Martedì 16 Luglio 2024

Indirizzi di studio Stem solo per 14 su 1.000

Le donne sono ancora sottorappresentate nelle materie scientifiche in Italia, con solo 14 su 1.000 studenti che scelgono Stem. Il gender gap persiste, con l'Italia indietro rispetto alla media europea. È necessario superare gli stereotipi di genere per garantire pari opportunità di contributo nel settore scientifico e tecnologico.

LE DONNE SONO ancora poche. Troppo poche. Solo 14 su 1.000 scelgono una materia scientifica per i propri studi. Invece le Stem, acronimo inglese per science, technology, engineering and mathematics, cioè appunto le materie scientifiche, possono essere fondamentali per il futuro delle società e anche dell’economia. Intendiamoci, tra i laureati italiani crescono le donne (76,8 ogni mille contro 40,9 uomini ogni mille nel 2021, stando ai dati Istat), ma il gender gap nelle discipline scientifiche è ancora troppo alto. L’Italia sotto questo profilo è indietro nella media europea.

I dati sono contenuti nell’ultimo Rapporto Bes 2023 di Istat e costituiscono terreno fertile su cui innestare il dibattito attorno agli stereotipi di genere che ancora esistono nel mondo scientifico. Mentre il rapporto presenta un quadro in generale positivo, con un miglioramento significativo della percentuale di giovani che scelgono percorsi di studi nelle materie scientifiche – 17,8 giovani ogni mille tra i 20 e i 29 anni, rispetto ai 16,5 nel 2020 e i 16,1 nel 2019 – persistono le differenze di genere nelle scelte educative. Nell’Unione europea, nel 2021 circa 4 milioni e 300 mila persone hanno conseguito un diploma di laurea, di cui 459 mila in Italia, con una crescita di 65 mila persone rispetto al 2020. Tuttavia, mentre 86 giovani ogni mille nella fascia d’età 20-29 anni negli altri paesi europei ottengono un titolo terziario, in Italia questo valore si attesta a 76,4 ogni mille. L’Italia è indietro proprio sull’innovazione e sulla tecnologia. In sintesi, si laureano meno studenti e soprattutto poche, pochissime donne nelle materie scientifiche. Solo 14 su mille; 21 su 1.000 i maschi. Quindi il nostro Paese ha un doppio cattivo primato: troppi chi studenti e studentesse scelgono le materie stem e le donne sono davvero pochissime. "La fotografia presentata da Istat impone un momento di riflessione: è giunto il momento di avviare proposte concrete per superare gli stereotipi di genere nelle discipline scientifiche e costruire un futuro in cui uomini e donne abbiano pari opportunità di contribuire allo sviluppo tecnologico e scientifico del nostro Paese", commenta Laura Basili, presidente dello Stem Women Congress, che si è da poco svolto a Milano. "In questa direzione lo Stem Women Congress rappresenta un megafono per raggiungere quante più persone possibile".

Le. Ma.