Roma, 25 gennaio 2025 – Anche il mondo del lavoro risente del variare del contesto socio economico, con le realtà imprenditoriali a cerca di nuovi talenti che hanno la necessità di far combaciare le proprie esigenze di organico con le figure presenti sul mercato del lavoro. Per comprendere come andranno le ricerche nel corso dei prossimi anni, molto utile è guardare alle proiezioni, come quella redatta da Excelsior e Unioncamere che ha come orizzonte temporale il 2028. Più nello specifico, viene stimato che entro questo termine il fabbisogno occupazionale complessivo sarà compreso tra i 3,4 e i 3,9 milioni di unità. Il valore, va precisato, è la somma dell’expansion demand e del replacement demand, ovvero rispettivamente l’aumento della domanda e il turnover dei lavoratori.
I profili più richiesti nei prossimi anni dal mondo del lavoro
Secondo il report di Excelsior e Unioncamere, da qui al 2028 i dipendenti del settore privato rappresenteranno il 69% del totale in precedenza indicato. Al primato faranno seguito:
- i dipendenti pubblici, con un'incidenza del 23%;
- gli indipendenti, con il 17%.
Quanto ai settori, ben tre quarti della domanda interesserà i servizi, ivi inclusa la pubblica amministrazione (fabbisogno tra 2,6 e 2,9 unità entro il 2028), mentre il settore industriale e quello dell’agricoltura avranno richieste di lavoro rispettivamente compresa tra a 793mila e poco più di 900mila di unità e tra 74mila e 92mila unità.
Si cerca l’altro profilo e la specializzazione
Dai dati del report emerge un aspetto molto chiaro, nel corso dei prossimi anni le ricerche interesseranno, per ben il 39% del totale, lavoratori di alto profilo. Molto diffuse, inoltre, saranno le richieste per i dirigenti nel settore pubblico, 38%, e le professioni a elevata specializzazione e tecniche. In quest’ultimo caso il peso varia a seconda del comparto di riferimento:
- nel privato la quota si attesta al 31%;
- nel pubblico al 63%.
Il futuro del lavoro non qualificato
Lo scenario è molto diverso se si guarda agli operai, ai profili intermedi e ai lavoratori privi di particolari qualifiche. Nel dettaglio:
- gli impiegati e le professioni commerciali e dei servizi, rappresenteranno il 36% del totale del fabbisogno, circa 1,2-1,4 milioni di lavoratori;
- gli operai, sia specializzati sia conduttori di impianti, rappresenteranno il 17% del totale (tra 574mila e 654mila unità);
- i lavoratori qualificati rappresenteranno l’8% del fabbisogno, stima di 263-298mila unità.
I profili tecnici
Soffermando l’attenzione sui soli profili tecnici, a spiccare saranno soprattutto le professioni della sanità, quali infermieri e tecnici della riabilitazione (fabbisogno di 151-158mila unità). Per i profili tecnici commerciali, quindi dal marketing agli acquisti, serviranno tra le 88mila e le 99mila unità.
Impiegati e servizi
Per ciò che attiene gli impiegati, per Unioncamere Excelsior da qui al 2028 ci sarà richiesta soprattutto di:
- addetti ad attività di segreteria e agli affari generali delle imprese (280mila - 304mila unità);
- addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela, sia come front-office sia nei call center (84mila - 96mila lavoratori);
- impiegati che operano nell’ambito della contabilità e delle operazioni finanziarie delle aziende.
Nel campo dei servizi, si cercheranno:
- professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (5,3-5,7%);
- addetti alle vendite, quali commessi nei negozi e assistenti alle vendite nella grande distribuzione (4,8-5%);
- professioni nelle attività della ristorazione, in particolare personale di sala e addetti alla cucina (2,8-3,5%).
Le competenze principali
Per ciò che attiene alle competenze, fondamentali saranno quelle digitali, nel settore della sostenibilità ambientale e nell’interazione tra uomo e macchine.