Giovedì 26 Settembre 2024
ANDREA ROPA
Economia

Lo Stato fuori dall’ex Ilva in un anno: "I pretendenti potrebbero crescere"

Il ministro Urso: gli asset a chi crede davvero nella nostra industria siderurgica e nelle sue potenzialità

Lo Stato fuori dall’ex Ilva in un anno: "I pretendenti potrebbero crescere"

Adolfo Urso, 67 anni, ministro delle Imprese e del Made in Italy

Un anno per uscire dall’ex Ilva. Il tempo sufficiente per trovare nuovi compratori e chiudere una parentesi sfortunata nella storia delle partecipazioni pubbliche. Adolfo Urso, ieri a Bari per l’inaugurazione della Fiera del Levante, traccia la road map che metterà il governo nelle condizioni di vincere "una sfida difficile, affrontata senza timore nei confronti di nessuno", ha detto riferendosi alle trattative per individuare i nuovi gestori del Siderurgico di Taranto e negando un futuro coinvolgimento dello Stato nell’azionariato: "Non mi sembra abbia portato fortuna".

"Mi auguro – ha proseguito il ministro delle Imprese e del Made in Italy – che entro la prima parte del prossimo anno si possano assegnare questi asset a chi crede davvero nella siderurgia italiana e nella sua grande potenzialità. Se questo avverrà avremo chiuso l’intera operazione in un anno, caso unico nella storia di questo Paese". Urso ha poi ricordato che alla gara internazionale partecipano 15 Paesi in questa prima fase di manifestazione di interesse. Tre grandi player internazionali sono interessati all’intero asset produttivo, altri 12 chiedono asset parziali.

"Ora – ha spiegato il ministro – inizia la fase del data room, per poi presentare entro novembre un’offerta sostanziata da un significativo piano ambientale di riconversione green dello stabilimento, un piano industriale produttivo, occupazionale e sociale. Nel frattempo si potranno aggiungere altri attori, perché la procedura prevede che possano presentarsi in cordata con altri".

Resta dunque l’ipotesi della vendita ‘spezzatino’ dell’ex Ilva, ma Urso confida nella possibilità che uno dei player possa rilevare "tutto l’asset produttivo in blocco". Poi il ministro si è soffermato sulla vertenza delle aziende dell’appalto. "È già partito – ha precisato – il piano creditizio nei confronti delle imprese fornitrici di AdI. Stanno già ricevendo i loro crediti, ora aspetto che la Regione faccia la sua parte".

Chiamato in causa, il governatore della Puglia risponde: "Prendiamo atto della presenza di numerose manifestazioni di interesse per rilevare l’ex Ilva – ha affermato Michele Emiliano – Ma per evitare gli errori del passato è fondamentale che ci sia un forte presidio all’interno della società e nelle sue attività da parte dello Stato. Non si può lasciare un privato da solo a fare quello che gli pare".