Ministro della Sanità Orazio Schillaci, sulla manovra si è scatenata una ridda. Soprattutto sugli stanziamenti per la sanità. Quante risorse ci sono realmente?
“Questo governo ha rimesso al centro la sanità – risponde il ministro dal palco, intervistato da Erika Pontini, capocronista della cronaca di Firenze de La Nazione –, con soldi stanziati per invertire trend pericolosi post-pandemia. Dopo un decennio di tagli strutturali di governi precedenti pari a 37 miliardi. La spesa sanitaria in Italia continua a crescere quest’anno. Ho sempre parlato di un piano assunzioni pluriennale che guarda al 2026. Per il 2024, sono bollinati 2,4 miliardi. Fino a 5,1 per il ’25. Nessun governo ha mai stanziato tali cifre. Il premier Meloni solleva un tema rilevante quando parla non tanto di avere soldi ma come spenderli”.
Ma il governo, comunque, punta all’aumento dei camici bianchi si o no? Sono pronti a scioperare perché reputano offensivo l’aumento di 17 euro nette...
“Attendono risposte i medici. Lo sappiamo e cercheremo di darle con l’aumento in busta paga del 6%, con l’indennità di specificità anche ad altri operatori sanitari come farmacisti e biologi. Il prossimo anno avendo a disposizione più soldi daremo un segnale ancora maggiore. Da medico conosco i medici meglio dei sindacalisti. A loro interessa lavorare ed essere pagati bene. A Landini che mi accusa di voler sfruttare i medici, rispondo che gli orari in più sono solo su base volontaria, sono pagati 100 euro l’ora defiscalizzati con tassazione al 15%”.
La piattaforma prevista sulle liste d’attesa la vuole aprire anche al privato convenzionato?
“Assolutamente sì. E il privato convenzionato deve mettere a disposizione le sue agende. È uno dei criteri per l’accreditamento. Non sono un ideologo, per questo dico che chi ideologizza il privato convenzionato non si rende conto di quanto sia impensabile abolirlo. Chiariamo un concetto: in Italia oggi non ne possiamo fare a meno e nessuno potrà cancellarlo. Basta dare regole chiare e trasparenti. A mio giudizio le liste d’attesa sono un fenomeno dovuto a una cattiva organizzazione”,
E la carenza di medici?
“Siccome questi soloni – delle opposizioni, ndr – continuano a dire che la spesa sanitaria si calmiera in base al Pil, sono andati a vedere i dati Ocse dei 39 paesi? L’Italia per numero dei medici non è certo agli ultimi posti. Quello che manca in Italia non sono i medici, ma gli infermieri. Oltretutto mal pagati. L’Italia è fanalino nel rapporto infermieri-abitanti in Europa. Non ho mai incontrato onestamente un medico indigente in tanti anni di professione. Quindi che i medici italiani guadagnino poco rispetto agli altri è vero, ma è pur vero che in altri Paesi la vita costa anche di più”.
In Toscana la Regione ha dovuto ritoccare l’addizionale Irpef per far fronte a un deficit di bilancio da 200 milioni dovuto alla mancata corresponsione del Payback. Come la mettiamo?
“Sa chi l’ha introdotta la legge sul Payback? Il governo Renzi. Una misura lasciata nel cassetto fino al 2022, poi tirata fuori da Draghi. La metto semplice: se vado al ristorante, mangio e poi pago. Non ho capito perché io governo devo pagare i conti di altri. Perché le Regioni non hanno controllato? La trovo una legge sbagliata, per rimborsarli vediamo perché per farlo servono soldi. Che comunque il governo Meloni ha stanziato l’anno scorso con un miliardo. A Giani dico che le Regioni devono spendere bene i soldi che gli sono stati dati, in maniera chiara, poi si vede”.