Domenica 8 Settembre 2024

Lavoro, i dati dell’Istat di luglio 2024: il tasso di disoccupazione è il più basso dal 2008

Numeri da record che vanno di pari passo con quelli relativi all’occupazione, il cui tasso è salito al 62,3%. Cala anche il tasso di disoccupazione giovanile, sceso al 20,8%. Eurostat: inflazione di agosto ferma a un valore inferiore a quello di luglio

Tasso di disoccupazione ai minimi a luglio 2024, secondo i dati Istat

Tasso di disoccupazione ai minimi a luglio 2024, secondo i dati Istat

Roma, 30 agosto 2024 – Secondo i dati emersi dalle indagini Istat, in base alle serie storiche mensili iniziate nel 2004, a luglio 2024 il tasso di disoccupazione è sceso al 6,5% (20,8% quello giovanile), che equivale al livello più basso da marzo 2008 ad oggi. Un trend che fa ben sperare in considerazione soprattutto della conseguente crescita del tasso di occupazione, arrivato al 62,3%. Su base mensile, gli occupati sono aumentati a luglio di 56mila unità

I dati 

L’occupazione ha registrato numeri da record nel passato mese di luglio. Secondo le stime Istat, svolte mensilmente ormai da un ventennio, il numero di occupati ha superato di 9mila unità la soglia dei 24 milioni

Rispetto al mese precedente, l’occupazione è cresciuta di circa 56mila unità. Le cause principali dell’aumento consistono nell’incremento del numero degli autonomi, che hanno raggiunto le 5 milioni e 233mila unità, e nella diminuzione dei dipendenti sia permanenti, scesi a 16 milioni e 19mila unità, sia a termine, scesi invece a 2 milioni e 757mila unità

Il numero di occupati a luglio 2024, inoltre, supera quello di luglio 2023 di ben 490mila unità, una quantità frutto del seguente calcolo: +437mila dipendenti permanenti, +249mila autonomi e -196mila dipendenti a termine. Su base mensile, il tasso di occupazione e quello di inattività sono aumentati raggiungendo rispettivamente il 62,3% e il 33,3%. 

L’inflazione in Europa

Le stime dell’Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea, raccontano di un’inflazione annua che ad agosto si è assestata attorno al 2,2%, in calo rispetto al 2,6% del mese precedente. Tenendo in considerazione le componenti principali dell’inflazione, la crescita più forte è stimata per i servizi (4,2%, rispetto al 4,0% di luglio), seguiti subito dopo da alimentari, alcol tabacco (2,4%, rispetto al 2,3% di luglio), beni industriali non energetici (0,4%, contro 0,7% a luglio) ed energia (-3,0%, contro 1,2% a luglio).