Domenica 16 Marzo 2025
LETIZIA MAGNANI
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Gruppo . Cremonini. Gli oli esausti diventano carburante

CONSAPEVOLEZZA, cultura e condivisione sono alla base dei progetti sostenibilità del Gruppo Cremonini. Quello del riciclo degli oli esausti, in...

I RISULTATI RAGGIUNTI NEL 2024 Sono 133 le tonnellate di oli vegetali esausti trasformate in biocarburante, nel 2024, grazie alla collaborazione con il Gruppo Hera, con un incremento del 4% rispetto all’anno precedente. Sono numeri importanti per il Gruppo Cremonini e per Hera, che vogliono fungere da esempio e da stimolo anche per altri

I RISULTATI RAGGIUNTI NEL 2024 Sono 133 le tonnellate di oli vegetali esausti trasformate in biocarburante, nel 2024, grazie alla collaborazione con il Gruppo Hera, con un incremento del 4% rispetto all’anno precedente. Sono numeri importanti per il Gruppo Cremonini e per Hera, che vogliono fungere da esempio e da stimolo anche per altri

CONSAPEVOLEZZA, cultura e condivisione sono alla base dei progetti sostenibilità del Gruppo Cremonini. Quello del riciclo degli oli esausti, in particolare, è un progetto nato nel 2021, con il Gruppo Hera e, di anno, in anno, è cresciuto in numeri e in valore. Crescono ancora, infatti, gli oli vegetali esausti che dalle cucine del gruppo Cremonini finiscono nei motori come biocarburante per alimentare la transizione ecologica della mobilità personale. Nel 2024, infatti sono salite a oltre 133 le tonnellate di oli vegetali esausti trasformate in biocarburante, grazie alla collaborazione con il Gruppo Hera, con un incremento del 4% rispetto all’anno precedente.

Sono numeri importanti per il Gruppo Cremonini e per Hera, che vogliono fungere da esempio e da stimolo anche per altri. Il progetto riguarda, infatti, 220 punti ristoro Chef Express, Roadhouse, Calavera e Wagamama distribuiti su tutto il territorio nazionale, con una più forte concentrazione in alcune regioni, ovvero Lombardia, Lazio, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto.

Il processo inizia con separazione e stoccaggio degli oli di scarto nelle cucine dei ristoranti da parte di personale appositamente formato dal Gruppo Cremonini. Tali scarti, ad esempio gli oli di frittura, sono poi prelevati da Hera e sottoposti ad un pretrattamento secondo i rigidi parametri di qualità della Multiutility, che consente in una seconda fase l’ingresso nelle bioraffinerie, dove avviene la trasformazione in biocarburante. Hera cura trasparenza e tracciabilità dell’intero percorso, certificato da un istituto indipendente secondo lo standard Afnor Xp X30-901, il principale riferimento internazionale per l’implementazione di un sistema di gestione per progetti in ambito economia circolare. L’utilizzo di biocarburanti prodotti da oli alimentari esausti ha permesso nel 2024 una riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra lungo l’intera filiera di produzione del biocarburante di circa l’83% rispetto al carburante fossile di riferimento per i trasporti, con una mancata emissione di 378 tonnellate equivalenti di anidride carbonica, rispetto alla medesima produzione da fonti fossili. "Il progetto, pienamente coerente con l’impegno sulla decarbonizzazione previsto dal piano industriale del Gruppo Hera, parte da un presupposto rilevante: in Italia il 35% degli oli vegetali esausti, pari a oltre 100 mila tonnellate, viene generato da industria alimentare, ristorazione e artigianato", spiega Giulio Renato, direttore Centrale Servizi Ambientali e Flotte Hera. "Dunque attività come queste valorizzano un potenziale ancora in buona parte da dispiegare per migliorare autonomia energetica e sostenibilità dei trasporti nel Paese", aggiunge il manager.

"Per Chef Express l’impegno a migliorare le performances ambientali rientra nell’idea stessa di qualità e sicurezza che vogliamo offrire ai clienti", spiega Sergio Castellano (nella foto a destra), Chief Quality & Esg Officer di Chef Express Gruppo Cremonini. "È per questo – precisa – che il recupero degli oli vegetali esausti si inserisce nel quadro di una più ampia collaborazione del Gruppo Cremonini con il Gruppo Hera sull’economia circolare, che prevede, fra le altre cose, anche la produzione, dagli scarti organici, di biometano utilizzato per alimentare reti di trasporti pubblici". E continua: "Siamo partiti in tempi non sospetti, prima che si parlasse di sostenibilità in maniera così diffusa come ora, nel 2021. Per noi da subito si è trattato di un progetto importante. Ci crediamo, perché vediamo che una buona pratica come questa, dà grandissimi risultato e modifica la cultura delle persone. Andiamo avanti, di anno in anno, perché questo progetto funziona, crea valore e diminuisce l’impatto ambientale. Insomma, è un vero esempio da copiare. Lo possono fare tutti, perché quando si parla di sostenibilità non ci sono competitor, anche le realtà più piccole possono attuare lo stesso modello e smaltire in maniera così smart gli oli esausti delle cucine, perché un progetto come questo non costa niente, e tutto sommato è semplice da gestire".

Recuperare gli oli vegetali esausti, insomma, è un modello applicabile: "Per noi è un valore quello di aver scelto Hera, come fornitore, perché è un gruppo qualificato, con un sistema di tracciabilità univoco. E questo, nell’ambito dei rifiuti, è senza dubbio un plus. Questo biocarburante che si genera dagli oli esausti ha un impatto molto più basso rispetto ai carburanti fossili. Lo scorso anno, e ci vantiamo di questo, abbiamo fatto aderire anche un’altra azienda del Gruppo Cremonini, la Marr, che è la società leader della distribuzione del Gruppo. Bene, il carburante realizzato con la rigenerazione degli oli esausti torna in circolo e con quello stesso tipo di carburante vengono alimentati venti mezzi della Marr", aggiunge ancora Castellano. Molti i progetti di sostenibilità del Gruppo. Tanto che con Hera vengono portate avanti anche altre iniziative, come quella che coinvolge anche “Last minute market“ di Andrea Segrè: "Crediamo molto nel recupero delle eccedenze alimentari. Con il professor Andrea Segrè collaboriamo da tempo, così come con Banco Alimentare, contro gli sprechi. E quello che riusciamo a fare assieme è importante, dando aiuto anche a piccole realtà", dice Castellano. Ma la collaborazione con Hera prosegue anche nel progetto “Rivending“, che recupera e ricicla bicchieri in plastica dei distributori di bevande nella sede legale. "Siamo circa 200 dipendenti nella sede centrale – conclude – Ognuno utilizza bicchieri uso e getta più volte al giorno. Ecco un’altra iniziativa concreta, semplice da realizzare e da comunicare, per fare cultura".