Giovedì 21 Novembre 2024
CLAUDIA MARIN
Economia

Lavoro, centomila posti in più nei primi due mesi del 2023

Contratti più stabili e incrementi soprattutto nei settori dei servizi e del commercio

Doveva essere l’anno della semi-recessione. E, invece, i primi numeri del mercato del lavoro del 2023 segnano addirittura una ripresa dell’occupazione dopo la frenata di fine 2022. Nei primi due mesi dell’anno, si registra un saldo positivo tra attivazioni e cessazioni di oltre 100mila posti.

Un giovane alla ricerca di lavoro
Un giovane alla ricerca di lavoro

Si tratta di un aumento superiore al doppio di quello del bimestre precedente, e maggiore di circa un terzo rispetto agli stessi mesi del 2019, prima della pandemia.

Una buona notizia, tanto più che a crescere sono soprattutto i contratti stabili, anche se rimane il nodo irrisolto dell’aumento di quelli più precari soprattutto per le donne, soprattutto negli ultimi due anni.

Soddisfazione

Dati, comunque sia, positivi che fanno tirare un sospiro di sollievo alla premier e ai ministri economici. Soddisfatta Giorgia Meloni, che parla di "un'ottima notizia che ci spinge a far sempre meglio". Mentre la ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, sottolinea come questi dati rappresentino un «segnale di fiducia per la nostra economia, anche se molto resta da fare». Perché «da diversi settori - spiega - intercettiamo una carenza di manodopera".

Insiste sul confronto internazionale, invece, il Ministro Adolfo Urso: "Sono stati creati in questi mesi più posti di lavoro in Italia che in Francia e in Germania". Solo dalla Cgil si fa sapere che a fronte di qualche luce rimangono ancora "molte ombre" a partire dal consolidamento delle differenze territoriali. Ma torniamo ai dati.

La ripresa dell’occupazione nel primo bimestre del 2023

Dopo il marcato rallentamento nella seconda metà dell’anno scorso, nei primi due mesi del 2023 la domanda di lavoro nel settore privato non agricolo è tornata a crescere a ritmi sostenuti. Tra gennaio e febbraio sono stati creati oltre 106.000 posti, al netto delle cessazioni, un incremento superiore al doppio di quello del bimestre precedente e maggiore di circa un terzo rispetto agli stessi mesi del 2019, precedenti la pandemia.

I settori

La domanda di lavoro è stata trainata soprattutto dai servizi, che avevano registrato tassi di crescita complessivamente contenuti nell’ultima parte del 2022. Quasi la metà del saldo positivo del primo bimestre arriva dai servizi (52mila posti, 22mila dei quali solo dal turismo), mentre il commercio registra 18mila posti in più, l'industria in senso stretto 23mila e le costruzioni 13mila. Nello specifico, i 22.000 nuovi posti di lavoro, pari a un quinto del totale delle posizioni create nel primo bimestre del 2023. Nell'industria in senso stretto, dopo il rallentamento della scorsa estate, la dinamica dell’occupazione ha continuato a rafforzarsi, anche per la ripresa dei settori a maggiore intensità energetica che, nell'ultima parte del 2022, hanno beneficiato del calo dei prezzi dell’energia. Le costruzioni fanno registrare andamenti sostanzialmente stabili.

Più tempo indeterminato

Nel bimestre, l'incremento di posti di lavoro ha riguardato esclusivamente la componente a tempo indeterminato (+107mila unità); quella a termine è rimasta sostanzialmente stabile, a quota più 6.000, e l’apprendistato ha registrato un calo di circa 8.000 unità. La ricomposizione dell’occupazione verso forme di impiego più stabili, in atto dall’anno passato, potrebbe essere meno intensa nei prossimi mesi. Il tasso di trasformazione delle posizioni a termine in contratti a tempo indeterminato si è stabilizzato negli ultimi otto mesi, con la quota di nuovi contratti temporanei sul totale delle assunzioni ha ripreso ad aumentare.

Si è ridotto il divario di genere

Dopo la frenata degli ultimi mesi del 2022, l’occupazione femminile è tornata a salire in gennaio e febbraio. Nei primi due mesi il saldo dei contratti per le donne è di 55mila unità a fronte dei 51mila per gli uomini. La crescita della domanda di lavoro è stata complessivamente più marcata nelle regioni centro settentrionali, dove nei primi due mesi del 2023 si è concentrato oltre l’80 per cento dei posti di lavoro creati. Il saldo positivo ha riguardato per 82mila unità il Centro Nord e per 24mila unità il Sud e le Isole. Le regioni meridionali hanno tuttavia superato il sostanziale ristagno della seconda metà del 2022, registrando una dinamica occupazionale in lieve espansione.