Giovedì 14 Novembre 2024
ANTONIO TROISE
Economia

L’inflazione ricomincia a correre. Bruxelles taglia il Pil dell’Italia

Schizzano in alto i prezzi nel carrello della spesa. Ripresa incerta: la crescita 2024 si ferma allo 0,7% .

L’inflazione ricomincia a correre. Bruxelles taglia il Pil dell’Italia

Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia

L’effetto Trump già è arrivato in Europa. Costringendo la Commissione Europea a rivedere al ribasso le stime della crescita. Un taglio che ha colpito in particolare le stime per l’Italia, che a fine anno non dovrebbe superare lo 0,7%, (a maggio la previsione era dello 0,9%) per poi oscillare fra l’1 e l’1,2% fra il 2025 e il 2026. Numeri, in ogni caso, al di sotto di quelli messi nero su bianco dal governo nel Documento Programmatico di Bilancio e che, quindi, potrebbero avere un effetto anche sul calcolo del deficit.

Le stime, del resto, sono in linea con quelle fatte circolare ieri dal Centro Studi della Confindustria che, nella tradizionale congiuntura flash, sottolinea che a fine 2024, "l’economia italiana sarà sostenuta dai servizi e dal taglio dei tassi, ma l’industria resta in difficoltà". A frenare il vecchio Continente ci sono soprattutto i timori per la svolta protezionistica annunciata dal neo-presidente americano, Donald Trump.

Una strategia bocciata dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta: "Le barriere protezionistiche non sono la soluzione: sono come un coltello da cucina usato per un’operazione chirugica". La crescita nell’area euro è prevista per quest’anno allo 0,8 (rimasto uguale rispetto alle previsioni di maggio), per il 2025 all’1,3 (limato al ribasso rispetto all’1,4 delle scorse previsioni) e per il 2026 all’1,6. Molto bene i dati sull’inflazione che potrebbero spingere la Bce ad allentare ulteriormente la stretta sul credito.

Quanto al debito e deficit italiani, aggiunge il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, la situazione sembrerebbe sotto controllo. L’Italia dovrebbe riportare il deficit sotto la soglia del 3% del Pil stabilita dalle regole Ue entro il 2026, passando dal 3,8% nel 2024 al 2,9% nel 2026. Tuttavia, il debito pubblico è atteso risalire leggermente al 139,3% nel 2026, dopo una riduzione al 136,6% nel 2024. A complicare ulteriormente il quadro macroeconomico è l’inflazione che a ottobre ha rialzato la testa, registrando un incremento dello 0,9% rispetto al 2023, in crescita dallo 0,7% del mese precedente. L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +1% per l’indice generale e a +2% per la componente di fondo. A finire sul banco degli imputati sono i generi alimentari, soprattutto quelli non lavorati (da +0,3% a +3,4%). Una conseguenza degli effetti devastanti delle ultime stagioni sulle campagne italiane e che hanno portato alle stelle i generi del cosiddetto "carrello della spesa".

Intanto, sul fronte della manovra, tramonta anche in Commissione Bilancio l’ipotesi di una rottamazione quinquies delle cartelle dell’agenzia delle Entrate. L’emendamento della Lega è stato dichiarato inammissibile. Stesso copione per la proposta di portare il Tfr nei fondi di previdenza integrativi.