro le dipsarità. Credo che un movimento sinergico all’interno dei sistemi famiglia, scuola, istituzioni e aziende possa creare un circolo virtuoso, efficace deterrente anche ai numerosi e tragici episodi di violenza che si consumano oramai ogni giorno".