Giovedì 14 Novembre 2024

Aziende pronte ad assumere Ma non trovano i profili giusti

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SONO 329MILA le assunzioni previste dalle imprese italiane entro la fine dell’anno. E salgono a 1,2 milioni per l’intero trimestre dicembre-febbraio. È quanto emerge dal Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, che rispetto a un anno fa registra una flessione di oltre 24mila unità, in conseguenza del rallentamento dell’economia causato dalla guerra in Ucraina, della crisi energetica, della crescita dell’inflazione e del costo del denaro. Unioncamere precisa tuttavia che i livelli della domanda di lavoro delle imprese si mantengono superiori a quelli registrati nell’analogo periodo pre-Covid (+28mila su dicembre 2019, +115mila sul trimestre). Permane elevata la difficoltà di reperimento che riguarda il 45,3% del personale ricercato, un valore superiore di circa 7 punti percentuali rispetto a un anno fa.

In particolare, l’industria ricerca 88mila lavoratori, mentre i servizi ne ricercano 241mila. Per l’industria sono le imprese della meccatronica e della metallurgia a offrire le maggiori opportunità lavorative, con rispettivamente 15mila e 11mila assunzioni programmate. Molteplici anche le opportunità di occupazione nel settore edilizia, che programma 31mila ingressi. Per i servizi, nel periodo delle festività natalizie, si mantengono elevate le previsioni di assunzioni nel turismo (66mila lavoratori ricercati) e nel commercio (50mila), seguono poi i servizi alle persone (39mila) e i servizi di trasporto e logistica (27mila). A dicembre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro interessa oltre 149mila assunzioni delle 329mila programmate. La motivazione prevalentemente dichiarata dalle imprese è la mancanza di candidati (29,1%), seguita dalla preparazione inadeguata dei candidati (12,3%) e da altri motivi (3,9%).

Tra le professioni di più difficile reperimento, il Borsino Excelsior individua gli specialisti nelle scienze della vita e i tecnici della salute (sono di difficile reperimento rispettivamente l’82,7% e il 61,7%), i tecnici in campo ingegneristico (58,7%), i tecnici della gestione dei processi produttivi (58,6%), i tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (54,4%), ma anche gli operatori della cura estetica (69,6%), i meccanici, montatori, riparatori e manutentori di macchinari (69,4%), gli operai di macchine automatiche e semiautomatiche per lavorazioni metalliche (61,7%). I contratti a tempo determinato sono la tipologia maggiormente proposta con 172mila unità, pari al 52,1% del totale, in lieve diminuzione rispetto a dicembre 2021 (53,6%). Seguono i contratti a tempo indeterminato (79mila unità, 24%), quelli in somministrazione (29mila, 8,8%), l’apprendistato (19mila, 5,7%), gli altri contratti non alle dipendenze (15mila, 4,4%), le altre forme contrattuali alle dipendenze (10mila, 3,1%) e i contratti di collaborazione (6mila, 1,9%).

A livello territoriale, 102mila assunzioni sono previste dalle imprese del Nord Ovest, a cui seguono le imprese del Nord Est (83mila, area che manifesta la maggiore difficoltà di reperimento pari al 50,3%), le imprese del Sud e isole (80mila) e le imprese del Centro (64mila).