Lunedì 30 Dicembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Gruppo Reda porta online i filati pregiati

SI RACCONTA che, quando un forestiero entra a Biella, gli abitanti, ancor prima di fare la sua conoscenza, siano abituati...

Gruppo Reda porta online i filati pregiati

SI RACCONTA che, quando un forestiero entra a Biella, gli abitanti, ancor prima di fare la sua conoscenza, siano abituati a toccare i suoi abiti per capire se siano realizzati con tessuti di qualità. Una delle storie aziendali più affascinanti del territorio è quella del Gruppo Reda, da 150 anni nome di spicco del ‘made in Italy’ e, dal 2020, certificata ‘B-corporation’ per il proprio impegno nei confronti dell’ambiente e, in particolare, per garantire il benessere animale. Il racconto di Reda ha inizio nel 1865, anno in cui l’imprenditore piemontese Carlo Reda fonda uno storico lanificio a Valle Mosso, comune del Biellese noto come ‘culla dell’industria laniera’, poiché qui furono installati i primi telai meccanici, costruiti dagli inglesi durante la Rivoluzione industriale e portati in Italia da un altro biellese illustre, Pietro Sella, nel 1816.

Più tardi, nel 1919, i fratelli Botto Poala – discendenti di una famosa famiglia di tessitori - acquisiscono il lanificio e avviano quel percorso che farà di Reda un punto di riferimento imprescindibile nel mercato tessile, in Italia e all’estero. Oggi Ercole Botto Poala, nel ruolo di amministratore delegato (nella foto, seduto al centro, con i cugini Francesco, Fabrizio e Guglielmo), è il promotore di una crescita volta all’innovazione costante, nel rispetto delle tradizioni e del rapporto col territorio. Proprio il forte legame col distretto biellese è uno dei tratti distintivi di Reda: da sempre, l’azienda propone tessuti in lana merino ‘made in Italy’, curando da vicino ogni aspetto della produzione (dalla ricerca e selezione della materia prima fino alla realizzazione del prodotto finito).

I tessuti Reda nascono ancora nello stabilimento di Croce Mosso, tra le colline biellesi: il gruppo ha scelto di continuare a produrre esclusivamente qui le proprie creazioni, valorizzando il territorio e il capitale umano. Una scelta coraggiosa che, tuttavia, si è dimostrata vincente: dopo un 2022 chiuso a quota 115 milioni di euro, per il 2023 l’azienda prevede di toccare i 117 milioni di euro. Tutto questo malgrado l’incertezza derivante dalle tensioni geopolitiche internazionali e dall’impennata dell’inflazione, che lo scorso anno si è abbattuta come una scure anche sui consumi dei beni di lusso. Tra i tanti progetti in cantiere, ecco la scommessa di Tailoor, la piattaforma di digital commerce che consente di vendere online capi d’abbigliamento su misura, oltre a rendere più sofisticata, grazie a un configuratore 3D, l’esperienza d’acquisto in negozio. Lanciato lo scorso anno, il progetto punta a porsi come uno strumento di digitalizzazione utile all’intero comparto tessile

Al centro dell’agenda di Reda c’è poi l’espansione di Lanieri, il primo e-commerce specializzato nella vendita di capi di abbigliamento da uomo su misura, acquisito dal lanificio alla fine del 2020. Digitale, ma provvisto di una rete fisica, Lanieri potrebbe presto aprire un atelier a Madrid.