Mercoledì 2 Ottobre 2024

Avm Gestioni scommette sul tartufo italiano ed espande il polo

Il mercato globale del tartufo vale circa 500 milioni di euro, con una crescente domanda. Italian Fine Food acquisisce Savini Tartufi e Stefania Calugi Tartufi per creare un polo leader nel settore, puntando sulla valorizzazione del Made in Italy e sull'espansione internazionale.

Avm Gestioni scommette sul tartufo italiano ed espande il polo

Il mercato globale del tartufo vale circa 500 milioni di euro, con una crescente domanda. Italian Fine Food acquisisce Savini Tartufi e Stefania Calugi Tartufi per creare un polo leader nel settore, puntando sulla valorizzazione del Made in Italy e sull'espansione internazionale.

IL TARTUFO è sicuramente il re della cucina italiana. Per questo la sua distribuzione e commercializzazione è sempre più importante. Si stima, infatti, che nel mondo il mercato del tartufo si aggiri attorno ai 500 milioni di euro, circa la metà del valore invece si valuta per il mercato domestico. A dirlo Giovanna Dossena (nella foto in alto), principal di Avm Gestioni che promuove il fondo di investimenti Italian Fine Food. Il fondo ha acquisito due importanti imprese che storicamente operano nel settore del tartufo, Savini Tartufi e Stefania Calugi Tartufi. In questo modo, Italian Fine Food costituisce al suo interno il secondo polo al mondo per dimensioni e giro d’affari nel settore del tartufo. "Mezzo milione di euro come valore complessivo del mercato del tartufo probabilmente è una stima al ribasso. Quello che sappiamo è che la domanda continua a crescere. Infatti, al di là del valore del mercato, quello che ci interessa sono i trend, i quali vedono il tartufo sempre più richiesto ed utilizzato, nelle cucine, ma anche in altri ambiti, quali quello cosmetico. Sono proprio i trend a darci conferma delle stime di crescita a doppia cifra previste per il tartufo nei prossimi anni", dice Giovanna Dossena. Per questo il fondo di investimenti Italian Fine Food, promosso da Avm Gestioni Sgr, ha acquisito Savini Tartufi e Stefania Calugi Tartufi, perché, spiega Dossena, "la nostra ambizione è quella di unire in Italian Fine Food le eccellenze del Made in Italy, e con Stefania Calugi aggiungiamo al portafoglio ancora uno dei migliori player del settore dei tartufi. Quest’opportunità è molto significativa, in quanto ci consente di valorizzare un’azienda fondata e guidata da un’imprenditrice illuminata come Stefania, il cui lavoro è ampiamente riconosciuto dalle certificazioni e dai numerosi premi ottenuti. Sono certa che questo accordo ci consentirà di valorizzare a livello internazionale le eccellenze del food made in Italy. Con questa operazione il fondo Italian Fine Food prosegue nel suo percorso di creazione di un campione in grado di unire e mettere in sinergia le forze dei migliori player del settore".

Nasce proprio da qui il progetto della creazione di un polo dei tartufi. "La specializzazione del fondo sulle eccellenze dei settori italiani dell’alimentare ha subito identificato quello dei prodotti a base di tartufo come un segmento dalle caratteristiche attraenti, principalmente per l’elevato e costante tasso di crescita del mercato a livello internazionale, a cui si aggiunge l’elevato valore aggiunto dei prodotti. Nello specifico, l’operazione effettuata da Italian Fine Food parte dall’analisi del mercato del tartufo, dove, a fianco di una forte reputazione del prodotto italiano, si osserva un’elevata frammentazione delle unità produttive. Il che permette ampie opportunità di aggregazione e di efficientamento. Alla fine del nostro processo di aggregazione e di integrazione tra le due realtà, il nostro sarà il secondo gruppo al mondo nel settore dei tartufi".

"L’operazione – prosegue Dossena – è un primo tassello per la creazione di un campione del fine food italiano, su cui realizzare tutte le potenzialità del settore attraverso una crescita organica basata, oltre che su future acquisizioni, sull’internalizzazione e sulla diversificazione, a partire da un’iniezione di risorse per finanziare il piano di sviluppo". Capofila del progetto è la toscana Savini Tartufi, storica azienda della famiglia Savini che da quattro generazioni porta avanti la cultura del tartufo in Italia e nel mondo, e che negli ultimi cinque anni ha raggiunto stabilmente un fatturato aggregato di oltre 10 milioni di euro, esportando il 65% circa della propria produzione in oltre 40 Paesi. Savini Tartufi produce e commercializza prodotti di alta qualità a base di tartufo: dagli eccellenti tartufi freschi, frutto della ricerca di 650 cavatori, ai tartufi conservati, pronti ad essere gustati in fette, in paté o in salamoia, fino a salse e condimenti. Savini Tartufi commercializza inoltre anche altri prodotti a base di tartufo come, ad esempio, formaggi, olio, pasta, e riso. Italian Fine Food non è il primo progetto che ha l’ambizione di valorizzazione il Made in Italy, ma, come spiega Dossena "vogliamo creare qualcosa di totalmente nuovo e in grado di contraddistinguersi nel panorama internazionale. Il tartufo ha ottenuto, nell’ultimo decennio, un proprio posto di rilievo all’interno dei mercati nazionali ed internazionali, caratterizzandosi quale prodotto per la convivialità e superando la stagionalità. Da qui è nata l’idea di creare un campione in grado di cogliere tutte le opportunità generate dalla possibilità di unire le forze dei migliori player del settore".

Sulla scorta di questo progetto è stata finalizzata l’acquisizione dell’80% di Stefania Calugi Tartufi. Stefania Calugi Tartufi nasce nel 1987 quale eredità di una lunga e consolidata tradizione familiare tra le colline samminiatesi, uno dei territori italiani più importanti per la produzione di tartufo. A soli 18 anni Stefania (nella foto in basso) apre il primo laboratorio, dedicato sia al mercato del fresco che alla trasformazione in prodotti conservati. Con la caparbietà, la passione e la dedizione che la contraddistinguono, Stefania Calugi è riuscita, nel corso degli anni, a raggiungere l’eccellenza nella ricerca e nella trasformazione dei tartufi. L’azienda è stata capace di aprirsi anche al mercato estero consentendo un importante salto dimensionale. Dal piccolo laboratorio artigianale di soli 67 metri quadrati, oggi Stefania Calugi ha costruito un’azienda di oltre 1.500 metri quadrati con 25 dipendenti, di cui 16 donne. Con l’acquisizione di Stefania Calugi Tartufi, Avm prosegue il percorso nella creazione di un campione del fine food italiano, su cui realizzare tutte le potenzialità del settore, massimizzando le sinergie tra le diverse eccellenze e fornendo un supporto in termini di know-how strategico e finanziario.