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IL GAS NATURALE LIQUEFATTO può essere la chiave di volta per un futuro più pulito, ma anche lo sviluppo dell’intero...
IL GAS NATURALE LIQUEFATTO può essere la chiave di volta per un futuro più pulito, ma anche lo sviluppo dell’intero settore dell’economia del mare. Ad affermarlo è Assocostieri, per voce del suo presidente. Per il presidente di Assocostieri, Elio Ruggeri (nella foto in basso), infatti "il gas naturale liquefatto può essere il futuro del Paese. Per questo, gli investimenti significativi realizzati dagli associati per sviluppare la logistica primaria del gas naturale liquefatto, inclusi nuovi depositi costieri e l’adeguamento degli impianti di rigassificazione per il ricaricamento su bettoline, camion e navi di bunkeraggio, sono un elemento importante per l’economia del futuro". Il presidente Ruggeri sottolinea inoltre che, "grazie a queste infrastrutture il settore è oggi in grado di portare sul mercato italiano 500 mila tonnellate di Gnl destinate alla decarbonizzazione del trasporto pesante e marittimo. Tuttavia, la domanda attuale sia ferma a 150 mila tonnellate annue, occorre quindi stimolare il mercato a crescere".
Nel settore marittimo e portuale, il Gnl viene già impiegato da tempo come carburante per ridurre le emissioni di gas serra nei trasporti marittimi e la tendenza è quella di investire sempre più perché questo carburante possa essere impiegato su scala via, via maggiore. Perché ciò avvenga, naturalmente, dice Assocostieri, occorre che si sviluppino anche le infrastrutture portuali necessarie per supportare questa evoluzione e gli obiettivi di decarbonizzazione definiti dagli organismi internazionali. Particolare attenzione perché ciò avvenga deve essere messa nelle normative nazionali e comunitarie. "Sul trasporto marittimo abbiamo 1200 navi a Gnl, 600 delle quali stanno già navigando negli oceani. Le altre 600 sono in cantiere sono pronte ad essere varate e andranno a Gnl", dice Ruggeri. Il presidente di Assocostieri, inoltre, aggiunge "Il Gas naturale liquefatto è chiaramente il fuel of choice della transizione energetica del settore marittimo, che vale il 3% delle emissioni globali. Quindi, le emissioni del trasporto marittimo equivalgono a quelle di un intero Paese su scala mondiale. In Italia, però ancora non riusciamo a fare in maniera strutturale dei bunkeraggi, nonostante i nostri associati abbiano investito sia nei depositi costieri ma anche nelle navi bunker. Spagna e Francia nel Mediterraneo si sono già attrezzate, a Barcellona e a Marsiglia rispettivamente. Noi auspichiamo interventi decisi che possano stimolare la domanda per il trasporto pesante, accompagnati da una semplificazione del quadro regolatorio, in modo da favorire la trasformazione delle flotte, in particolare modo quelle del cabotaggio, in flotte Gnl, con un immediato e favorevole contributo per la decarbonizzazione del settore".
Un tema tanto strategico per la conversione energetica del Paese vede anche il governo in prima linea, in un dialogo fitto con le principali associazioni di categoria e i privati. Per il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin (nella foto in alto a sinistra, durante un incontro con Elio Ruggeri): "Il Gnl rappresenta una risorsa fondamentale per i settori dei trasporti non elettrificabili. La decarbonizzazione rappresenta una sfida di innovazione e modernizzazione e contribuisce al rafforzamento del Made in Italy e alla competitività del sistema produttivo nazionale". Made in Italy, ma anche e soprattutto intermodalità e reti logistiche sono stati i temi al centro di un dibattito voluto da Assocostieri, a Roma, nel corso del quale sono stati analizzati i benefici ambientali derivanti dall’adozione del Gnl rispetto ai combustibili tradizionali. È emerso, in particolare, come il Gnl consenta una significativa riduzione delle emissioni, con valori stimati del -20% per le emissioni di anidride carbonica, -80% per gli ossidi di azoto, -100% per gli ossidi di zolfo e -80% per il particolato. "Questi dati dimostrano il potenziale del Gnl nel favorire un trasporto più sostenibile e nell’abbattere l’impatto ambientale rispetto ai combustibili convenzionali, contribuendo a creare filiere logistiche più verdi", dice Assocostieri. "In un settore come quello dei trasporti – dice il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani – responsabile di circa un quarto delle emissioni di anidride carbonica in Europa, il Gnl può rappresentare il volano per lo sviluppo del settore della logistica energetica nazionale e contribuire al posizionamento competitivo del nostro Paese". Anche per questo, sottolinea Tajani "la nostra priorità è sostenere e accompagnare il settore dei trasporti e della logistica, che ha un ruolo vitale per la nostra economia votata all’export e strategicamente inserita nelle principali catene internazionali del valore". "Soggetto facilitatore dello sviluppo sostenibile, Il Gestore dei servizi energetici è impegnato nel sostenere la decarbonizzazione dei trasporti – dichiara il Presidente del Gse, Paolo Arrigoni –. Oltre a certificare le immissioni in consumo dei biocarburanti e gestire le Garanzie d’Origine, il Gse sta erogando incentivi per lo sviluppo del biometano e del BioGNL. È grazie a questi se, già oggi, il nostro Paese ha potenzialmente raggiunto l’obiettivo di 1.100 milioni di smc di biometano dedicato ai trasporti, previsto dal PNIEC al 2030".
Il Gnl, insomma, è sempre più fondamentale nell’economia terrestre e in quella del mare, in Italia, Europa e nel mondo. Nel trasporto terrestre, così come in quello marittimi il carburante, essendo a basso impatto ambientale, fa pensare ad uno sviluppo del settore ad impatto quasi vicino allo zero, con benefici fondamentali sia per l’economia, che per l’ambiente. Gli investimenti nel settore, inoltre, generano lavoro e nuove opportunità di sviluppo nei porti italiani e nel settore dell’intermodalità, che muove e tiene in piedi l’intero Made in Italy.