Sabato 19 Ottobre 2024

L’illegalità fattura 200 miliardi

Il traffico di droga e la prostituzione alimentano un'economia illegale di 19,8 miliardi a Roma nel 2022, superando i livelli pre-pandemia. L'Istat evidenzia un aumento del sommerso e del lavoro irregolare.

L’illegalità fattura 200 miliardi

Carlo Sangalli, 87 anni

Traffico di stupefacenti e prostituzione spingono a 19,8 miliardi l’economia illegale che, con un aumento di 1,2 miliardi, nel 2022 è tornata a superare i livelli pre-pandemia. Mentre il sommerso nel 2022 vale 181,8 miliardi, 16,3 miliardi in più dell’anno prima. È stabile invece il lavoro irregolare, pari a 2 milioni e 986mila ‘ulà, il criterio statistico delle unità di lavoro equivalenti al tempo pieno.

Il quadro emerge dal report dell’Istat che aggiorna al 2022 l’analisi sulla "economia non osservata nei conti nazionali" che, nel complesso, tra sommerso e illegalità, rispetto al 2021 è aumentata del 9,6% a 201,6 miliardi. È una crescita parallela e in linea a quella del Pil. Sul fronte delle attività illegali – rileva l’istituto di statistica – la crescita del 2022 è stata determinata per larga parte dalla dinamica del traffico di stupefacenti: il valore aggiunto ha raggiunto 15,1 miliardi, un miliardo in più rispetto al 2021, mentre la spesa per consumi finali è salita di 1,3 miliardi a quota 17,2 miliardi. "Nello stesso periodo si è registrata anche una crescita dei servizi di prostituzione": nel 2022 il valore aggiunto è aumentato del 4,3% a 4 miliardi e i consumi finali sono aumentati del 4,0% a 4,7 miliardi".

Il focus è anche sull’attività di contrabbando di sigarette che tuttavia "rimane marginale", con 700mila euro di valore aggiunto e 800mila euro di consumi. L’indotto delle attività illegali è legato soprattutto a trasporti e magazzinaggio: il valore aggiunto è salito da 1,4 miliardi nel 2021 a 1,6 miliardi nel 2022. Il sommerso "aumenta per i professionisti ed è in forte riduzione nelle costruzioni". La componente legata alla "sotto-dichiarazione" ammonta a 100,9 miliardi, mentre quella connessa all’impiego di lavoro irregolare è pari a 69,2 miliardi. In rapporto al Pil è una "dinamica decrescente": "Fra il 2014 e il 2017 si è registrata una lenta diminuzione del peso del sommerso, che si è assestato al 10,7% del Pil – spiega l’Istat – Una seconda fase, dal 2017 al 2020, è stata contraddistinta da una accelerazione della dinamica in riduzione, che ha ulteriormente abbassato di 1,7 punti percentuali l’incidenza del sommerso sul Pil, portandola al 9,0%".

A. L.