di Achille Perego
Presente con più di 500 sedi in oltre 70 Paesi del mondo. Da quando è nata, 140 anni fa nel Rhode Island, Berlitz ha contribuito ad aprire il mondo di milioni di persone attraverso l’insegnamento delle lingue (oltre 40 quelle insegnate) e la comprensione culturale. Oggi continua, utilizzando nuove tecnologie e aprendo nuovi centri tra cui la neonata sede di Milano, in via Agnello 20, inaugurata il 7 settembre e firmata dall’architetto Alberto Barbero. Un innovativo open space che sarà preso a modello anche per le nuove sedi che in futuro apriranno in Italia. "Dove Berlitz è presente lungo tutta la Penisola – esordisce Michela Locarno, Co-Partner Berlitz Italia -. Oltre alle sedi di Milano e Roma siamo presenti a Bari, Brescia, Firenze, Napoli, Siracusa, Torino e Verona per un totale, nel 2019, di 73.434 lezioni a circa 5000 studenti. Tra gli insegnanti più prestigiosi della sua storia italiana si ricorda il grande scrittore James Joyce, che insegnò nella sede di Trieste. E tra i suoi allievi c’era Italo Svevo".
Perché una nuova sede a Milano?
"Crediamo fortemente nel valore dell’istruzione e della formazione e l’Italia, in particolare Milano, rappresentano un mercato dinamico, aperto alle novità anche nel settore della formazione. La sede sarà un punto di riferimento non solo per le lezioni in presenza, ma anche per tutta l’offerta formativa di e-learning sul territorio".
Qual è il valore aggiunto del metodo Berlitz per l’insegnamento?
"È tuttora il modo più efficace per imparare una lingua e il suo tratto distintivo è l’immersione linguistica presentata nel contesto di situazioni di vita reale. Gli elementi chiave del metodo sono l’immersione con l’insegnante che insegna e parla solamente nella lingua di destinazione. La lingua è presentata nel contesto di situazioni di vita reale con particolare attenzione alla grammatica e al vocabolario. Quindi l’orientamento al risultato per cui ogni lezione è basata su obiettivi di apprendimento specifici. Elementi chiave poi sono presentazione, pratica ed esercitazione".
Avete introdotto anche strumenti e corsi come il Cultural Navigator e il Total Immersion?
"Sono esclusive di Berlitz. Il Cultural Navigator consente di colmare i potenziali gap nell’approcciare le diverse culture, evitando il rischio di incomprensioni in un ambiente lavorativo internazionale. Questo strumento fornisce dunque informazioni dettagliate per oltre cento nazioni, con testi sulle norme culturali e la gestione locale, oltre a storia, politica, studi regionali, fuso orario e clima. Il corso intensivo Total Immersion invece prevede un team di insegnanti totalmente dedicati a uno studente per una o più settimane con 12 lezioni al giorno, business lunch incluso. Una soluzione all inclusive che consente di imparare a parlare una nuova lingua in una settimana".
Qual è il target dei vostri studenti?
"Molto ampio, perché offre diverse soluzioni formative che possono essere adattate alle esigenze di ogni persona. Oltre a poter scegliere fra corsi individuali o di gruppo, esistono corsi per bambini e ragazzi, per adulti e professionisti, e anche per le aziende. Ogni percorso viene impostato sulle necessità e gli obiettivi dello studente, che può scegliere se fare lezione in presenza oppure da remoto".
Quali sono oggi le lingue più richieste?
"Oltre all’inglese, ormai imprescindibile, le lingue più studiate nelle sedi Berlitz in Italia sono tedesco, francese, spagnolo e italiano. La conoscenza di una o più lingue straniere rappresenta, oltre a un arricchimento personale, un vantaggio competitivo nel mondo del lavoro".
Come funziona l’insegnamento a distanza nel periodo del Covid-19?
"La flessibilità che è una delle caratteristiche che ci contraddistingue, ci ha permesso di affrontare con prontezza e serenità la sfida che ha posto l’emergenza Covid-19. Già la scuola prevedeva la possibilità di seguire lezioni online, oltre che in presenza, e nelle settimane del lockdown ci siamo adattati e gli studenti hanno potuto continuare il proprio percorso formativo a distanza senza alcun problema. Ora stiamo riprendendo gradualmente le lezioni in presenza, con tutti gli accorgimenti e le misure di distanziamento che richiede il momento. L’importante è comunque poter garantire continuità ai percorsi formativi assicurando le lezioni in tutte le forme che la tecnologia ci permette di proporre".