Venerdì 20 Dicembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Il capitalismo etico di Vettore 2476: "Vorrei contribuire alla comunità"

Francesco Giovanni Micillo, fondatore di Vettore 2476, promuove un capitalismo etico con capi tecnici da montagna realizzati con materiali riciclati. La startup reinveste parte dei profitti per la gestione sostenibile del territorio, con eventi di pulizia e obiettivo di espansione a Milano.

Francesco Giovanni Micillo, fondatore di Vettore 2476, promuove un capitalismo etico con capi tecnici da montagna realizzati con materiali riciclati. La startup reinveste parte dei profitti per la gestione sostenibile del territorio, con eventi di pulizia e obiettivo di espansione a Milano.

Francesco Giovanni Micillo, fondatore di Vettore 2476, promuove un capitalismo etico con capi tecnici da montagna realizzati con materiali riciclati. La startup reinveste parte dei profitti per la gestione sostenibile del territorio, con eventi di pulizia e obiettivo di espansione a Milano.

"L’IDEA PRINCIPALE è quella di restituire un ruolo sociale all’impresa, un capitalismo etico in un mondo in cui spesso gli imprenditori prendono senza restituire abbastanza". Da questo presupposto nasce Vettore 2476, la startup di Francesco Giovanni Micillo (nella foto in alto), che punta a produrre capi tecnici da montagna con materiali riciclati e a reinvestire parte degli utili per una gestione sostenibile del territorio. Micillo ha 30 anni, è nato e cresciuto a Norcia, e ha da sempre la passione per l’impresa.

Qual è il suo background e come è nata l’idea di Vettore 2476?

"Dopo aver conseguito la laurea in Business management alla Luiss Guido Carli University, ho iniziato ad inviare candidature nel settore della consulenza, ritenendolo un settore dinamico ed adatto alle mie ambizioni. Come spesso accade nella vita però, si presenta un ’cigno nero’, un evento isolato e inaspettato ma con un impatto enorme. L’economia entra in recessione e un documentario in tv sul forte impatto delle attività dell’uomo sulla natura fanno in resto. Si accende la lampadina e inizio a cercare online: mi imbatto nella sustainable finance, nei green bond e scopro come siano le aziende del settore energetico ad impiegarli per la maggior parte, essendo le responsabili del maggior numero di emissioni. Parallelamente a queste mie riflessioni, il Covid iniziava a peggiorare e da lì decido di lasciare la casa per l’università e tornare a Norcia, la mia città natale. Norcia è stata meta delle persone che scappavano dalle città in pandemia, ma è anche una città turistica, quindi l’esigenza di preservarne le risorse naturali dall’overturism era concreta. Da qui l’idea di Vettore 2476. La mission di Vettore 2476 è quella di proteggere l’ambiente circostante tramite la vendita di prodotti di abbigliamento (realizzato quasi interamente con materiali riciclati), ed utilizzare parte dei proventi per una gestione sostenibile del territorio".

La sostenibilità alla base della strategia aziendale, dunque?

"Sostenibilità e strategia aziendale non possono essere due temi distinti. La strategia si basa su scelte di sostenibilità in tutta l’azienda, poiché da una strategia sostenibile deriva un modello di business più redditizio e resiliente. Con Vettore puntiamo al raggiungimento del Sustainable development goals 15: ‘Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre’. Una sorta di modello già messo in atto dalle grandi Utilities, che ho voluto adattare ad una piccola startup".

Come nasce un capo di Vettore e come è possibile acquistarlo?

"L’idea base nasce da me e dal mio foglio A4, sul quale ancora disegno con la matita. Ci avvaliamo di semilavorati che personalizziamo e brandizziamo con l’obiettivo di riuscire a creare un handmade al 100 per cento proprio a Norcia. Per l’acquisto, siamo nati sull’e-commerce anche se, gradualmente, stiamo iniziando a puntare su negozi fisici e devo dire che la richiesta c’è. Siamo presenti in una decina di negozi in Umbria e il prossimo obiettivo è puntare su Milano. Va detto che la conformazione fisica della nostra regione non aiuta. Da sottolineare però anche il fatto che i nostri prodotti stiano riscuotendo successo anche fuori, andando a coprire diversi target, da chi è semplicemente interessato a prodotti tecnici da montagna, a chi è interessato alla nostra filosofia di sostenibilità e chi apprezza invece lo sviluppo estetico del prodotto".

Dei capi con materiali riciclati abbiamo detto, ma come si realizza il reinvestimento nella gestione sostenibile del territorio?

"Lo stiamo realizzando attraverso delle giornate di pulizia di Norcia. Con i ricavi dell’ultimo anno ho potuto acquistare tutto il materiale necessario per questa iniziativa e in particolare delle pinze meccaniche utili appunto per raccogliere i rifiuti. L’ultima edizione è stata domenica 25 agosto, quando siamo riusciti a coinvolgere decine di persone, tra adulti e bambini, tra cui il sindaco Giuliano Boccanera e l’assessore Gianni Coccia che, armati di guanti, sacchi e pinze, hanno partecipato a ’Clean up Norcia’, vale a dire alla pulizia del parco e delle vie della città. Alla fine sono stati raccolti una ventina di sacchi di immondizia. Eventi che abbiamo intenzione di replicare anche a Milano e in altre realtà italiane. Considero quello che facciamo un’attività concreta, in grado di cambiare la cultura e il paradigma. Troppo spesso, purtroppo, le aziende che fanno sostenibilità si impegnano nel green washing".

Un consiglio concreto per i giovani interessati ad aprire una propria attività.

"Dopo la laurea, il mio consiglio è quello di entrare in una grande aziende per imparare a fare le cose. Il lavoro in una grande realtà ti insegna il paradigma, il modo di pensare, è insomma molto utile. Poi circondarsi di persone che credono in te e ti supportano, oltre che, ovviamente, di persone valide. L’ingrediente fondamentale è quello di essere curiosi e di approfondire sempre le tematiche che ci si pongono di fronte. Per quanto mi riguarda, la passione e la vena per l’imprenditoria è sempre stata una mia costante. Credo che debba ringraziare il periodo di tirocinio nell’azienda di Brunello Cucinelli per la passione per gli abiti e per un certo modo di fare impresa".

Il prossimo obiettivo?

"Rendere Vettore 2476 sempre più grande e forte e puntare a rendere tutta la collezione sostenibile ed ecofriendly".