Roma, 27 dicembre 2024 – In Italia e in tutto il mondo, a partire dalla pandemia in poi, l’utilizzo dello smart working è stato sempre più diffuso negli uffici e nelle aziende, anche se c’è da sottolineare che nel corso degli ultimi periodi c’è una modalità di lavoro che prevale su quella agile, ovvero l’ibrida. Si tratta di una soluzione a metà, o quasi, tra ufficio e casa, nella quale sempre più lavoratori trovano la possibilità di conciliare al meglio gli impegni lavorativi con quelli personali, in un equilibrio che giova alla loro esistenza e a quella delle loro famiglie. Per i lavoratori, specie se questi sono freelance, ci sono degli evidenti vantaggi, anche economici, visto che i limitati spostamenti, l’assenza della necessità di dover mangiare fuori tutti i giorni e di dover avere più capi d’abbigliamento adatti al proprio posto di lavoro, può incidere sull’economia personale.
Il lavoro ibrido è in crescita
Così come sottolineato da The Economist, nel 2022 il lavoro ibrido è stata la “parola” dell’anno. Il 41% di coloro che negli Stati Uniti nel 2023 avevano un lavoro che poteva essere svolto da casa, aggiunge un sondaggio del Pew research center, ha svolto per alcuni giorni a settimana il proprio lavoro fuori dall’ufficio (lavoro ibrido). Il dato è in crescita rispetto al 2022, quando era al 35%, mentre a scendere è quello relativo allo smart working puro, passato in un anno dal 43% al 35%. Pressoché invariata, tra il 2022 e il 2023, è rimasta invece la percentuale di coloro che non possono godere sia dello smart working che del lavoro ibrido (22% nel 2022 e 24% nel 2023).
I vantaggi del lavoro ibrido
Il lavoro ibrido, così come è stato descritto in precedenza, comporta un principale vantaggio per i lavoratori: riuscire a conciliare la vita privata con quella lavorativa. Tale aspetto è forte nei dipendenti, ma lo è ancora di più per i freelance che, senza doversi recare fisicamente in un luogo di lavoro, possono vantare della maggiore autonomia e indipendenza tipica del loro status. Rispetto allo smart working, che da sempre comporta il rischio concreto di far perdere un contatto diretto con i propri colleghi di lavoro, la modalità ibrida offre anche il beneficio di poter avere relazioni in ufficio senza però doverne diventare necessariamente vittime nei casi in cui i suddetti rapporti stentino a nascere o svilupparsi.
Nell’ibrido, inoltre, ci sono vantaggi di natura economica avvicinabili a quello dello smart working, dovuti per esempio al risparmio sui trasporti, i pasti fuori o l’abbigliamento, anche se comunque bisogna tenere conto che lavorare de casa comporta l’innalzamento di alcune spese personali, come quelle per le utenze.
In ultimo, non certo per importanza, l’alternanza tra casa e ufficio migliora il benessere e la salute mentale delle persone. Secondo una ricerca condotta da Iwg, chi lavora in modalità ibrida dedica in media 4,7 ore la settimana all’esercizio fisico, rispetto alle 3,4 precedenti la pandemia. Aumentano, inoltre, le ore di sonno, + 71 in media in un anno, e migliora la qualità della dieta: ben il 70% del campione ha dichiarato che lavorando da casa alcuni giorni a settimana riesce a fare una colazione più sana, così come il 54% ha detto di avere più tempo per la preparazione di pasti più nutrienti. E ancora, l’81% degli intervistati ha dichiarato di avere maggiore tempo libero rispetto a prima del 2020, sottolineando nel più dei casi di impiegarlo per il proprio benessere psicofisico.