di Andrea Ropa
CERNOBBIO (Como)
La nave Italia va. E sul lago di Como trova una ventata di ottimismo che la spinge oltre le attese. "Le previsioni per il 2023 sono in miglioramento – ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenendo a Cernobbio al Workshop Ambrosetti – Ci aspettiamo variazioni congiunturali positive del Pil nella prima metà dell’anno, che ci porteranno a rivedere al rialzo l’obiettivo di crescita per il 2023 precedentemente indicato dello 0,6%". Una percentuale, quest’ultima, presente nelle ultime stime dell’Ocse, secondo le quali la nostra economia rallenterà dal 3,8% del 2022 allo 0,6% di quest’anno, per poi risalire all’1% nel 2024.
Che l’Italia sia proiettata ad andare meglio lo ha certificato anche la platea del Forum, che in uno dei televoti ha visto indicare dal 42,9% dei partecipanti una crescita del Pil 2023 tra l’1 e il 2%, mentre il 14,3% pensa addirittura si possa superare la soglia del 2%. L’obiettivo ora, ha precisato Giorgetti, è dare stabilità alla ripresa. E per farlo è necessario tenere sotto controllo l’inflazione. Combatterla "con la politica monetaria non basta e la recessione non può essere il prezzo da pagare per domarla" ha ammonito il titolare del Mef, sottolineando come, pur nel rispetto dell’autonomia delle Banche Centrali, "la loro azione di politica monetaria deve essere orientata sia al contenimento dell’inflazione sia alla stabilità finanziaria".
Un invito sulla scia di quanto detto pochi minuti prima dal vice presidente della Bce Luis de Guindos, secondo cui "la stabilità finanziaria è essenziale per il nostro obiettivo primario della stabilità dei prezzi" e l’approccio di Francoforte per riportare l’inflazione all’obiettivo di medio termine del 2% "continuerà a dipendere dai dati". Il carovita in Europa è sceso dall’8,5% di febbraio al 6,9% di marzo e, ha aggiunto il banchiere spagnolo, "ci aspettiamo che continui a diminuire costantemente grazie al calo dei prezzi dell’energia, all’allentamento dei colli di bottiglia nell’approvvigionamento e al leggero rialzo dell’euro.
"Il contesto è di grande incertezza ma c’è voglia di crescita, di ripresa – ha rilevato il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni – Non siamo destinati alla recessione. Ci sono anzi delle notizie incoraggianti, come il calo dell’inflazione, il taglio dei prezzi dell’energia, un mercato del lavoro che tiene".