Lunedì 25 Novembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

"Parità di genere, l’unità di misura del progresso di una nazione"

Il primo summit italiano del Women7 approfondisce temi cruciali come lavoro, empowerment finanziario e giustizia climatica, con l'obiettivo di promuovere l'equità di genere nel G7.

"Parità di genere, l’unità di misura del progresso di una nazione"

"Parità di genere, l’unità di misura del progresso di una nazione"

IL PRIMO SUMMIT ITALIANO del Women7, gruppo di ingaggio della società civile sull’equità di genere del G7, ha approfondito I temi scelti dalla presidenza italiana del W7 che sono: lavoro; empowerment finanziario; giustizia climatica; lotta alla violenza; pace e sicurezza, ed i temi trasversali quali: salute, intelligenza artificiale e migrazioni.

Il W7 ltaly ha finalizzato le proprie priorità in un documento di policy a seguito di una prima fase di ascolto dell’associazionismo della società civile italiana, e poi con le attività di indirizzo e realizzazione del comunicato ufficiale da parte delle esperte internazionali, 80 da 42 Paesi, al governo italiano.

Ne parliamo con Claudia Segre, Co Chair Women7/G7 Italy, presidente e fondatrice Global Thinking Foundation.

Presidente, sono richieste precise quelle che insieme a 80 esperte internazionali da 42 Paesi avete messo nero su bianco sul vostro comunicato consegnato al governo perché si è discusso e recepito dai Paesi del G7, del quale l’Italia quest’anno ha la presidenza. Il capitolo dedicato all’empowerment finanziario delle donne È stato ampliato con un approfondimento sulla giustizia economica, quali i motivi?

"La prima motivazione per la quale è fondamentale porre al centro delle misure sull’equità di genere la giustizia economica sta nella necessità di migliorare il tasso di occupazione femminile, ormai divenuto un vero indicatore di progresso di una nazione".

Da cosa partire?

"Ogni Paese dovrebbe promuovere iniziative permanenti di educazione e rafforzamento delle competenze digitali e tecniche (STEM) per rafforzare la partecipazione lavorativa delle donne e quindi il benessere dei propri cittadini e cittadine. I differenziali di genere fin troppo evidenti e i costi sociali ad essi legati son contrari ad una crescita che vada a concretizzare gli obiettivi di sostenibilità globale, sui quali anche il nostro paese evidenzia un ritardo a meno di sei anni dalla scadenza dell’agenda 2030".

Rafforzare il lavoro femminile e ridurre gli squilibri demografici: è questo l’asse portante sul quale ridurre le disuguaglianze di genere e liberare potenziale di sviluppo economico che non faccia perdere ai Paesi G7 la leadership della parte più sviluppata del globo?

"Due tasselli importanti che si inseriscono in un contesto sociale profondamente mutato sul quale invitiamo i Paesi G7 a riflettere e che non può prescindere dal guardare ad esempio all’intelligenza artificiale con spirito rinnovato in un’ottica di indispensabilità su più fattori, anch’essi inseriti nel comunicato, dalla lotta al cambiamento climatico, al miglioramento delle tecniche di cura e nella gestione dei dati clinici sino alla protezione e tutela da frodi finanziarie perché i settori nei quali vedo maggiori evoluzioni sono proprio quelli della salute, della cybersicurezza, spaziale e poi quello bancario e finanziario mentre con in netto recupero l’ambito industriale ormai evoluto verso una visione 5.0 dell’automazione e della robotica".

Ora c’è l’intelligenza artificiale.

"Accompagnare l’evoluzione che offre l’IA su più campi fa parte di una leva fondamentale per l’empowerment finanziario delle donne e basta vedere come dopo il Covid-19 si sia quasi dimezzata la percentuale di donne che non hanno un conto corrente personale dal 37% al 22% grazie all’accessibilità a piattaforme di internet banking evoluto e allo sforzo messo in moto dal sistema bancario di migliorare l’accesso a finanziamenti e dalle imprese impegnate in un rinnovamento delle proposte di welfare sociale includendo permessi genitoriali e tutele assicurative che vanno ben oltre in alcuni casi alle leggi vigenti".

In tutto questo il settore finanziario sembra però fare resistenza dall’interno sulle carriere, salari e quindi pare che nonostante lo sforzo di questo Women7 a riportare l’attenzione sull’importanza delle donne nei processi decisionali e di impedire il perpetrarsi di pregiudizi e stereotipi proprio grazie ad un IA senza Donne “a governarla” manchi una volontà effettiva, è così?

"La pericolosità di un IA non neutrale e di algoritmi imparziali andrebbe a minare tutto lo sforzo che si sta mettendo in atto in un processo di trasformazione economica e dei modelli aziendali e di business, che invece dovrebbe favorire l’inclusione finanziaria delle donne e delle ragazze. Quando parliamo di innovazione trasformativa parliamo proprio della capacità di coniugare innovazione e sostenibilità misurandone i risultati ed attandone i modelli riportando le donne al centro di un potere economico e finanziario che si traduce poi in partecipazione sociale, ed evitando derive che invece connotano Paesi anti-democratici e dittatoriali che negano alle donne il diritto di cittadinanza come quello di un vero e proprio empowerment finanziario".

Qual è il legame tra i temi che sono stati così definiti e la motivazione per la quale avete allargato la partecipazione delle esperte internazionali al di là dei paesaggi G 7 ?

"La scelta dei temi deriva da una riflessione riguardante il legame intrinseco tra una partecipazione femminile al lavoro e la giustizia economica che offrono un’opportunità di benessere delle donne ed il presupposto per una piena autodeterminazione ed indipendenza economica anche a tutela da situazioni di violenza domestica. Per quanto riguarda invece la considerazione sul ruolo delle donne sia nei teatri bellici e che riguardano quindi i temi dell’agenda su pace e sicurezza dell’ambito NATO non si può che constatare la necessità di un’azione inclusiva sistematica ed al contempo un impegno per ridurre ridurre il costo sociale ed umano".