Lunedì 23 Dicembre 2024
FABIO LOMBARDI
Economia

L’inflazione frena a ottobre: +1,7%. Ecco cosa è aumentato e cosa è calato

Buone notizie per il carrello della spesa degli italiani. Un andamento che, secondo Assoutenti, consente un risparmio di 130 euro annui a famiglia rispetto il precedente tasso

Roma, 15 novembre 2023 –  A ottobre frena ancora l’inflazione. Un dato che fa bene alle tasche degli italiani (fra bollette e carrello della spesa) e che potrebbe generare ulteriore vantaggio. Dovrebbe infatti anche rallentare l’inflazione nell’Eurozona (prevista al 3,2%) aprendo la strada a un taglio dei tassi che genererebbe, a questo punto, vantaggi a chi ha prestiti e mutui.

Rallenta l'inflazione a ottobre
Rallenta l'inflazione a ottobre

Cala l’inflazione a ottobre

"A ottobre l'inflazione evidenzia un netto calo, scendendo a +1,7%, dato che non si registrava da luglio 2021 (+1,9%)”. Ad attestarlo è l’Istat. “La drastica discesa del tasso di inflazione – scrive l’istituto di statistica – si deve in gran parte all'andamento dei prezzi dei beni energetici, in decisa decelerazione tendenziale a causa dell'effetto statistico derivante dal confronto con ottobre 2022, quando si registrarono forti aumenti dei prezzi del comparto. Un contributo al ridimensionamento dell'inflazione si deve inoltre alla dinamica dei prezzi dei beni alimentari, il cui tasso tendenziale scende al +6,3%, esercitando un freno alla crescita su base annua dei prezzi del "carrello della spesa" (+6,1%). Infine, più contenuta è la flessione dell'inflazione di fondo (quella che esclude energia, cibo, alcol e tabacco che hanno prezzi più fluttuanti) che a ottobre si attesta al +4,2% (dal +4,6% di settembre)".

L’analisi completa

A ottobre 2023 l'Istat stima che l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività, al lordo dei tabacchi, registri una diminuzione dello 0,2% su base mensile e un aumento di 1,7% su base annua, da +5,3% nel mese precedente. Il dato annuo è in leggero calo rispetto alla stima preliminare di +1,8%.

La consistente decelerazione del tasso di inflazione secondo l'Istat si deve prevalentemente al forte rallentamento su base tendenziale dei prezzi degli Energetici, sia non regolamentati (da +7,6% a -17,7%) sia regolamentati (da -27,9% a -31,7%) e, in misura minore, di quelli degli Alimentari non lavorati (da +7,7% a +4,9%) e lavorati (da +8,9% a +7,3%). Tali effetti risultano solo in parte compensati dall'accelerazione dei prezzi dei Servizi relativi all'abitazione (da +3,7% a +4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,8% a +4,0%).

L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi rallenta anch'essa (da +4,6% a +4,2%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +4,8%, registrato a settembre, a +4,2%).

Si arresta la crescita su base annua dei prezzi dei beni (nulla la variazione tendenziale da +6,0%), mentre quella dei servizi resta stabile (a +4,1%), riportando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni su valori ampiamente positivi (+4,1 punti percentuali, dai -1,9 di settembre).

Rallentano ulteriormente in termini tendenziali i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +8,1% a +6,1%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +6,6% a +5,6%). La diminuzione congiunturale dell'indice generale si deve principalmente ai prezzi degli Energetici non regolamentati (-1,9%), dei Servizi culturali, ricreativi e per la cura della persona (-0,9%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-0,6%); tali effetti sono stati solo in parte compensati dall'incremento dei prezzi degli Energetici regolamentati (+13,8%) e dei Servizi relativi all'abitazione (+0,4%).

L'inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,7% per l'indice generale e a +5,1% per la componente di fondo. L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,1% su base mensile e di 1,8% su base annua (in netta decelerazione da +5,6% di settembre); la stima preliminare era +1,9%. L'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una diminuzione di 0,1% su base mensile e un aumento di 1,7% su base annua. "A ottobre l'inflazione evidenzia un netto calo, scendendo a +1,7%, dato che non si registrava da luglio 2021 (+1,9%) - commenta l'Istat .

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Assoutenti

Positivo per Assoutenti il deciso calo dell'inflazione registrato ad ottobre, ma sul fronte dei prezzi al dettaglio occorre tenere alta la guardia perché i listini potrebbero subire a breve nuovi scossoni al rialzo. ''Al di là del calo degli energetici che ha influito in modo evidente sull'inflazione di ottobre, è positiva la frenata per la voce 'alimentari e bevande' il cui tasso scende al +6,5% annuo, equivalente ad una maggiore spesa da +523 euro all'anno per una famiglia con due figli (contro il +8,5% di settembre, con un risparmio su anno di oltre 130 euro a nucleo rispetto al precedente dato sull'inflazione)'', sottolinea il presidente ai Assoutenti, Furio Truzzi.

''La forte riduzione dei costi dell'energia rispetto allo scorso anno ha influito sul tasso di inflazione, ma la situazione potrebbe presto cambiare: la risalita delle tariffe del gas nell'ultimo mese e la forte volatilità dei prezzi dell'energia sui mercati internazionali potrebbero avere nelle prossime settimane effetti negativi sui listini al dettaglio, realizzando una nuova spirale inflattiva a danno dei consumatori. Per questo chiediamo al Governo di non abbassare la guardia e di proseguire sulla strada delle misure a sostegno di redditi e capacità d'acquisto dei cittadini'', conclude Truzzi