GRANTERRE SI MANGIA il Parmacotto della famiglia Zaccanti per creare "la casa comune della salumeria italiana". Il gruppo cooperativo, presente sul mercato con marchi come Parmareggio e Casa Modena e AZ, finanziaria della famiglia Zaccanti, che controlla Parmacotto, hanno sottoscritto un accordo per l’aggregazione tra Salumifici GranTerre (controllata dal gruppo GranTerre) e Parmacotto. L’operazione prevede l’apporto in Salumifici GranTerre dell’intera partecipazione in Parmacotto, che darà vita a una realtà con ricavi superiori a 1,1 miliardi, 2.500 dipendenti e 20 stabilimenti (14 salumifici GranTerre e 6 Parmacotto). Il piano industriale nell’arco di 5 anni prevede di superare gli 1,5 miliardi di fatturato e ottenere importanti sinergie, spiegano in una nota le due società, specificando che il nuovo gruppo ha la capacità di "espandersi in tutti i mercati dove sono già presenti, ovvero Stati Uniti e i principali mercati Ue, e di aprirne nuovi". Intesa Sanpaolo – che segue entrambe le società attraverso la direzione Agribusiness della Divisione Banca dei Territori – ha agito in qualità di Financial and M&A Advisor esclusivo dell’operazione, che si perfezionerà nei prossimi mesi.
"GranTerre, dopo un significativo ma rapido percorso di aggregazione e crescita, con questa operazione è orgogliosa di completare la valorizzazione a livello italiano e mondiale di Parmacotto – ha dichiarato Ivano Chezzi (nella foto in alto), presidente di GranTerre Spa – Siamo sicuri che, grazie al commitment degli azionisti, le risorse di GranTerre e quelle di Parmacotto si integreranno creando valore e segnando una tappa importantissima per la nostra ulteriore crescita, cui ne potranno seguire altre ancora, facendo di Salumifici GranTerre la ‘casa comune’ della salumeria italiana".
Il gruppo GranTerre, nato a gennaio 2019 dall’aggregazione di Grandi Salumifici Italiani (ora Salumifici GranTerre) e Parmareggio (ora Caseifici GranTerre), ha chiuso il 2023 con un fatturato di oltre 1,6 miliardi di euro. Partecipato e controllato da Consorzio Granterre, il gruppo produce e commercializza alcune Dop e Igp di salumi e formaggi stagionati, burro e piatti pronti, attraverso i suoi 18 stabilimenti in Italia, 4 filiali estere e oltre 2.800 dipendenti e collaboratori.
Sebbene il gruppo di Modena sia di recente costituzione, è in realtà portatore di una storia di produzioni ed eccellenze gastronomiche iniziata già nella prima metà del secolo scorso. Infatti, l’avventura cominciò nel lontano 1946, quando venne fondata a Reggio Emilia Acm, cooperativa per la macellazione e lavorazione delle carni. L’azienda è cresciuta e si è trasformata diverse volte nei suoi quasi 80 anni di attività, fino a diventare punto di riferimento sia per i consumatori italiani che per quelli esteri. GranTerre, titolare di marche quali Parmareggio, Casa Modena, Senfter, Agriform, Alcisa, Teneroni e altre, è oggi tra i più importanti operatori dell’agroalimentare italiano. Il gruppo mantiene il presidio dei principali mercati esteri tramite le sue quattro filiali commerciali e distributrici, situate in Germania (Granterre Deutschland GmbH), Francia (Granterre France), Austria (GSI Services Gmbh) e Stati Uniti (BCA New York).
Parmacotto Group, con i suoi quattro brand, Parmacotto, Parmacotto Selection, Boschi Fratelli e Salt & Twine, firma e produce un’offerta completa di prodotti della salumeria, grazie ai quali ha chiuso lo scorso esercizio con 150 milioni di euro di fatturato. All’interno dei suoi sei stabilimenti produttivi – 4 su territorio italiano e 2 a Boston (Usa)– metodi e ricette tradizionali incontrano processi innovativi e all’avanguardia che operano nel rispetto dei più elevati standard qualitativi. Oggi, grazie all’importante orientamento verso l’export e alla holding statunitense, Parmacotto Group risponde alle esigenze dei mercati internazionali mettendo il proprio know-how a disposizione dei consumatori in Europa e negli Stati Uniti. Con il lancio della campagna #FeelinGood, nel 2021, Parmacotto Group vuole porsi alla guida di una missione internazionale: generare benessere condiviso promuovendo uno stile di vita più sostenibile, una maggiore inclusione sociale e la tutela dell’ambiente. "Dopo un’importante fase di rilancio, Parmacotto – ha dichiarato Giovanni Zaccanti (nella foto in basso), presidente di Parmacotto – ha voluto subito raccogliere la maggiore delle sfide: divenire protagonista di un grande polo dei salumi italiano, dove una crescita forte e sostenibile, l`innovazione nei processi e nei prodotti, l`export di qualità, la centralità dei consumatori e dei territori saranno le ricette vere del successo che sicuramente questa operazione otterrà".
Contenta del ’matrimonio’ anche la Confederazione italiana agricoltori (Cia): "Questa operazione è un passo importante e positivamente strategico per il nostro agroalimentare – commenta il presidente nazionale Cristiano Fini –. In particolare, il comparto suinicolo che con tutta la filiera rappresenta per l’economia italiana una risorsa rilevante, sia in termini occupazionali che di Pil, merita uno sforzo sempre più corale a salvaguardia e valorizzazione della produttività e delle eccellenze agroalimentari nazionali, che sono qualità a tavola, ma anche tradizioni e territorio. Nuove alleanze tra marchi solidi – ha aggiunto – fanno bene a tutto il Made in Italy e possono agevolare condizioni di mercato più idonee alla crescita. Le difficoltà che da troppo tempo minano nel nostro Paese la suinicoltura, non più solo i costi alti di produzione, ma anche la grande emergenza Psa, richiedono sempre più lungimiranza e coraggio".