Lunedì 27 Gennaio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Italia al top in Europa nella formazione. Mancano competenze digitali e green

L’ITALIA è tra i leader europei nell’insegnamento e nello sviluppo delle competenze per le carriere emergenti: si colloca al ventesimo...

L’ITALIA è tra i leader europei nell’insegnamento e nello sviluppo delle competenze per le carriere emergenti: si colloca al ventesimo...

L’ITALIA è tra i leader europei nell’insegnamento e nello sviluppo delle competenze per le carriere emergenti: si colloca al ventesimo...

L’ITALIA è tra i leader europei nell’insegnamento e nello sviluppo delle competenze per le carriere emergenti: si colloca al ventesimo posto a livello globale e al nono tra i Paesi dell’Ue. Tuttavia permane un significativo divario di competenze nelle tecnologie digitali e verdi, con un numero inferiore di laureati in materie Stem rispetto ad altri Paesi dell’Ue. L’Italia ha ottenuto i migliori risultati in termini di preparazione accademica con un punteggio di 97,4, quattordici punti al di sopra della media globale e l’ottavo più alto al mondo. Ciò suggerisce che il sistema educativo italiano è in grado di fornire un apprendimento di alta qualità e lo sviluppo di competenze nei settori più rilevanti per la futura forza lavoro. Tra i Paesi dell’Ue, solo la Germania e i Paesi Bassi ottengono risultati migliori in questo ambito. È quanto emerge dal QS World Future Skills Index che identifica il sistema di istruzione superiore italiano come uno dei migliori in Europa per quanto riguarda la capacità di fornire agli studenti le competenze necessarie per prosperare nelle industrie del futuro nei settori Green, Digital e Intelligenza Artificiale. Il nuovo Indice, prodotto dagli esperti della formazione universitaria QS Quacquarelli Symonds, valuta in che misura i sistemi universitari globali sono attrezzati per soddisfare le richieste in evoluzione del mercato del lavoro internazionale, misurando quattro aree chiave: competenze, preparazione, futuro del lavoro e trasformazione economica.

"Le solide basi accademiche dell’Italia la posizionano bene per la crescita futura, ma colmare il divario tra l’istruzione e le industrie emergenti che domineranno il futuro del lavoro è fondamentale – osserva Matteo Quacquarelli (nella foto in basso), vicepresidente di Strategy and Analytics di QS – Per sfruttare appieno le opportunità offerte dal digitale, dall’intelligenza artificiale e dai settori verdi, l’Italia deve rafforzare la collaborazione tra università e industria. L’ampliamento dei programmi Stem, l’integrazione di competenze pratiche digitali e di sostenibilità nei programmi di studio e l’incentivazione delle università a collaborare con le imprese nella ricerca e nell’innovazione possono accelerare la trasformazione economica e la preparazione al lavoro. Inoltre, borse di studio e tirocini mirati in questi settori possono garantire un flusso costante di talenti".

Giada Sancini