Lunedì 15 Luglio 2024

A La Spezia lo sviluppo affidato alla sinergia tra i Comuni

La Zona logistica semplificata della Spezia, con i suoi 487 ettari tra Liguria ed Emilia Romagna, potrebbe essere il motore di sviluppo per il porto. Agevolazioni amministrative e fiscali per attrarre investimenti e creare occupazione. Tempistica per il completamento delle procedure ancora incerta.

A La Spezia lo sviluppo affidato alla sinergia tra i Comuni

A La Spezia lo sviluppo affidato alla sinergia tra i Comuni

CON I SUOI 487 ETTARI, distribuiti a cavallo di due regioni – la Liguria e l’Emilia Romagna – la zona logistica semplificata della Spezia rischia davvero di essere quel potente motore di sviluppo che il porto, costruito sulle sponde del Golfo, ricerca affannosamente da anni. Uno sviluppo che la mancata realizzazione di possenti interventi infrastrutturali – vedi l’epica narrazione del decennale ritardo accumulato sul raddoppio della Pontremolese –, ha seriamente messo a repentaglio, costringendo nel tempo imprenditori ed esponenti della classe dirigente locale a inventarsi strategie utili a bypassare, con la forza di un’accelerazione tecnologica degna di altri lidi, intoppi e limiti legati a una conformazione del territorio non proprio fortunatissima. La Zls offre oggi al porto della Spezia, e al suo vasto retroporto, un’altra potenziale corsia di sorpasso. Le procedure per dare corso a questa nuova realtà sono soltanto all’inizio, ma le basi sono state gettate. Nelle scorse settimane la Regione Liguria ha approvato infatti il piano di sviluppo strategico della Zls ’Porto e retroporto della Spezia’: un documento redatto in sinergia con l’Autorità di sistema portuale del Mar ligure orientale e in stretta collaborazione con i Comuni che hanno deciso di aderire al nuovo strumento: Fidenza, Fontevivo, Medesano, Noceto e Parma – sul versante emiliano – Arcola, Follo, La Spezia, Santo Stefano e Vezzano – per il territorio ligure.

Ma quali sono i vantaggi legati alla disponibilità di una Zona logistica semplificata? Le agevolazioni sono in primo luogo di carattere amministrativo: la Zls prevede infatti procedure più snelle a vantaggio di soggetti privati o enti pubblici che vogliano fare investimenti sull’area finalizzati a incrementare attività e servizi collegati alla portualità. Il terminale di riferimento sarà infatti lo sportello unico amministrativo, già incardinato in seno alle Authority e al momento impiegato per gestire prevalentemente autorizzazioni demaniali o di accesso alle banchine: in accordo con le amministrazioni comunali che aderiscono alla Zls le funzioni del portale saranno ampliate e potenziate, trasformandolo, di fatto, nell’unico punto di ingresso di tutti i procedimenti depositati per ottenere il disco verde su insediamenti produttivi o di rilievo logistico.

Un’altra importante partita legata all’istituzione della Zls ha poi a che fare con il fronte economico-fiscale: grazie a un emendamento al Decreto Coesione presentato dai senatori Stefania Pucciarelli, Claudio Borghi, Elena Testor e Marco Dreosto, alle aziende della provincia spezzina che faranno investimenti nella Zls saranno riconosciute agevolazioni sul credito di imposta. Un miglioramento, quest’ultimo, salutato con particolare enfasi da Confindustria e dalle associazioni che raccolgono agenti marittimi, spedizionieri e doganalisti. "Seguiamo con molta attenzione l’iter di istituzione della Zls della nostra provincia – rimarcano gli Industriali spezzini – ed esprimiamo viva soddisfazione per il risultato ottenuto nell’interesse di tutti gli operatori economici".

Più complicato ipotizzare una tempistica per il completamento delle procedure. A fine giugno il piano di sviluppo strategico approvato dalla Regione Liguria è stato inviato ai ministeri competenti per l’elaborazione dell’istruttoria che porterà all’emanazione dell’atto istitutivo nelle forme di un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri. "Regione Liguria e Autorità di sistema portuale del Mar ligure orientale si sono adoperate per concludere l’iter propedeutico all’istituzione della Zls – commenta l’assessore regionale allo Sviluppo economico con delega ai porti e alla logistica, Alessio Piana (nella foto a sinistra, sopra) –. Con la delibera approvata a giugno a seguito delle interlocuzioni avviate con i comuni e gli stakeholder locali, abbiamo presentato ai ministeri competenti le superfici complessive dell’area, che comprenderà 339,24 ettari liguri e 148,06 ettari di retroporto emiliano. Un passo fondamentale per arrivare, auspicabilmente entro la fine dell’anno, al decreto ministeriale istitutivo". "Si tratta di uno strumento di grandissimo valore per attrarre investimenti e creare nuova occupazione – aggiungono il presidente dell’Authority spezzina Mario Sommariva e il segretario generale dell’ente di via del Molo Federica Montaresi –. Lo strumento ideale per dare un nuovo impulso alle aree retroportuali, a partire da Santo Stefano Magra, nonché per l’integrazione con le aree di sviluppo logistico e industriale della provincia di Parma".

"L’opportunità data dallo sviluppo del programma della Zona logistica semplificata per il territorio della provincia della Spezia, in particolare per le aree del Golfo e per i comuni della prima fascia interna, rappresenta un’importante occasione per tutti e si completa con i programmi sviluppati dalla Provincia a favore di una più efficiente rete viaria", commenta il presidente della Provincia e sindaco di La Spezia Pierluigi Peracchini. "Su questa opportunità abbiamo fatto ingenti investimenti attraverso programmi coordinati che garantiranno supporto a questo specifico progetto di sviluppo strategico. Abbiamo in corso la riqualificazione e il potenziamento della rete stradale, in particolare con la realizzazione del nuovo ponte sul Magra, ma giocano un ruolo anche le manutenzioni straordinarie delle infrastrutture primarie già concluse o in fase di cantierizzazione. Quanto alle strategie di sviluppo economico legate alla rete del trasporto logistico la Provincia – conclude Peracchini (nella foto a sinistra, sotto) – sta facendo una serie di attività fondamentali: un esempio la riorganizzazione dell’ufficio che gestisce i trasporti su gomma delle merci e le migliaia di pratiche legate alla gestione dei carichi eccezionali".