Giovedì 26 Settembre 2024

Sono i giovani a scegliere le aziende in cui lavorare

Le aziende devono adattarsi alle nuove esigenze dei giovani talenti: priorità cambiate verso mansioni, formazione e sostenibilità. Soft skills richieste: innovazione, creatività, problem solving. Investimenti in produzione, commerciale e innovazione tecnologica. Nuovo paradigma nel mercato del lavoro.

Sono i giovani a scegliere le aziende in cui lavorare

Le aziende devono adattarsi alle nuove esigenze dei giovani talenti: priorità cambiate verso mansioni, formazione e sostenibilità. Soft skills richieste: innovazione, creatività, problem solving. Investimenti in produzione, commerciale e innovazione tecnologica. Nuovo paradigma nel mercato del lavoro.

ADDIO ai curriculum inviati a pioggia e alle interminabili giornate nell’attesa, spesso vana, di essere chiamati per un colloquio di assunzione. Oggi sono i giovani a scegliere le aziende nella quali andare a lavorare e non il contrario. Lo certifica l’indagine 2024 di Gidp (l’associazione dei direttori delle Risorse Umane), secondo cui per attrarre e trattenere talenti le imprese devono allinearsi alle aspettative e alle richieste dei candidati. Le priorità stanno cambiando: se nel 2023 al primo posto c’erano retribuzione e benefit, nel 2024 chi è alla ricerca di un’occupazione è più interessato al tipo di mansione e alle attività da svolgere. Al terzo posto rimangono tematiche come smart working, work-life balance e orario flessibile/lavoro per obiettivi. Anche per le aziende, le mansioni e le attività da svolgere sono prioritarie, seguite dalla formazione e dalla retribuzione. Riguardo alle politiche Esg, i giovani hanno dato più importanza alla dimensione ambientale (37,6%): in particolare emerge l’interesse per l’adozione di azioni per la riduzione del consumo di materiali non riciclabili. Al secondo posto si posiziona la dimensione sociale (32,4%) e infine la governance (29,8%).

Crescono le difficoltà di reperimento di figure tecniche: il 25% delle aziende afferma di inserire neolaureati che necessitano di ulteriore formazione, mentre il 22,6% ha difficoltà a trovare neolaureati per posizioni tecniche (18% lo scorso anno). Analogamente, il 21,1% segnala la necessità di neodiplomati in posizioni tecniche e il 17,2% inserisce neodiplomati che richiedono ulteriore formazione. In fase di selezione, una volta accertate le competenze del candidato, le soft skills più apprezzate sono l’innovazione (28%), la creatività e l’originalità (18%), il problem solving (14%), la discrezione, umiltà e riservatezza (14%), la flessibilità (11%), l’autonomia (5%), la leadership (4%), l’attitudine al decision making (4%), e la fedeltà (1,3%).

Nel 2024 le aziende stanno investendo principalmente in produzione, commerciale e innovazione tecnologica. La maggior parte degli inserimenti di stagisti e neodiplomati/neolaureati è avvenuta nella funzione Produzione (15,6%), seguita da Commerciale, Progettazione e Amministrazione (tutte al 14,3%). Questi dati indicano un forte focus sulla capacità produttiva, espansione del mercato e innovazione dei prodotti. I rapporti con le università attraverso Placement/pubblicazione offerte lavoro&stage sul portale/Career day rimangono il canale più utilizzato nella ricerca di stagisti e neolaureati (27,9%), seguito dai rapporti con Its e scuole superiori (16,2%) e da social come LinkedIn (15,6%). In diminuzione, rispetto al 2023, le aziende che hanno fatto affidamento su Agenzie per il lavoro e società di consulenza e selezione.

"Le imprese si trovano di fronte a un vero e proprio cambio di paradigma, in cui le priorità dei giovani stanno ridefinendo il mercato del lavoro – commenta Marjna Verderajme (nella foto), presidente di Gidp – Non è più sufficiente offrire una buona retribuzione: i talenti di oggi cercano crescita professionale, formazione continua e un coinvolgimento attivo nei progetti aziendali. È fondamentale che le aziende rispondano a queste nuove esigenze con un impegno concreto nella formazione e nella creazione di opportunità di sviluppo".