Lunedì 20 Gennaio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

"IA generativa e risorse umane. Una sinergia vincente"

SOLO IL 17% degli italiani sostiene che l’uso dell’intelligenza artificiale non avrà nessun impatto sul proprio lavoro. Il 23% pensa...

SOLO IL 17% degli italiani sostiene che l’uso dell’intelligenza artificiale non avrà nessun impatto sul proprio lavoro. Il 23% pensa...

SOLO IL 17% degli italiani sostiene che l’uso dell’intelligenza artificiale non avrà nessun impatto sul proprio lavoro. Il 23% pensa...

SOLO IL 17% degli italiani sostiene che l’uso dell’intelligenza artificiale non avrà nessun impatto sul proprio lavoro. Il 23% pensa che arriverà a sostituire solo alcune delle mansioni ora di competenza umana, mentre il 17% crede che andrà a sostituirne molte. Un 15% pensa poi che grazie all’uso dell’IA riuscirà a risparmiare ogni giorno del tempo prezioso. Lo rivela il sondaggio People at Work 2024 dell’Adp Research Institute, condotto su oltre 32.000 lavoratori in 17 paesi (2mila lavoratori in Italia).

"I tempi sono difficili, è normale che una parte dei lavoratori si senta preoccupata per il proprio lavoro, temendo la perdita del posto per motivi economici ma anche con l’introduzione dell’intelligenza artificiale, che presumibilmente potrebbe sostituire alcune mansioni. Le aziende possono implementare delle azioni per rassicurare i propri dipendenti, mostrando loro che gli sforzi sono riconosciuti e che le prospettive di carriera sono effettive. Le nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale generativa possono aiutare le aziende a ottimizzare tempo e risorse, ma questo non significa certamente sostituire i dipendenti. In generale, anche se la tecnologia può spaventare, è un modo per aiutare i lavoratori, e sono molti quelli che finalmente lo capiscono e ne traggono beneficio", ha dichiarato Marcela Uribe (nella foto in alto), general manager Adp Southern Europe.

Insomma, l’intelligenza artificiale non sostituirà l’uomo ma anzi lo aiuterà nel suo lavoro, andando anche a facilitare le mansioni di alcune figure indispensabili per il benessere dei dipendenti stessi, pensiamo ad esempio ai benefici che potrebbe portare nell’ottimizzazione delle funzioni HR. L’uso dell’intelligenza artificiale generativa nelle risorse umane è in aumento: il suo utilizzo per estrarre informazioni utili a migliorare i processi decisionali, ad esempio nella gestione dei dati sulle buste paga, è importantissimo. L’IA aiuta ad accedere, analizzare e utilizzare i dati in modo più rapido, semplice ed economico che mai. Secondo Uribe "L’IA non porta alla "sostituzione umana" ma al "miglioramento umano". E migliorare la capacità delle aziende di comprendere a fondo la risorsa più importante che hanno, ovvero le persone, "può solo garantire decisioni strategiche, prestazioni, produttività e redditività migliori".

Sono diverse le aree in cui l’IA interviene in aiuto delle aziende e della gestione del capitale umano: uno dei campi in cui ha un impatto immediato e rilevante è il reclutamento. Il processo di selezione del personale è spesso lungo e laborioso, ma grazie all’IA, molte attività possono essere completamente automatizzate. L’IA può analizzare rapidamente migliaia di curriculum, identificando i candidati più qualificati in base a criteri predefiniti. Algoritmi di machine learning possono essere poi creati per riconoscere competenze, esperienze e qualifiche specifiche, riducendo significativamente il tempo necessario per la scrematura iniziale.

Ma l’IA non si limita al reclutamento e alla selezione del personale, ha anche un ruolo cruciale nella gestione delle prestazioni e nello sviluppo dei dipendenti. Gli strumenti basati sull’IA possono monitorare le prestazioni dei dipendenti in tempo reale, analizzando dati provenienti da varie fonti, come feedback dei colleghi, risultati di progetti e indicatori di produttività. Questa analisi permette una valutazione più accurata e tempestiva, aiutando i manager a identificare aree di miglioramento e a fornire feedback costruttivi. L’IA può anche creare programmi di formazione su misura per ogni dipendente, basati sulle loro esigenze specifiche e sui loro obiettivi professionali. Attraverso l’analisi dei dati, l’IA può suggerire corsi di formazione, materiali di apprendimento e opportunità di sviluppo, migliorando l’efficacia dei programmi di formazione e aumentando la soddisfazione dei dipendenti. Un’altra area in cui l’IA sta facendo la differenza è l’esperienza complessiva dei dipendenti. Chatbot intelligenti possono rispondere rapidamente alle domande dei dipendenti, fornendo informazioni su politiche aziendali, benefit e procedure interne. Questo non solo migliora l’efficienza, ma libera anche il tempo dei professionisti HR per concentrarsi su attività più strategiche.

Nonostante i numerosi vantaggi, l’implementazione dell’IA nelle HR presenta anche sfide significative. La gestione dei dati sensibili dei dipendenti richiede rigidi protocolli di sicurezza e privacy. Tre fattori stanno diventando sempre più importanti: i vantaggi aziendali dell’intelligenza artificiale che fornisce analisi e insight accurati sulle persone, si basano innanzitutto sulla disponibilità di dati puliti e affidabili; man mano che l’uso della Gen AI diventa sempre più diffuso in azienda è fondamentale mettere in atto strategie per l’uso etico e conforme dei dati, in linea con le leggi e i regolamenti pertinenti. Mai dimenticare che la qualità dei risultati dell’intelligenza artificiale si deteriora rapidamente senza l’intervento umano.

Conclude Uribe: "L’IA sta trasformando radicalmente il settore delle Risorse Umane, offrendo strumenti potenti per migliorarne l’efficienza, l’equità e l’efficacia dei processi. Tuttavia, è essenziale affrontare con attenzione le sfide etiche e operative associate alla sua implementazione. Con un approccio equilibrato e responsabile, l’IA può diventare un alleato prezioso per le HR, contribuendo a creare ambienti di lavoro più produttivi e soddisfacenti".