PER IL GRUPPO Chiesi, innovare per generare un impatto positivo significa considerare non solo i benefici clinici dei farmaci e dei target terapeutici, ma anche essere al fianco dei pazienti durante tutto il loro percorso. Ciò include la prevenzione, la gestione quotidiana delle loro malattie per condurre una vita autonoma e soddisfacente e la riabilitazione. Il Gruppo è impegnato in attività di R&D, sia per quanto riguarda lo sviluppo (ricerca clinica finalizzata alla registrazione di nuovi farmaci), sia sul fronte della ricerca applicata (individuazione di nuove entità chimiche, biologiche o diverse soluzioni terapeutiche), a cui sono dedicati una serie di progetti mirati. Il team di R&D è composto da 1.321 collaboratori a livello globale di cui 757 ricercatori (66,7% donne). Il centro di ricerca principale è a Parma, con altri sei nel mondo: Francia (Parigi), Regno Unito (Chippenham), Stati Uniti (Cary), Svezia (Lidingö), Cina (Shanghai) e Canada (Toronto). Le spese in R&D hanno raggiunto nel 2023 la quota di 721 milioni di euro (pari al 23,8% del fatturato di Gruppo). L’aumento rispetto all’anno precedente (589 milioni) è riconducibile agli studi di fase III a supporto dell’ingresso dei prodotti respiratori nel mercato americano e all’arricchimento strategico, tramite crescita inorganica, della pipeline nelle tre aree terapeutiche. Secondo il Joint Research Centre della Commissione europea, il Gruppo Chiesi si conferma al primo posto tra le aziende farmaceutiche italiane (e tra le prime 10 in Europa) per investimenti in R&D.
Con 43 brevetti depositati nel 2023 presso lo European Patent Office, Chiesi conserva il primato tra le aziende farmaceutiche italiane per deposito di brevetti in Europa. I brevetti nel portfolio del Gruppo a livello globale sono 6.200. Come spiega Diego Ardigò, head of Global Research & Development del Gruppo Chiesi, "Siamo costantemente impegnati nel sostenere il progresso scientifico. Vogliamo confermarci campioni di innovazione anche nel prossimo futuro. Per farlo e per sviluppare soluzioni terapeutiche destinate a migliorare la qualità di vita dei pazienti – e dei loro caregiver – in tutto il mondo, oltre a prevedere investimenti importanti in ambito R&D, come già facciamo, dovremo sempre più puntare su un modello di networking intellettuale: sarà importante conciliare la proprietà intellettuale generata internamente con il know-how e l’innovazione di partner terzi". Tra il 2018 e il 2024, il Gruppo Chiesi ha firmato 10 accordi di collaborazione e partnership.
G. C.