Martedì 16 Luglio 2024

"Cresciuti nel tempo. Ma la base è sempre la passione"

Alessandra e Giacomo, quarta generazione di farmacisti, portano avanti il laboratorio galenico di famiglia diventato punto di riferimento mondiale per l'integrazione e la farmacologia. La passione per la qualità e l'innovazione li ha portati a crescere e acquisire società, mantenendo sempre l'attenzione alla sostenibilità e al benessere delle persone.

"Cresciuti  nel tempo. Ma la base è sempre la passione"

"Cresciuti nel tempo. Ma la base è sempre la passione"

ALESSANDRA E GIACOMO sono la quarta generazione di farmacisti alla guida di quello che è nato a inizio del Novecento come un laboratorio galenico e che oggi si ritrova ad essere un punto di riferimento mondiale per l’integrazione e per la farmacologia. La passione di Alessandra, che sta ancora nella farmacia di famiglia, a Istrana, in provincia di Treviso, e di Giacomo, che è volato in Canada, dove il Gruppo Labomar ha acquisito una società che si trova a sessanta chilometri dal confine con gli Stati Uniti, è la stessa del bisnonno Costantino e del nonno Roberto, che ha sposato Agnese, Nini, figlia, appunto del farmacista del paese, Costantino e che è stata per tutti in valle, soprattutto per le donne, un punto di riferimento. "Mia mamma, morta lo scorso anno a 92 anni, non era farmacista, anche se è sempre stata in farmacia, ed è stata soprattutto per le donne un vero punto di riferimento. Mi raccontava di quando da giovane stava dietro a preparare la penicillina", dice Walter Bertin. È lui il motore della passione e il collante di tutto. Walter Bertin, figlio di Nini e Roberto e padre della nuova generazione di farmacisti, Alessandra e Giacomo, ma anche dei due più piccoli di casa, Maria Vittoria e Giovanni, dice: "La passione per le materie prime naturali si è unita all’approccio scientifico. Da lì è nato tutto". Il tutto a cui si riferisce Bertin, fondatore e amministratore delegato di Labomar, è un Gruppo che oggi conta oltre 410 dipendenti, con 17 brevetti registrati, oltre un migliaio di prodotti commerciali venduti in Italia e nel mondo e un fatturato che supera i 103 milioni di euro.

Walter, da dove è iniziato tutto?

"Dalla farmacia di famiglia. La mia grande passione per le materie prime è iniziata quando ero un bambino. Mio padre, Roberto era farmacista e prima di lui mio nonno materno, Costantino. Ricordo anche la mia mamma, scomparsa lo scorso anno, a 92 anni, sempre in farmacia, nonostante non fosse farmacista. Le donne del paese, però, le chiedevano aiuto per tutto e lei era un vero punto di riferimento. Io sono farmacista di terza generazione e ora lo sono anche due dei miei quattro figli, Alessandra, che porta avanti la farmacia di famiglia, e Giacomo, che da un paio di anni è in Canada".

Dalla farmacia all’industria, in poco più di trent’anni, che percorso è stato?

"Bello, semplice. Anche se ogni primo dell’anno so che occorre ricominciare da capo e metterci tanti impegno e passione. Ma una volta che capisci come si fa, cresci, impari e vai avanti".

Lei è partito col fare preparati per la farmacia e ora è un punto di riferimento per il mondo farmaceutico e dell’integrazione nel mondo, cosa ha imparato?

"Ricordo ancora le prime quattro tisane – le vendiamo ancora – una era per l’insonnia, una era lassativa, le altre due per il gonfiore addominale e per la digestione, a base di liquIrizia. Oggi vendiamo più di mille prodotti nel mondo. Siamo cresciuti nel tempo, ma di base c’è sempre la stessa formula, passione per la qualità delle materie prime e scienza".

Per questo la vostra sede, a Istrana, ha un reparto ricerca e sviluppo importante?

"Sì, è fondamentale. Lavorano con noi molte persone giovani e attente. L’innovazione è fondamentale, così come l’attenzione alla cura e al benessere delle persone. Oggi abbiamo 17 brevetti e i brevetti si ottengono solo con la ricerca e lo sviluppo".

Avete anche acquisito altre società negli ultimi anni, come mai?

"Perché abbiamo notato che per crescere era necessario. Abbiamo guardato sempre a realtà simili alla nostra, famigliari, attente alla qualità. Così abbiamo acquisito una società in Canada, oggi Labomar Canada, che si trova a sessanta chilometri dal confine con gli Stati Uniti e che è fondamentale per la nostra crescita. Lo stesso è con le altre due realtà in Italia, che abbiamo acquisito più o meno negli stessi anni. Per crescere occorre lavorare al meglio con i propri collaboratori e dipendenti".

Lei crede molto anche nella sostenibilità, come mai?

"Perché è la chiave migliore per il benessere. Per questo siamo diventati BCorp e una volta all’anno incontriamo tutte le persone che lavorano con noi, qui, ai piedi delle nostre montagne. Abbiamo fatto poco fa il family day, con tutti i bambini nati nel frattempo. È una cosa molto bella per un imprenditore sapere che i propri dipendenti costruiscono una famiglia e impostano una vita, fanno un mutuo, comprano casa, grazie al proprio lavoro. Quindi è bello essere una comunità".

Come sono cambiate le richieste dei clienti negli anni?

"Moltissimo. Adesso le persone sono attente all’efficacia dei prodotti in vendita. Un tempo si guardava più all’effetto marketing di alcuni prodotti, oggi invece non è così. E quindi la filosofia dei nostri prodotti è in linea con l’attenzione al benessere e alla sostenibilità. Un tempo – e io me lo ricordo – le persone in farmacia chiedevano olio di ricino, per la purga settimanale e sanguisughe. Non so nemmeno come le tenessero in vita, ma me le ricordo da bambino. Le persone ne compravano un paio e se le applicavano sulla schiena. Ora si chiedono, al farmacista e ad una industria come la nostra, ritrovati innovativi, scientifici, di alta qualità e che diano risultati reali. E a questo noi abbiamo sempre lavorato, tanto che siamo terzisti per molte case farmaceutiche mondiali".

Lei è stato uno dei primi, con Aboca, a puntare sulla naturalità degli ingredienti, come mai?

"Ricordo che, come giovane farmacista, andavo ai corsi di Aboca. Perché negli anni Novanta la sfida era quella di presentare un prodotto naturale con la stessa dignità di un farmaco. Dalle mie prime quattro tisane è nato tutto il meccanismo ed è qualcosa di cui ancora vado molto orgoglioso. E poi c’è tanto da studiare, scoprire e fare ancora".