TAGLIO DEL NASTRO per il nuovo Service Center di Dhl Express. La sede di Sesto Fiorentino (Firenze) è stato al centro di una completa riqualificazione sia della palazzina uffici di quasi 1.500 mq sia del magazzino di 4.000 mq. Oltre al rinnovamento del sistema per lo smistamento delle spedizioni (sorter logistico), in grado di processare 2mila colli all’ora in uscita e 2.500 in entrata, sono stati installati nuovi impianti di riscaldamento e raffrescamento abbinati a un impianto fotovoltaico da 120 kW con abbattimento delle emissioni di CO2, ma anche 89 colonnine di ricarica per veicoli elettrici. In Toscana Dhl Express Italy impiega quasi 200 persone, di cui circa 70 a Sesto Fiorentino. Solo a Firenze la flotta comprende 110 veicoli. Un momento di crescita, ma anche un’occasione per fare il punto sull’andamento della società con la ceo, Nazzarena Franco (nella foto in alto).
Quali sono stati gli investimenti e i nuovi hub aperti negli ultimi anni?
"Per potenziare la presenza di Dhl Express sul territorio nazionale e rafforzare il suo posizionamento come trusted partner per l’internazionalizzazione delle Pmi, a dicembre 2020 abbiamo annunciato un piano di investimenti per 350 milioni di euro. Questo è stato inaugurato con l’apertura della sede di Campegine (in Emilia-Romagna) nel dicembre 2020, seguita dal nuovo hub internazionale di Malpensa nel marzo 2021 con un investimento di 110 milioni di euro, per un impianto tecnologicamente avanzato che conta 54 voli al giorno e oltre 38mila pezzi l’ora. Nel settembre dello stesso anno ha iniziato l’attività il nuovo impianto logistico allo scalo di Bologna: più di 140 addetti per una struttura a basso impatto ambientale al servizio delle imprese emiliano-romagnole. Gli altri investimenti sono stati fatti per riqualificare infrastrutture esistenti: oltre alla facility di Muggiò (Milano Nord), il Service Center di Bari e di Rho (in provincia di Milano) abbiamo appena inaugurato il Service Center di Sesto Fiorentino, investendo più di 10 milioni di euro. Ben 70 milioni sono stati poi destinati ai nostri siti negli aeroporti, punti di connessione per sostenere la crescita del trasporto aereo merci, che la Iata stima del +3% annuo per i prossimi 20 anni: oltre a Bologna, Napoli, Pisa e Brescia, cui seguiranno ulteriori rinnovi ed espansioni sul territorio italiano per un totale di oltre 700 milioni di investimenti in 8 anni".
Perché è importante Sesto Fiorentino?
"Vogliamo continuare a essere vicini al territorio e la sede di Sesto Fiorentino ne è un esempio. Per noi è fondamentale migliorare ed innovare, che è anche il nostro modo di creare connessioni tra persone e imprese. La sede di Sesto rappresenta poi un importante punto di raccolta e consegna per l’area di Firenze, Prato e Pistoia, oltre a essere direttamente collegata col nostro sito aeroportuale di Pisa, a sua volta è connesso agli Hub di Milano Malpensa e di Lipsia in Germania. Le imprese servite dalla filiale di Sesto rappresentano il 53% dei nostri clienti toscani, nella stragrande maggioranza con un’alta propensione all’internazionalizzazione, perfino superiore alla già alta media regionale del 77%. Insomma, Sesto è al centro di una zona con una grande capacità e volontà di esportare il ‘made in Italy’".
Come si sintetizza la vostra attività in Toscana?
"È incentrata sul nostro sito aeroportuale di Pisa, al ’Cargo Village’ dell’aeroporto Galilei. Siamo presenti da un decennio nello scalo pisano, uno dei principali italiani, con una struttura di prim’ordine: 2mila mq di magazzino, sei baie di carico, quasi un centinaio di persone impiegate e una capacità a pieno regime di 1.500 pacchi all’ora. Il sito pisano è il centro di un ecosistema di 11 service center nella regione, tra cui quello fondamentale di Sesto Fiorentino, a cui si sommano Lucca, Arezzo e altre 5 sedi indirette, con una catchment area che copre tutta la Toscana. Ogni giorno percorriamo 72 routes con 110 veicoli di pick & delivery, mentre su gomma contiamo 8 linee verso i gateway e 22 per le consegne a giorno prestabilito internazionali e domestiche".
Qual è lo stato di salute dell’export delle Pmi toscane?
"Il tessuto industriale toscano (99,6%), come quello italiano (99,5%), è costituito in larga maggioranza da Pmi e una grossa parte è nostra cliente. Lo stato di salute dell’export delle Pmi toscane è molto buono: notiamo un’alta propensione all’internazionalizzazione, pari al 77% dei nostri clienti, dato leggermente superiore al nazionale (75%). Anche in ambito e-commerce, la media delle Pmi toscane che usufruiscono dei servizi Dhl è positiva: 16%, contro la media italiana del 15%".
Qual è il vostro punto di vista sull’internazionalizzazione delle imprese del Centro Nord?
"Rappresenta una delle principali sfide anche per contrastare l’instabilità di uno scenario mutevole e globalizzato come quello odierno. Inoltre, è necessaria per sfruttare appieno il potenziale delle Pmi accedendo a mercati globali. In questo scenario, il ruolo di facilitatore di business ricoperto da Dhl Express è strategico, perché siamo un ponte tra imprese e clienti in tutto il mondo grazie a un network globale in oltre 220 Paesi e territori. Come leader nel servizio aereo espresso internazionale, siamo in grado di offrire una gamma di servizi molto più ampia di un classico spedizioniere, integrata con servizi doganali, per l’e-commerce e di consulenza, per consentire ai clienti di concentrarsi sul proprio core business, mentre noi ci occupiamo di tutti gli aspetti più complessi lungo la loro catena del valore".