L’occupazione cresce ancora anche se il ritmo rallenta ma aumenta anche il ricorso al part time: secondo l’osservatorio sul mercato del lavoro appena pubblicato dall’Inps nei primi nove mesi del 2024 su oltre 6,2 milioni di attivazioni di contratti nel complesso, 2,33 milioni sono avvenuti con la definizione di un orario part time mentre 3,88 milioni erano full time. In pratica il 37,51% delle nuove attivazioni è avvenuto con un part time a fronte del 36,63% dello stesso periodo del 2023.
Se si guarda alle attivazioni di contratto a tempo indeterminato (escluse le trasformazioni di contratto a termine) a fronte di 669.901 contratti stabili firmati tra gennaio e settembre ce ne erano 315.836 con part time, pari al 32,04% del totale. Il saldo tra attivazioni e cessazioni nei primi nove mesi resta ampiamente positivo anche se in lieve calo sullo stesso periodo dell’anno scorso.
Tra gennaio e settembre del 2024 sono stati attivati 6.221.489 rapporti di lavoro nel complesso mentre ne sono cessati 5.585.683 con un saldo positivo di 635.806 contratti, in calo rispetto ai 749.024 registrato nello stesso periodo del 2023. Il saldo per i contratti a tempo indeterminato è stato positivo per 292.957 unità, anche questo in calo rispetto al dato registrato nei primi nove mesi del 2023 (354.190). L’assestamento del mercato del lavoro dopo la corsa ripresa con la fine della pandemia si legge anche nel lieve aumento dei licenziamenti economici e la lieve flessione delle dimissioni. Nei primi nove mesi dell’anno le cessazioni scelte dal datore di lavoro per ragioni economiche sono state 387.677, in aumento del 3,85% rispetto ai 373.305 dello stesso periodo del 2023 mentre le dimissioni sono state 1.566.546, in calo del 2,75% rispetto ai primi nove mesi del 2023.
red. eco.