INNOVAZIONE E DESIGN Made in Italy. Dalla metà degli anni ’60 a oggi, Giovannetti Collezioni crea prodotti originali nel mondo dell’arredo, con uno spirito innovativo che è stato evidente sin dalle prime produzioni. Fra i tanti progetti di successo, Anfibio (nella foto in basso) si è rivelato il bestseller. Oggetto di arredo e design che unisce le funzioni divano, letto e spazio conviviale, è stato realizzato a partire dal 1970 e disegnato da Alessandro Becchi. Una creazione vincitrice del Compasso d’oro nel 1972, venduta in decine di migliaia di esemplari a livello internazionale, tuttora molto richiesta ed esposta in 14 musei nel mondo. Il “divano-opera d’arte”, come viene definito dagli esperti, è stato inserito nella collezione del MoMa di New York dal 1972.
Il marchio ha sempre goduto di grande visibilità grazie a campagne pubblicitarie e numerosi articoli sulla stampa. La vivacità dei prodotti ne ha permesso l’apparizione in molti programmi televisivi, sia Rai sia Mediaset (diventati nel tempo clienti abituali) e anche film e serie TV, come Son tornate a fiorire le rose e Via Zanardi, 33.
Il titolare e fondatore di Giovannetti Collezioni, con sede a Casalguidi, in provincia di Pistoia, è l’imprenditore Benito Giovannetti (nella foto in alto). Sperimentare e stupire è sempre stata la sua vocazione: così lancia subito le prime produzioni collaborando con i grandi maestri del design italiano.
Da quanto siete sul mercato e come nasce la vostra azienda?
"Siamo sul mercato dal 1965. E già in quegli anni il marchio Giovannetti iniziò a occuparsi di ricerca per capire quali prodotti potessero essere spinti con più forza. Nel 1970 il brand Giovannetti Collezioni è quindi sbarcato non solo sul mercato nazionale ma anche su quello internazionale".
Com’è cambiata l’attività negli anni?
"Abbiamo sempre portato avanti la politica con cui siamo partiti, proprio perché le nostre idee progettuali erano avanti di 50 anni. Crediamo nell’innovazione, nel made in Italy, nell’intreccio di sinergie con architetti e designer".
Quali sono state le vostre creazioni più iconiche?
"Tra tutte, sicuramente una particolare seduta componibile, un modulo di 70x70x70 centimetri, precorritrice della componibilità già nel 1966. Una novità per il mercato del tempo, che ha portato nell’arredamento una concezione completamente diversa. Vista l’importanza del progetto e del suo sviluppo, abbiamo voluto omaggiarlo dandogli il nome della scuola di arte e design Bauhaus".
La vostra produzione avviene tutta a Casalguidi?
"Sì. Giovannetti è una struttura creativa di professionisti che studiano l’evoluzione dei mercati internazionali, ma ha la sua radice in provincia di Pistoia, nel cuore della Toscana. Fin dalla nascita della nostra attività usiamo le strutture produttive della nostra provincia che riteniamo essere eccellenti".
Cosa influenza le richieste per la vostra collezione?
"Potendo contare su un nome e su una tradizione consolidati, riceviamo un numero di richieste abbastanza omogeneo nel tempo, anche se alcuni prodotti, in determinati periodi dell’anno, possono essere più fortunati, magari per le scelte che facciamo relativamente a investimenti promozionali".
Recentemente il mercato egiziano si è interessato a voi. Come mai?
"Alcuni fornitori del Cairo ci hanno contattato alcuni mesi fa per iniziare una collaborazione. A piacere sono state le forme rotonde e giocose del divano “Le Nuvole”, ispirate al design degli anni ’50, pensate per arredare gli spazi di relazione, sia domestici che contract. Comprendere e coinvolgere una clientela che vive in contesti così diversi dai nostri richiede una profonda conoscenza sia della cultura del design che delle richieste del mercato. Un sapere che si acquisisce nel tempo e con l’esperienza. Pensiamo di essere pronti per intraprendere questa collaborazione già nel primo semestre del 2025".
Avete progetti che vanno in direzione green?
"Sì, riguardano imbottiti 100 percento made in Italy e, dal 2025, anche 100 percento ecosostenibili. Abbiamo selezionato per tutta la nostra collezione materiali amici dell’ambiente. I programmi riguardano imbottiti come divani, poltrone e pouf. A tal fine abbiamo studiato attentamente quali potessero essere le materie prime green ideali per la nostra collezione. Abbiamo selezionato il poliuretano per l’imbottitura e il 100 percento lino per il rivestimento. La nuova linea non poteva che chiamarsi “Green”. Siamo convinti che il nostro mercato internazionale risponderà positivamente a questa nuova proposta nel panorama dell’arredo".
Come procede l’accordo con la Cina?
"Al momento Ice, l’Istituto nazionale per il commercio estero, ci ha suggerito di procedere con grande cautela e stiamo studiando la formula migliore di collaborazione".
Progetti in cantiere per il 2025?
"Il nostro obiettivo per l’anno in arrivo è rafforzare i rapporti commerciali con i paesi extra europei. Crediamo di avere in questo ambito nuove possibilità di sviluppo visto l’apprezzamento che stanno ricevendo i nostri prodotti".