
Lotta alla povertà: le proposte dell’ASviS
Per sconfiggere la povertà e ridurre le disuguaglianze servono interventi volti a ridurre la precarietà, il lavoro irregolare e il “lavoro povero”, affrontare le criticità derivanti dall’abolizione del reddito di cittadinanza e le iniquità fra i beneficiari delle due nuove misure create per sostituirlo. Questo l’appello uscito ieri a Roma dall’ASviS Live, tenuto alla Ceo4Life Clubhouse Montecitorio e trasmesso anche su quotidiano.net e sulle pagine Facebook di Quotidiano Nazionale, Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione.
A confrontarsi Mariastella Gelmini, vicepresidente del gruppo di Azione del Senato, Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’ ASviS, Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva, Marina Sereni, responsabile Diritto alla salute del Pd e Cristiano Zagatti, coordinatore area Stato sociale e responsabile Politiche della salute della Cgil. Per Giovannini servono interventi strutturali per superare le disuguaglianze generazionali e ridurre la povertà assoluta, una condizione in cui si trovano 5,7 milioni di persone, in maggioranza famiglie numerose con figli minori residenti nel Mezzogiorno.
L’ASviS propone di eliminare dall’assegno di inclusione il vincolo che esclude dalla fruizione le famiglie senza carichi familiari, per garantirne la fruizione universale da parte di tutte le famiglie povere, come avviene negli altri Paesi dell’Ue. E di modificare il requisito dell’età (18-59 anni) per l’accesso al supporto per la formazione e il lavoro, utilizzando un criterio che tenga conto delle reali possibilità di trovare un lavoro in base ai diversi livelli di istruzione, competenze, esperienze lavorative, durata della disoccupazione delle persone e uniformare le soglie Isee di accesso. Occorre redistribuire il carico fiscale per ridurre le disuguaglianze, disegnare politiche di contrasto alla povertà nelle periferie e nelle altre aree fragili, gestire con lungimiranza i flussi migratori e promuovere l’integrazione degli immigrati.