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NELLA PROVINCIA DI MODENA, al centro di quella che viene considerata la Motor Valley italiana, c’è un gruppo che da...
NELLA PROVINCIA DI MODENA, al centro di quella che viene considerata la Motor Valley italiana, c’è un gruppo che da diversi anni vive una crescita continua. Prima in Spagna e Germania, poi tornando nel territorio, nella vicina Bologna, e infine allargando i confini, verso la Cina, tanto da essere quotato in borsa, guadagnandosi i mercati nell’Europa dell’est e negli Stati Uniti. Si chiama Fervi Group e nasce nel comune di Vignola, occupandosi di macchine utensili e utensileria meccanica per l’officina, la manutenzione, l’industria e il fai da te, settore che viene abbreviato con l’acronimo di MRO, ovvero Maintenance, Repair and Operation. Una sigla su cui costruirne un mercato. Una storia iniziata nel 1978 con il nome di Veprung. Poi, nel 1991, ecco il marchio Fervi. Nel 2015 arriva la vera espansione con l’acquisizione di Ri-flex Abrasives, successivamente tre anni dopo con il 40% della spagnola Sitges Maquinas y Accesorios e di Vogel Germany nel 2019. Ultima arrivata nel Gruppo Fervi, nel 2021, è la bolognese Rivit, aprendo un presidio l’anno scorso l’ufficio in Cina, a Tsingtao, città portuale di 10 milioni di abitanti sul Mar Giallo, davanti alla Corea del Sud. Un progetto imprenditoriale partito quindi dall’Italia che ora punta a consolidarsi sempre di più.
Guido Greco, amministratore delegato di Fervi Group, state vivendo una crescita continua negli anni. Quali sono i prossimi obiettivi che vi siete posti?"L’obiettivo principale è continuare il processo di consolidamento del gruppo come player di riferimento per il settore MRO. Dal 2020 è successo di tutto e la situazione, a livello macroeconomico e geopolitico, non è ancora chiara. Siamo passati dal lockdown del Covid all’euforia del 2022 che ha portato a una grossa carenza di materiali, all’aumento dei costi di trasporto e all’inflazione che poi è esplosa. Ecco, da qui l’obiettivo del consolidamento visto lo scenario complesso, ma con un occhio aperto all’espansione del gruppo. Il tutto in attesa dell’auspicabile ripresa, per farci trovare pronti per quando ci sarà l’inversione di tendenza. Il consolidamento è sia interno, nei processi e nelle risorse, che esterno, con clienti e partner di fornitura".
In questo contesto di mercato difficile, che anno è stato per voi il 2024?"Il 2024 è stato un anno molto complesso. Alle aspettative di ripresa nella seconda metà dell’anno si è contrapposta una realtà del tutto opposta che ha visto un rallentamento ulteriore del settore industriale europeo e italiano con un ultimo trimestre caratterizzato da un drastico calo degli ordini da parte dei clienti industriali. In questo contesto, il calo di fatturato risulta tutto sommato contenuto (3,9%) con una tenuta dei volumi in ambito distributivo che ha parzialmente compensato le difficoltà del settore industriale dove la controllata Rivit è particolarmente esposta. Questo risultato conferma la capacità del gruppo di mantenere i volumi anche in condizioni di mercato particolarmente avverse".
Nel 2024 però vi siete anche allargati in Cina, aprendo una sede. Sul vostro fatturato quanto pesa l’export e quali sono i mercati di riferimento? Quanto è importante, in tutto ciò, essere presenti in borsa all’Aim dal 2018?"L’apertura della sede cinese a ottobre è un punto di estremo rilievo per la storia del nostro gruppo. Abbiamo rapporti ultraventennali con i partner asiatici, rinforzati ora con la presenza del personale Fervi, a Tsingtao, in una città portuale da cui partono tante forniture. Questa società, la Qingdao Fervi International Trading Co. Ltd, ci permette di accelerare i processi di scouting dei prodotti, della fornitura, del controllo della qualità, ma anche di diventare un vero e proprio appoggio per tutto il continente asiatico a livello commerciale. Il nostro fatturato all’estero è importante e l’export pesa il 30%. In Europa i mercati di riferimento sono Francia, Germania e Spagna, ma abbiamo anche una presenza significativa nell’Europa dell’est e negli Stati Uniti. Dal 2018 siamo quotati in borsa, nel segmento Euronext Growth Milan (ex Aim, dedicato alle piccole medie imprese). Il principale obiettivo di questa scelta era rendere il gruppo più attrattivo rispetto ai giovani talenti che abbiamo incorporato negli anni per un processo di sviluppo. Siamo consci di essere attivi in un’area territoriale e geografica dove ci sono grandi aziende nell’ambito automotive, elettronica e meccanica. Per questo è importante avere forza per chi vuole sposare un progetto a lungo termine con noi".
Offrite tantissimi prodotti in diverse categorie. Quali sono le preferite dai vostri clienti?"L’offerta del gruppo è molto completa e variegata (circa 25mila tipologie, ndr). I prodotti generalisti sono con l’azienda capogruppo FERVI e si rivolgono in particolare all’ambito professionale, ma poi anche artigianale. Spiccano le macchine utensili come torni, trapani e segatrici. FERVI in questa parte è storicamente leader in Italia. Poi abbiamo il settore attrezzature da officina che comprende sia l’arredo che l’utensileria manuale. Poi ecco i settori più specializzati come quello degli utensili da taglio, oppure gli strumenti di misura della controllata Vogel Germany che ha un catalogo di 5.000 referenze, e ancora tutto il mondo del fissaggio di cui siamo punto di riferimento grazie al marchio Rivit. Nel gruppo abbiamo un’impresa con un focus preciso sul mondo degli abrasivi Made in Italy: si tratta della Ri-Flex Abrasives di Spilamberto, sempre in provincia di Modena, che oltre a produrre dischi abrasivi lamellari progetta e produce anche gli impianti per la loro realizzazione: un know-how del 100% sul prodotto".