Roma, 2 gennaio 2018 - Al via da ieri i nuovi bonus contributivi per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani. E, sempre da ieri, diventano operativi gli incentivi per la formazione e la proroga dei benefit fiscali per l’Industria 4.0. Un pacchetto di misure per sostenere la ripresa e, principalmente, incidere sul segmento più ampio dei disoccupati, quello dei giovani. Ma, sempre in materia di lavoro, va sottolineato anche come dal 1° luglio prossimo saranno messi al bando i pagamenti degli stipendi in contanti, perché scatterà l’obbligo di usare solo strumenti tracciabili. I datori di lavoro privati, dunque, potranno contare su di uno sgravio del 50% per i primi tre anni di contratto a tutele crescenti, con un tetto annuo di 3mila euro. Il primo anno (il 2018) l’incentivo è previsto per l’assunzione stabile di giovani under 35 (che non abbiano mai avuto rapporti d’impiego a tempo indeterminato in precedenza). Da gennaio 2019 il bonus potrà valere solo per i giovani fino a 29 anni. Sempre per l’anno appena cominciato, però, l’esonero contributivo potrà arrivare anche al 100 per cento dell’onere a carico del datore di lavoro in due casi. Il primo riguarda la sottoscrizione di un contratto a tutele crescenti per giovani fino a 29 anni, assunti entro 6 mesi dalla conquista del titolo di studio, che abbiano svolto alternanza o periodi di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale o in alta formazione, oppure che siano iscritti al programma Garanzia Giovani. Il secondo caso è quello che interessa l’assunzione stabile dei disoccupati (senza limite di età) da più di 6 mesi residenti nelle otto regioni meridionali (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna), anche se in questa ipotesi gli sgravi saranno possibili solo per una durata di 12 mesi (proroga del bonus Sud). Se passiamo alla formazione professionale, si prevede un credito d’imposta per le spese del personale dipendente nel settore delle tecnologie previste dal Piano nazionale Impresa 4.0. Il credito è ammesso fino a un importo massimo annuo pari a 300.000 euro per ciascun datore di lavoro beneficiario. Entro tale limite, la misura del beneficio è pari al 40 per cento delle spese effettuate nel periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2017 e relative al costo aziendale dei lavoratori dipendenti, per il periodo in cui essi siano occupati nelle attività di formazione. E sempre per quest’ultimo capitolo sono stanziati in manovra circa 189 milioni di euro per finanziare i percorsi di istruzione e formazione professionale, quelli relativi ai contratti di apprendistato o all’alternanza tra scuola e lavoro (125 milioni), per le attività di formazione relative all’apprendistato professionalizzante (15 milioni). Altri incentivi sono stati introdotti per le assunzioni stabili, da parte delle cooperative sociali, di donne vittime di violenza di genere, inserite in appositi percorsi di protezione, come anche per l’assunzione di persone per le quali sia stata riconosciuta la protezione internazionale dal 1° gennaio 2016.
EconomiaLavoro, parte il bonus giovani. Sconti fiscali per la formazione