Mercoledì 22 Gennaio 2025
CLAUDIA MARIN
Economia

Etica nell'Intelligenza Artificiale: il ruolo dei professionisti italiani

Professioni e AI, le regole d’ingaggio chieste dagli Ordini al centro del seminario di ProfessionItaliane. Zambrano: “L’intelligenza artificiale rappresenta un grande passo avanti per ottimizzare i processi, riducendo errori e migliorando l’efficienza”

Intelligenza artificiale nel mondo del lavoro

Intelligenza artificiale nel mondo del lavoro

Roma, 21 gennaio 2025 – Favorire l’equità sociale, permettendo ai soggetti “digitalmente fragili” di accedere ai sistemi di Intelligenza Artificiale e prevedere meccanismi per proteggerli da un abuso o utilizzo scorretto di questi servizi. Garantire trasparenza e conoscenza dei processi per comprenderne potenzialità e limiti dell’IA e farne un uso consapevole. E per contribuire in modo concreto alla gestione e allo sviluppo dell’uso dell’IA, estendere alle professioni ordinistiche e ai loro Ministeri vigilanti l’Osservatorio sull’adozione di sistemi di IA nel mondo del lavoro, prevedendo che gli Ordini introducano nei codici deontologici specifiche norme comportamentali per l’adozione e l’utilizzo degli strumenti intelligenti. 

E’ lungo queste linee di azione e di proposta che si muovono i vertici di ProfessionItaliane, l’Associazione costituita dal Comitato unitario delle professioni (CUP) e dalla Rete delle professioni tecniche (RPT) in rappresentanza di 23 Consigli nazionali degli Ordini e  di oltre 2,3 milioni di professionisti. A metterlo nero su bianco sono stati i rappresentanti degli organismi indicati durante il seminario “Lavoro e IA: verso un futuro etico nei servizi pubblici e professionali”. Un’iniziativa che è stata l’occasione per i professionisti ordinistici di confrontarsi sull’impatto che l’Intelligenza Artificiale sta avendo sul mercato del lavoro e sulle professioni italiane, con l’obiettivo di tutelare i servizi pubblici e professionali nell’interesse dello Stato e dei cittadini. 

Trasparenza, informazione, conoscenza, formazione, mediazione, etica, deontologia, dati ed evoluzione professionale sono le parole chiave che animano le riflessioni dei professionisti anche alla luce dell’Ai Act (il primo regolamento europeo sull’IA) in vigore dallo scorso 1° agosto. Etica e deontologia i principi cardine da adottare, secondo ProfessionItaliane, nell’uso dei sistemi digitali intelligenti a cui è strettamente collegata la trasparenza degli algoritmi. 

E’ per questa missione che l’Associazione ritiene necessario introdurre un sistema sanzionatorio per chi non rispetta i valori deontologici ed etici. Tra le altre proposte, la promozione di una formazione diffusa rivolta non solo ai professionisti, promotori attivi, secondo la visione di ProfessionItaliane, di informazione, tutela e mediazione verso cittadini e committenti, ma anche a chi deve utilizzare, realizzare e certificare sistemi di IA.

Tra i suggerimenti anche quello di incentivare il ruolo di terzietà dei professionisti ordinistici nei confronti della Pubblica Amministrazione, dei committenti pubblici e privati e dei cittadini riguardo all’adozione dei nuovi sistemi di IA, anche con riferimento agli appalti realizzati con l’ausilio delle nuove tecnologie. 

"Il futuro delle professioni passa attraverso la formazione e l’aggiornamento continuo –  spiega il presidente di ProfessionItaliane, Rosario De Luca –. È necessario promuovere una diffusione capillare delle competenze digitali e tecnologiche. L’obiettivo è quello di fornire ai professionisti gli strumenti per comprendere e utilizzare l’IA in modo etico, responsabile e produttivo. Solo attraverso un costante investimento sulle competenze possiamo garantire la competitività e la sostenibilità delle professioni nel lungo periodo”. 

La posta in gioco riguarda anche la competitività del sistema delle professioni. “Per rimanere competitivi – puntualizza il vice presidente di ProfessionItaliane Armando Zambrano – i professionisti dovranno aggiornare costantemente le proprie competenze sull’IA. L’intelligenza artificiale rappresenta un grande passo avanti per ottimizzare i processi, riducendo errori e migliorando l’efficienza, ad esempio, nella progettazione e nella manutenzione. Grazie all’analisi dei dati, l’IA consente decisioni strategiche e favorisce soluzioni sostenibili. Siamo convinti che sarà sempre più presente nel nostro lavoro, perciò i professionisti dovranno governarla in un quadro di regole certe”.