Lunedì 3 Febbraio 2025
CLAUDIA MARIN
Economia

Lavoro in somministrazione, in pista il nuovo contratto per un milione di addetti

Tra le novità più importanti un’attenzione speciale alla formazione e allo sviluppo di competenze professionali. Potenziato il sistema di welfare sanitario

Un uomo controlla gli annunci di lavoro esposti in una agenzia per l'occupazione (Ansa)

Un uomo controlla gli annunci di lavoro esposti in una agenzia per l'occupazione (Ansa)

Roma, 4 febbraio 2025 – Oltre un milione di lavoratori in somministrazione ha di fatto un nuovo Contratto nazionale di lavoro. Dopo oltre due anni di intense trattative, Assolavoro, l’Associazione nazionale delle Agenzie per il lavoro, e le organizzazioni sindacali di categoria Felsa Cisl, NIdiL Cgil e UILTemp hanno sottoscritto oggi l’ipotesi di Accordo per il rinnovo del contratto del settore.

L’ipotesi di Accordo, una volta passato il vaglio degli organi decisionali delle parti sociali sia sindacali sia datoriale, costituirà la base del nuovo Contratto collettivo nazionale per il settore.

“L’ipotesi di accordo - spiega il Presidente di Assolavoro, Francesco Baroni - rappresenta una prova di maturità importante per il settore che dimostra di saper affrontare con responsabilità e visione le sfide del mercato del lavoro, avendo come fine ultimo la continuità occupazionale dei lavoratori”.

Tra le novità più rilevanti emerge un’ulteriore speciale attenzione dedicata alla formazione e allo sviluppo delle competenze professionali. Il rinnovo regola infatti in modo pattizio l’utilizzo delle risorse del fondo Formatemp dedicate alla formazione, allineandosi alle recenti modifiche normative introdotte dal “Collegato Lavoro”. Una novità che assicura una gestione più efficiente e condivisa del fondo a beneficio di lavoratori e imprese.

Con le Agenzie – giova ricordare – in un anno vengono formate gratuitamente oltre 300mila persone: e almeno un terzo accede poi immediatamente a una reale occasione di lavoro.

Si potenzia, inoltre, il sistema di welfare sanitario dei somministrati sia irrobustendo le prestazioni in essere, sia introducendo ulteriori prestazioni assicurative per rispondere alle esigenze di salute e benessere dei dipendenti, sia potenziando le politiche di “fidelizzazione” dei lavoratori, questione emersa sempre più prepotentemente come centrale negli ultimi anni.

Si rafforza e si razionalizza, poi, il dialogo sociale facendo perno sulle rappresentanze delle parti sociali, Assolavoro e organizzazioni sindacali, adeguandolo alle sfide poste da un sistema ormai maturo, vista la presenza sempre più capillare della somministrazione di lavoro, tanto nei territori quanto nei processi produttivi delle aziende di tutti i settori merceologici.

Complessivamente si rinforza e si riafferma il contratto di somministrazione di lavoro come un istituto capace di coniugare le esigenze di flessibilità delle imprese e quelle di continuità dei lavoratori, quale baluardo contro la ancora diffusa logica di precarizzazione attuata con l’uso disinvolto di altri istituti o con il ricorso a forme di lavoro irregolare.

Come da previsione normativa, il Contratto collettivo delle Agenzie di somministrazione di lavoro non disciplina la componente retributiva che viene invece definita nell’ambito del Contratto collettivo di riferimento dell’utilizzatore. I lavoratori in somministrazione hanno, infatti, per legge le stesse retribuzioni dei dipendenti di pari livello assunti direttamente dall’azienda utilizzatrice.

Vasta la platea di lavoratori interessati: nel 2024 le persone con un contratto di lavoro in somministrazione sfiorano quota un milione (prima stima su dati 2024).