PORTARE il cane in ufficio, se non ci sono problemi di sicurezza, può davvero fare la differenza in termini di ambiente e produttività. A confermarlo è Riccardo Zanon (nella foto in basso), fondatore di Imprenditore Sereno ed ideatore della Welfare Terapia, secondo il quale portare sul posto di lavoro il proprio amico a 4 zampe, anche solo in alcuni giorni, andrebbe inserito tra i benefit aziendali. In questo modo, infatti, si andrebbe a ridurre lo stress da lavoro correlato e il suo impatto, rendendo i lavoratori più felici, motivati e più produttivi, con una conseguente crescita del fatturato e dell’azienda. Con stress da lavoro correlato si intende una condizione che colpisce molti dipendenti, caratterizzata da sintomi fisici e mentali come ansia, irritabilità, stanchezza cronica e problemi di concentrazione. Questo fenomeno ha un impatto significativo sulle funzioni cognitive, influenzando negativamente la memoria e le capacità di problem-solving. Livelli elevati e persistenti di stress, infatti, indeboliscono le capacità cognitive e aumentano il rischio di demenza. "Un lavoratore stressato rappresenta un rischio economico per l’azienda – spiega Zanon – La diminuzione della produttività e la qualità del lavoro possono comportare perdite finanziarie significative. Inoltre, se un dipendente decide di lasciare l’azienda a causa dello stress, il dispendio di tempo e denaro per la sua sostituzione e formazione può essere molto elevato. Consentire di portare in ufficio il proprio pet, invece, è un metodo assolutamente economico per abbassare i livelli di stress, migliorare l’umore e favorire le relazioni tra colleghi".
Una ricerca condotta dalla University of Lincoln per l’azienda di alimenti veterinari Purina ha rilevato che i dipendenti che possono portare i loro cani al lavoro mostrano un aumento del 33,4% nella concentrazione, del 22% nella soddisfazione lavorativa e del 16,5% nella dedizione al lavoro. "Il welfare aziendale – prosegue Zanon – nasce per supportare il benessere dei dipendenti e delle loro famiglie umane, non degli animali domestici. Tuttavia, esiste un modo per far sentire inclusi anche i nostri amici a quattro zampe: le assicurazioni veterinarie offerte come fringe benefit. Queste polizze possono coprire le spese veterinarie, garantendo così un ulteriore livello di supporto ai dipendenti che possiedono animali domestici. Offrire assicurazioni veterinarie come fringe benefit può migliorare il benessere dei dipendenti e ridurre ulteriormente il loro stress".
Giada Sancini