Sabato 31 Agosto 2024

Findus Italia: "Sostenibilità e tracciabilità nel nostro Dna da sempre"

Il country manager di Findus, Renato Roca, sottolinea l'importanza della qualità, sicurezza e bontà dei prodotti alimentari. La storia dell'azienda, legata ai surgelati e alla sostenibilità, riflette una responsabilità verso i consumatori e l'ambiente. La crisi ha portato sfide, ma Findus punta su innovazione e comunicazione popolare per continuare a crescere.

Findus Italia: "Sostenibilità e tracciabilità nel nostro Dna da sempre"

Findus Italia: "Sostenibilità e tracciabilità nel nostro Dna da sempre"

C’È UNA RESPONSABILITÀ che si portano dietro i produttori alimentari, che è rafforzata dal fatto che alla qualità e alla sicurezza alimentare, occorre anche abbinare la bontà dei prodotti. Questo, in sintesi, il pensiero di Renato Roca, country manager di Findus. E il pensiero vola subito ai bastoncino del Capitano e ai sofficini, anche se dai primi anni Sessanta ad oggi le referenze prodotte da Cisterna Latina sono più di 100. La storia di questa industria alimentare è legata indissolubilmente a quella dei consumi alimentari degli italiani e a quella dei surgelati. Findus arriva, infatti, in Italia nel 1962, a Cisterna di Latina, nell’Agro Pontino, un territorio particolarmente vocato alla coltivazione dei vegetali. Gli agricoltori, molti dei quali legati poi all’azienda da rapporti pluridecennali, forniscono una materia prima di altissima qualità, surgelata a pochi chilometri dal campo. La nascita del brand risale invece al 1939, in Svezia, dove Findus, che è la contrazione Frukt Industrin, ’Industria della frutta’ prende le mosse, originariamente specializzata in conserve alimentari ortofrutticole e in seguito pioniera del nuovo business dei surgelati. La prima produzione dello stabilimento di Cisterna è vegetale, a cui seguono pochi anni dopo però i bastoncini, nati nel 1967, piccoli tranci di merluzzo avvolti in croccante pangrattato: la prima grande rivoluzione Findus nelle abitudini alimentari delle famiglie italiane.

Siete diventanti negli anni un punto di riferimento dei consumi, cosa significa per voi?

"Molta responsabilità. Essere leader di mercato nel settore dei surgelati implica dover lavorare sempre sulla qualità, con impegno sia sulle materie prime, che sui prodotti. Sostenibilità e tracciabilità per noi sono impegni concreti, ma anche puntare su cibi buoni che siano anche equilibrati dal punto di vista nutritivo è un nostro must, al quale lavoriamo ogni giorno. Quindici milioni di famiglie italiane scelgono i nostri prodotti ogni anno e questo comporta molta responsabilità da parte nostra".

Da qualche anno fate parte di un grande gruppo internazionale, Nomad Food, cosa è cambiato e cosa è rimasto come era, invece?

"Non è cambiato il legame con il territorio, che è sempre più stretto nel tempo e che è per noi fondamentale. La sede di produzione di Cisterna Latina era nata proprio in quell’area, perché è particolarmente vocata all’agricoltura e quindi siamo e sempre saremo vicino agli agricoltori che lavorano con noi. Essere in un grande gruppo invece dà maggiori possibilità di incidere sulle scelte legate al futuro. Essere in un grande gruppo ci dà modo di avere una visione globale e di partecipare a progetti di sviluppo sostenibile, come quello del meno tre gradi, che punta nei prossimi anni ad abbattere la temperatura dei surgelati, per impattare meno sull’ambiente. Innovazione e sostenibilità per noi sono priorità".

Perché per voi è così importante la sostenibilità?

"Devo dire che la sostenibilità è un po’ anche un mio pallino personale, perché sono convinto che ci può essere sviluppo solo se è sostenibile e quindi occorre che ogni nostra azione, sia interna, che esterna vada in questa direzione. E devo dire che siamo molto attenti. Come siamo attenti al benessere dei nostri dipendenti. Lavorano con noi 400 persone e da poco siamo diventati una società che fa dell’equilibrio di genere un proprio must. Questo non significa che è tutto perfetto, ma che tendiamo a lavorare perché tutti si sentano inclusi e perché ci siamo occasioni di equilibrio e di crescita".

Cosa la rende più orgoglioso?

"I tanti progetti che portiamo avanti sulla sostenibilità, come quelli che ci vedono in prima linea sulla salvaguardia degli oceani e non solo".

Usciamo da 4 anni di crisi senza precedenti, prima la pandemia, poi la crisi energetica: che cosa ha imparato Findus da questo periodo?

"Sono stati quattro anni nei quali è accaduto di tutto. Il mondo del surgelato ha avuto un incremento notevole proprio durante il Covid. Molte famiglie si sono avvicinate ai surgelati perché erano comodi da stoccare e sicuri dal punto di vista alimentare. Poi subito dopo abbiamo avuto un aumento considerevole dei costi di produzione, dovuti al costo dell’energia e non solo. L’arresto dei costi ancora non si vede, c’è semmai un rallentamento della corsa. Noi abbiamo puntato sui nostri classici e per questo abbiamo deciso di abbassare per esempio il costo dei bastoncini, trovando l’accordo e la disponibilità della grande distribuzione. Inoltre stiamo puntando su nuovi prodotti a base di pollo".

Findus nell’immaginario popolare è molto radicata, grazie a Carletto, antieroe dei sofficini, e al Capitano dei bastoncini. Continuerete a puntare su una comunicazione pop anche in futuro?

"Sempre di più. Carletto piace anche agli adulti, non solo ai bambini, perché porta allegria in tavola, così non è più solo il testimonial dei sofficini, ma di tutta una porzione di nostri prodotti per la famiglia. Per questo Carletto sarà a Mirabilandia, il parco divertimenti, con i propri menù e per dare indicazioni anche nutrizionali alle famiglie e ai bambini. Capitan Findus non è più solo il garante della bontà dei bastoncini, ma anche di tutta la qualità che c’è dietro ai nostri prodotti ittici. Lavoriamo davvero tanto sulla sostenibilità e sulla qualità delle materie prime. Anche la comunicazione si è evoluta con noi e con la società, ma questi sono alcuni punti fissi per noi davvero importanti, non solo perché sono riconoscibili, ma perché ormai fanno parte delle abitudini di moltissime persone".

Come si inventano nuovi prodotti?

"Ascoltando le esigenze delle persone e andando a testate prodotti che possono essere utili e che magari ancora non ci sono. I prodotti nuovi arrivano a scaffale dopo un lungo percorso interno di ricerca e sviluppo, di almeno un anno e mezzo o due. Siamo molto attenti ad ascoltare le esigenze delle persone, e responsabili".