CON UN FATTURATO vicino ai 170 milioni di euro, il gruppo Agugiaro & Figna Molini è leader nel mercato della macinatura del grano tenero in Italia. Ogni anno, infatti il Gruppo macina quasi 300 mila tonnellate di grano nei 3 stabilimenti, a Collecchio (Parma), Curtarolo (Padova), Magione (Perugia) dove conta 190 dipendenti. Nato nel 2003, dalla fusione di due storiche famiglie dedite all’arte molitoria da sei generazioni che hanno saputo integrare le rispettive competenze ed esperienze, il gruppo ha la missione di portare in tutto il mondo farine e miscele di altissima qualità, preservando il rispetto per l’uomo e l’ambiente. "L’attenzione verso la storia e la tradizione, il rispetto della terra, la tutela delle persone e del lavoro, lo sviluppo e l’applicazione di un preciso codice etico rappresentano il cammino che Agugiaro & Figna Molini persegue per costruire un modo di fare impresa capace di guardare avanti e in costante sviluppo", dice il presidente, Alberto Figna (nella foto in alto). "La passione per la qualità e la naturalità orienta le nostre scelte verso l’adozione di energia da fonti rinnovabili, verso farine ottenute da filiere certificate e nuove estrazioni che esaltano l’autenticità del grano", aggiunge Figna, che ha una lunga tradizione alle spalle. La sua industria di famiglia viene infatti da molto lontano, addirittura dall’Ottocento.
Oggi il Gruppo ha ottenuto il primato nel mercato delle farine per pizza e ha conquistato il mondo della pasticceria e della ristorazione con linee di farine ad esse dedicate. Sostenibilità e innovazione sono i driver dello sviluppo del gruppo. Quanto all’innovazione, il gruppo ha investito molto, anche su un brevetto dedicato al processo di Macinazione Integrata, che associa la molitura tradizionale a pietra con quella moderna a cilindri. Nel 2023 il Gruppo ha raggiunto quasi 230 mila tonnellate di prodotti finiti, che sono il risultato di una continua attività di ricerca e sviluppo, condotta nei due centri di Curtarolo e Magione, dove si lavora ogni giorno all’elaborazione e allo sviluppo di soluzioni per migliorare le performance. Nel 2023 sono stati destinati 8 milioni di euro all’incremento della capacità e dell’efficienza produttiva e alla riduzione dei consumi energetici. Mia è la linea di farine ottenute da Macinazione Integrata, un processo brevettato che associa due tipologie di molitura, quella più tradizionale a pietra con quella moderna a cilindri, e che regola in maniera innovativa i diagrammi dell’intero processo di lavorazione, con particolare attenzione al controllo delle temperature di produzione. I cereali vengono sottoposti, prima a pulitura e a decorticazione, per poi passare ad essere macinati del tutto. L’integrazione della macinazione a pietra con quella più gentile e progressiva a cilindri permette di riunire in una stessa farina le caratteristiche rustiche e veraci con quelle fini e delicate. "La macinazione integrata concilia quanto di meglio la tradizione e la tecnologia insieme possono offrire per ottenere sfarinati integrali o semi-integrali di granulometria mirata e precisa, igienicamente più sicuri, con prestazioni sempre costanti, con una shelf life superiore alla media e nel pieno rispetto delle caratteristiche native del chicco", spiega Figna.
La qualità dei prodotti è però garantita anche dalla qualità del grano che viene scelto e dall’attenzione, quasi maniacale, alla sostenibilità ambientale, a cui Figna e con lui tutto il gruppo, crede tantissimo. Per questo il Gruppo ha investito, e continua a farlo, su ambiente e società. "Il nostro obiettivo è portare nel mondo farine e miscele eccellenti di altissima qualità, nel rispetto dei valori aziendali, della materia prima e dell’innovazione, perseguendo così il patto di rispetto verso la natura e la terra, ovvero il cuore stesso della sua missione. Un impegno concreto verso la tutela del territorio, dell’ambiente e delle persone, tradotto concretamente in azioni virtuose: dall’utilizzo del 100% di energia proveniente da fonti rinnovabili per la produzione, all’uso del 100% di carta per insacco certificata", dice Alberto Figna.
È in quest’ottica che nel novembre 2021 l’azienda, che fa parte del consorzio forestale KilometroVerdeParma, ha messo a dimora un bosco situato a fianco dello stabilimento di Collecchio, chiamato il ’Bosco del Molino’: una superficie di 13 ettari ad elevata biodiversità e a capacità di accumulo di biomassa, comprensiva di 18 mila alberi che arriverà ad assorbire il 100% di anidride carbonica emessa dei tre stabilimenti in Italia. Inoltre, nel 2023 il gruppo Agugiaro & Figna ha realizzato importanti investimenti anche nel capitale umano, con una significativa crescita delle risorse rispetto al 2022 (+7%), sfiorando le 190 unità, di cui un quarto di età inferiore ai 35 anni. Inoltre, per calmierare l’impatto dell’inflazione sui redditi dipendenti, Agugiaro & Figna ha erogato un bonus straordinario pari a 230mila euro, ovvero oltre 1.200 euro a persona. Infine, in linea con il proprio impegno per la responsabilità sociale, sono stati devoluti 100 mila euro a sostegno di cause benefiche, sociali e culturali.
L’attenzione ai territori di produzione, d’altra parte, arriva da lontano. Agugiaro & Figna Molini nasce, infatti, dall’incontro di due imprese di proprietà di altrettante storiche famiglie dell’arte molitoria: il Molino Agugiaro, fondato nel 1831 a Curtarolo, in provincia di Padova, e il Molino Figna, fondato nel 1874 a Valera, in provincia di Parma. Nel 1985 Alberto Figna fonda la Itg (Italiana trasporti su gomma) e nel 1997 acquisisce la Molini Fagioli di Perugia. Ancora negli anni Novanta il Molino Agugiaro realizza un moderno impianto molitorio dedicato alla produzione di semilavorati. Nel 2003 viene attuato il progetto di aggregazione industriale tra le due storiche famiglie di mugnai attraverso la costituzione di una nuova società, l’Agugiaro & Figna Molini, festeggiando così nel 2023 il ventesimo anniversario della fusione.