IN ITALIA cresce la spinta verso le fonti rinnovabili e la transizione verde, eppure le Pmi impegnate a ridurre l’impatto delle proprie attività fanno fatica a trovare personale qualificato: mancano infatti oltre 828 mila e 300 lavoratori, il 51,9% del totale della manodopera richiesta con caratteristiche ‘green’. Stando alla rilevazione di Confartigianato Imprese, il fabbisogno di personale con competenze green è più alto proprio tra le piccole imprese: riguarda il 45,8% dei lavoratori richiesti, oltre dieci punti in più rispetto al 35% delle imprese medio-grandi. Nel 2023, nello specifico, i piccoli imprenditori non sono riusciti a trovare quasi la metà dell’oltre un milione e 600 mila lavoratori esperti di risparmio energetico e di riduzione dell’impatto ambientale di cui prevedevano l’assunzione. A livello regionale la carenza di lavoratori è più alta al nord: al primo posto c’è il Trentino-Alto Adige (64,6% di personale introvabile sul totale richiesto dalle Pmi), seguito da Friuli-Venezia Giulia (59,3%), Umbria (57,7%), Veneto (56,9%), Liguria (56,2%), Emilia-Romagna (55,5%), Piemonte e Valle d’Aosta (55%). La carenza più in generale si registra anche in Europa, ma l’Italia è tra i Paesi in cui il gap è più forte: il 38,9% delle Pmi dell’Ue indica infatti che la scarsità di competenze green impedisce all’impresa di essere più sostenibile per l’ambiente, con un’accentuazione per Francia (44,9%) e appunto Italia (42,9%) rispetto a Germania (39,4%) e Spagna (34,8%).
"Non possiamo permetterci di lasciare scoperti centinaia di migliaia di posti di lavoro fondamentali per aumentare il tasso di occupazione, soprattutto giovanile, e strategici per costruire il futuro green del Paese" rimarca Marco Granelli (nella foto in basso), presidente di Confartigianato. Il quale sollecita "nuove politiche formative, con un rapporto più stretto tra scuola e imprese". Intanto, sempre in tema ‘green’, ad agosto 2024 l’Italia ha raggiunto i 72 gigawatt complessivi di capacità installata da fonti rinnovabili, grazie a un ulteriore balzo del fotovoltaico, che registra 5 gigawatt di capacità in più nei primi otto mesi dell’anno e 1 milione 800 mila impianti complessivi. "Mancano 59/60 gigawatt per arrivare all’obiettivo di 131 posto dal Pniec (Piano nazionale integrato per l’energia e il clima, ndr) entro il 2030" sottolinea il presidente del Gse (Gestore Servizi Energetici), Paolo Arrigoni, dicendosi "ottimista" sul traguardo, visto "il trend delle installazioni è positivo" e gli "strumenti sono stati messi in campo".
Giada Sancini