Sabato 27 Luglio 2024

Dalla molitura alla mangimistica. Mpr guarda verso nuovi mercati

La Molini Popolari Riuniti si espande nel settore agricolo e agroalimentare, puntando su valori etici e sostenibilità. Investimenti green e crescita nei settori panificazione e mangimistica.

Dalla molitura alla mangimistica. Mpr guarda verso nuovi mercati

Dalla molitura alla mangimistica. Mpr guarda verso nuovi mercati

"L’ATTIVITÀ della Molini Popolari Riuniti spazia in tutto il mondo agricolo e agroalimentare: dalla molitura alla mangimistica, dal settore vitivinicolo alla panificazione, dagli allevamenti alla commercializzazione di mezzi tecnici. Altrettanto variegata è quindi la nostra rete commerciale, ormai consolidata a livello regionale e interregionale in tutto il Centro Italia. La novità, però, è che ci stiamo espandendo e stiamo ampliando il nostro raggio d’azione, specialmente nel settore della mangimistica, rivolgendoci a mercati per noi nuovi come la Campania e la Sardegna dove la nostra presenza inizia a essere importante". Ad annunciare questo nuovo passo della Molini Popolari Riuniti è stato lo stesso presidente della storica società cooperativa umbra, Matteo Baldelli (nella foto in alto), in occasione del summit annuale degli agenti della rete vendita, che si è tenuto a Passignano sul Trasimeno.

Come si traduce per la Molini Popolari la vocazione a fare impresa nel territorio e dunque a generare indotto?

"Vogliamo accendere sempre di più i riflettori sui valori etici e sociali. Perché questi vanno di pari passo con il valore economico. Non ci può essere contrapposizione tra questi due concetti ma, anzi, devono viaggiare allineati: è, infatti, attraverso i nostri valori che riusciamo a generare valore economico, che è poi quello che dà continuità all’azienda. E i nostri valori sono quelli propri del mondo cooperativo: distintività, etica, filiera, territorio".

Dunque distintività, etica, filiera, territorio: un esempio?

"I nostri agenti, ad esempio, quando incontrano e si confrontano con i nostri clienti, devono tenere sempre presente l’identità aziendale elemento che consente di valorizzare il prodotto ed il processo di vendita. A queste declinazioni del valore, associamo il futuro. Per questo occorre avere una visione chiara e una pianificazione strategica concreta ed efficace, aspetti chiave su cui stiamo lavorando ad ogni livello. Tutto ciò si inquadra in un quadro finanziario ed economico in ripresa".

Presidente, qualche numero per inquadrare lo stato di salute della Cooperativa?

"Il 2023 ha visto per la Mpr un calo del fatturato del 10% rispetto al 2022, attestandosi a circa 91 milioni di euro, a causa del crollo del prezzo dei cereali e dei mezzi tecnici, ma anche un risultato molto positivo sul fronte della gestione caratteristica, con un rafforzamento delle principali attività legate alla trasformazione, ovvero mangimistica, molitoria e panificazione. In più, la cessione di un’area non strategica, cioè la vendita dell’area di via della Repubblica a Umbertide, per oltre 1,6 milioni di euro, ha consentito la realizzazione di una consistente plusvalenza che ha quindi ulteriormente rafforzato a livello patrimoniale la Mpr dotando l’azienda anche di risorse necessarie alla realizzazione del piano industriale. Il reddito operativo pari a 2,7 milioni di euro rappresenta un risultato notevole il cui peso risulta pari al 3% dei ricavi. Il cash-flow prodotto ammonta a 4,6 milioni di euro, in netta crescita rispetto all’anno precedente".

Investimenti green, a che punto siete ?

"La Cooperativa ha deciso di puntare sullo sviluppo sostenibile ravvisando la necessità di favorire la transizione energetica degli impianti e la riduzione dell’impatto carbonico. Per questo, si è ritenuto di iniziare questa svolta energetica dall’impianto più energivoro della Mpr, ovvero il mangimificio di Umbertide. È stato realizzato un impianto fotovoltaico sul tetto della struttura che consentirà di produrre energia pulita e ridurre la spesa per consumo di elettricità".

Panificazione e mangimistica: quali dei due settori vi sta dando più soddisfazioni?

"Molto incoraggianti i risultati conseguiti dal settore panificazione in cui ci confermiamo come uno tra i principali player a livello nazionale sul pane fresco, con una produzione che ha superato i 50.000 quintali annui. Riforniamo circa 2.000 punti vendita in tutto il Centro Italia. Il settore è cresciuto anche come peso all’interno della Mpr e siamo convinti che abbiamo ancora margini di crescita. Il settore mangimistico, dopo il calo del 2022 ha migliorato le produzioni con 1.070.000 quintali, riportandole a valori prossimi ai livelli del

2021, grazie soprattutto all’importante lavoro commerciale delle nostre reti sul settore delle rivendite e su quello degli allevamenti. Il comparto molitorio, pur nel calo delle produzioni, ha saputo mantenere buone marginalità".

Uno dei vostri principali marchi della panificazione sono ‘Le 5 Spighe’: un brand che evoca le radici della cooperazione dell’Umbria contadina...

"Certamente. Le spighe erano i cinque molini cooperativi nati nel dopoguerra, ovvero Umbertide, Ellera, Castiglione del Lago, Amelia e Marsciano. Con l’operazione su Marsciano, dove abbiamo aperto un centro di stoccaggio, Mpr va a chiudere il cerchio riunendo, con la propria presenza e le proprie attività, i territori all’origine della cooperazione agricola umbra".

Nell’era della transizione energetica, come intendete orientare i vostri investimenti per una produzione più sostenibile?

"Di recente abbiamo installato un impianto fotovoltaico sul tetto dello stabilimento mangimistico di Umbertide. Un impianto da 330 kilowattora che darà un buon impulso al risparmio energetico e alla riduzione della nostra carbon footprint. Sempre

nel settore della trasformazione abbiamo concluso il completo rinnovamento dell’impianto molitorio di Amelia. Un investimento molto importante che ci consente oggi di produrre il 40% in più rispetto ai volumi precedenti".