Venerdì 10 Gennaio 2025
ANDREA ROPA
Economia

L’economia italiana tira il fiato. Frenano industria, servizi e vendite

Dati negativi sul fatturato delle imprese, si salvano le costruzioni. Segnali di debolezza anche dal commercio

Patrizia De Luise, 70 anni, presidente nazionale di Confesercenti dal 2017

Patrizia De Luise, 70 anni, presidente nazionale di Confesercenti dal 2017

La locomotiva Italia frena. Nonostante l’inerzia del Pnrr, che la fa viaggiare a una velocità leggermente superiore a quella dei competitor europei, l’economia italiana segna il passo. Lo si evince incrociando i dati diffusi ieri da Confindustria e Istat, che presentano il segno negativo per quanto riguarda parametri congiunturali fondamentali come produzione industriale, servizi e vendite al dettaglio. A novembre, l’indice Rtt rilevato dagli economisti di via dell’Astronomia segna una contrazione del 3,4% del fatturato a prezzi costanti delle imprese: in calo sia l’industria (-5,1%) che i servizi (-3,7%), mentre cresce moderatamente (+0,9%) il settore delle costruzioni.

Confindustria registra un calo in tutte le aree del Paese, dopo gli aumenti di ottobre: una forte flessione si ha nel Nord-Ovest, dove più ampio era stato l’aumento del mese precedente. Il calo è significativo al Centro (-2,3%), moderato nel Nord-Est (-1%) e al Sud (-0,7%). La variazione acquisita nel quarto trimestre resta tuttavia positiva in tutte le aree, più ampia al Nord-Ovest (+2,7%).

Per le grandi imprese, l’indice Rtt indica a novembre una forte flessione (-4,2%) dopo il balzo di ottobre. Moderati i cali per le piccole imprese (-1,6%) e per le medie (-1,8%); la variazione acquisita per il quarto trimestre è positiva per le prime, cresciute molto in ottobre, mentre è negativa per le seconde.

Anche dal commercio al dettaglio arrivano segnali di debolezza, con il dato Istat delle vendite a novembre in calo sia in valore (-0,4%) sia in volume (-0,6%) rispetto al mese precedente, mentre rispetto a un anno prima aumentano dell’1,1% in valore e diminuiscono dello 0,2% in volume. "L’Istat conferma l’autunno freddo del commercio, che non viene scaldato nemmeno dal Black Friday" commenta Confesercenti, rilevando "un quadro generale di stallo della spesa delle famiglie".

Confcommercio parla di un dato "inferiore alle attese", a conferma di una situazione difficile sul versante dei consumi che, seppure complessivamente meno negativa rispetto a qualche tempo fa, "evidenzia la difficoltà delle famiglie a intraprendere un percorso di significativa ripresa della domanda soprattutto di beni".