Lunedì 3 Febbraio 2025
ANTONIO PETRUCCI
Economia

Passiamo 24 ore all’anno davanti alla macchinetta del caffè. Costi e benefici

In Italia ci sono 830mila distributori di bevande e snack. Il vending è un settore che vale 2 miliardi di euro in Italia

Una scena di Camera Café con Paolo Kessisoglu e Luca Bizzarri

Una scena di Camera Café con Paolo Kessisoglu e Luca Bizzarri

Roma, 3 febbraio 2025 – Sono presenti ormai da decenni sia in uffici che in stazioni, ospedali e altri luoghi pubblici. Sono le macchinette automatiche, che erogano caffè, snack e ormai anche altri beni di consumo, dagli assorbenti ai fazzoletti, dai libri da leggere ai farmaci da banco. L’evoluzione che ha coinvolto questi dispositivi, ormai smart, permette oggi il pagamento con cellulare, o la lettura ottica del chip collegato alle tessere sanitarie, quando il prodotto richiesto non possa essere venduto ai minori di 18 anni. Il giro d’affari generato da queste macchine è in crescita, e dà lavoro in Italia ad oltre 30mila persone.

I consumi in Europa

Nel mondo, l’11% del caffè consumato, pari a 150 miliardi di caffè, viene bevuto al distributore automatico. In media, ogni acquirente si rivolge alla macchinetta 160 volte l’anno, trascorrendovi un tempo totale di oltre 24 ore, dunque un giorno di vita. Solitamente, ciò avviene soprattutto negli uffici, quando il caffè coincide con la pausa dal lavoro, e con qualche chiacchiera coi colleghi.

Ma l’importanza delle macchinette automatiche è anche quella di sopperire al bisogno di prodotti, negli orari in cui le attività commerciali sono chiuse, quindi per comprare sigarette o altri generi di consumo. In Europa, il mercato del vending è in costante aumento, e la media parla di un distributore automatico ogni 200 abitanti. I più forniti sono i Paesi Bassi, dove se ne trova uno ogni sessanta abitanti, la Turchia quello in cui se ne contano di meno, appena uno ogni 2mila abitanti circa, stando ai dati dell’Eva, lo European Vending & Coffee Service Association. Oltre l’80% è installato nelle attività lavorative, e sempre di più sono quelli che non accettano contanti, ma solo pagamenti con smartphone o contactless. Lo scopo è quello di ridurre i costi per il recupero dei contanti e il loro trasporto dal distributore agli istituti di credito.

I dati di Ipsos per Confida

La situazione in Italia, stando a uno studio effettuato da Ipsos per Confida, l’Associazione Italiana Distribuzione Automatica aderente a Confcommercio, è di buona salute, considerando la crescita del 2,6% registrata nel 2023 rispetto all’anno precedente. Il fatturato complessivo è di oltre 2 miliardi di euro, generato dalle 830mila vending machine presenti sul territorio nazionale. Il ruolo di leader spetta come sempre al caffè, che costituisce il 57% delle consumazioni totali, seguito dagli snack (16%) soprattutto dolci, con una buona crescita per quelli salati (+7%). Cresce anche la domanda di prodotti con un maggior quantitativo di frutta. «Il settore della distribuzione automatica – ha commentato il presidente Massimo Trapletti – è una filiera importante del tessuto economico del nostro Paese. Le vending machine sono una tecnologia Made in Italy: il 70% delle macchine fabbricate in Italia viene esportato in tutto il mondo. Il vending infine ricopre un’importante funzione sociale: garantire idratazione e ristoro a 25 milioni di italiani nei luoghi che frequentano ogni giorno, uffici e fabbriche, luoghi di transito, scuole, università e ospedali. Ed è proprio ai luoghi pubblici che il settore sta guardando per recuperare le consumazioni perse durante il Covid e non ancora del tutto recuperate".