Lunedì 27 Gennaio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

L’Azienda Italia rallenta Prezzi, la benzina corre E il ministro Urso lancia l’operazione trasparenza

Il Prodotto interno lordo dell’ultimo trimestre cala dello 0,3%, l’inflazione si ferma al 6%. Incontro per calmierare gli aumenti ma niente taglio delle accise. Il garante: non è speculazione.

L’Azienda Italia rallenta Prezzi, la benzina corre E il ministro Urso lancia l’operazione trasparenza

Frena l’Azienda Italia dopo la rincorsa del Pil degli ultimi mesi. Nel secondo trimestre c’è stata una vera e propria battuta d’arresto, con un calo dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti, quando era cresciuto dello 0,6%. Un trend che ci aveva portato sul podio della crescita europea, superando anche Francia e Germania. Ora la situazione si inverte, dal momento che nel secondo trimestre il rallentamento dell’economia è stato più marcato in Italia rispetto agli altri competitor. Il Pil risale, infatti nell’Eurozona (+0,3%, dalla crescita zero del primo trimestre) e rimane stabile nell’insieme dei Ventisette. E proprio la nostra economia, che nei primi tre mesi dell’anno si era messa in luce, con una crescita migliore di Francia e Germania, questa volta perde terreno: la Francia cresce dello 0,5%, la Spagna dello 0,4%, la Germania è ferma.

Opposizioni e consumatori fanno suonare più di un campanello di allarme. Anche se al ministero dell’Economia arrivano messaggi rassicuranti: "Il dato negativo per ora non influisce sulla previsione annua formulata nel Def" e pari allo 0,9%, non troppo distante dallo 0,8% della crescita accreditata dall’Istat. Per il Mef l’obiettivo è ancora alla portata "e si continuerà a perseguirlo con le politiche economiche di responsabilità prudente apprezzate e riconosciute come valide in ambito internazionale". La buona notizia è che la frenata del Pil ha raffreddato anche l’inflazione: a luglio si è attestata sul 6%, contro il 6,4% del mese precedente. Per trovare lo stesso indice bisogna tornare ad aprile del 2022. Merito del calo del costo dell’energia.

Anche se non tutti i beni hanno registrato la stessa dinamica. I prezzi del cosiddetto "carrello della spesa", quelli che più interessano i consumatori, infatti, continuano a registrare rialzi a due cifre. A partire dai beni alimentari e da quelli per la cura della casa e della persona che registrano una variazione minima, passando da +10,5% a +10,4%. Sotto osservazione anche i prezzi della benzina che, sulle autostrade, continuano a superare i 2,5 euro al litro. Anche se il ministro del Made In Italy, Adolfo Urso, ridimensiona l’allarme. Nell’ultima settimana, il prezzo medio dei carburanti è cresciuto di 4 centesimi e i rincari sono conseguenza "dell’incremento delle quotazioni internazionali, che comunque rimangono ben lontane da quelle precedenti al momento in cui siamo riusciti a convincere la Commissione Ue sul tetto al prezzo del gas".

Insomma, situazioni molto diverse da quelle che spinsero Draghi, nel marzo del 2021, a tagliare le accise. "Riteniamo che le risorse pubbliche debbano essere destinate laddove ci siano davvero delle emergenze", aggiunge Urso. Da oggi, in ogni caso, scatta l’obbligo di esposizione del cartello con il prezzo medio dei carburanti nei distributori di benzina per tentare di frenare i rincari. Il prezzo medio verrà elaborato in mattinata sulla base delle comunicazioni dei gestori, andrà esposto entro le 9.30 di mattina. "Da oggi sarà il consumatore stesso ad accertarsi e scegliere se rifornirsi lì o passare altrove, può fare anche una segnalazione e denunciare al ministero o alla Guardia di Finanza che possono intervenire secondo le proprie competenze", spiega il ministro Adolfo Urso. Il titolare del Mimit auspica che questa "ulteriore operazione trasparenza" renda possibile "contenere il prezzo di benzina e gasolio".

Agosto, comunque, resta un mese rovente sul fronte dei prezzi, e non solo per l’impennata dei carburanti. Un trend che, secondo una ricerca targata Legacoop-Ipsos sta costringendo quasi 6 italiani su 10 (il 57%) a ridurre le risorse destinate allo shopping, il 53% a ridurre i consumi di energia elettrica, il 51% a ridurre le spese per attività culturali e di svago, il 44% a ridurre l’utilizzo del gas.

Antonio Troise