Giovedì 14 Novembre 2024
ANTONIO TROISE
Economia

Patuelli lancia la sfida: "Ridurre le tasse sul risparmio"

Il presidente dell’Associazione bancaria italiana rieletto per acclamazione per un nuovo mandato: "Completare l’Unione bancaria e dei mercati europei. Servono misure per i giovani e le imprese".

Parte dall’Europa, dai suoi valori e dalla necessità di completare l’Unione bancaria. Ma non rinuncia a lanciare la sua proposta al governo: è arrivato il momento di ridurre le tasse che gravano sui risparmiatori. È un discorso a 360 gradi quello che Antonio Patuelli scandisce nell’Auditorium della Tecnica a Roma, davanti a un parterre d’eccezione, con in prima fila il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti e il governatore di Bankitalia, Fabio Panetta.

Per Patuelli è il giorno della rielezione per acclamazione da parte del neoeletto Consiglio dell’Abi, riunito dopo l’Assemblea annuale, che accoglie l’indicazione unanime formulata dal Comitato esecutivo. Ma è anche l’occasione per fare il punto sulla situazione dell’economia e del contributo che gli istituti di credito possono dare per la crescita del Paese. Il governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, ha indicato per il secondo trimestre dell’anno una crescita del Pil pari allo 0,3%, con una proiezione sull’anno dello 0,8%. Non molto lontana, quindi, dall’1% previsto dal Def. Messaggio rassicurante anche per l’andamento delle insolvenze sui prestiti bancari garantiti dallo Stato: "La situazione è sotto controllo". Per il numero uno di via Nazionale "l’economia italiana cresce a ritmi moderati e può contare sull’irrobustimento delle imprese, la solida posizione finanziaria delle famiglie e la forza delle banche".

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Fattori che non devono però indurre a un eccessivo ottimismo. Soprattutto per le tante incognite geopolitiche che ancora bisogna affrontare e per l’incognita relativa alle mosse future della Bce sul fronte dei tassi di interesse: "La riduzione potrà proseguire con gradualità, accompagnando il ritorno dell’inflazione all’obiettivo, se gli andamenti macroeconomici rimarranno in linea con le attese del Consiglio direttivo della Bce", ma "se eventi inattesi rischiassero invece di allontanarci dal sentiero previsto, in una direzione o nell’altra, dovremo essere pronti ad adeguare prontamente le nostre decisioni".

Bankitalia non teme neanche i rischi di una spirale salari-prezzi: "L’attuale aumento delle retribuzioni rappresenta un inevitabile recupero del potere d’acquisto destinato ad affievolirsi a mano a mano che si ridurrà la perdita da recuperare". La solidità delle banche rappresenta oggi "un elemento di forza del nostro sistema produttivo, affiancando famiglie e imprese ed evitando che il credito possa costituire un freno ai consumi e agli investimenti".

Una sfida raccolta da Patuelli con una parola chiave, quella dell’Europa. Che non può accontentarsi di essere "sempre più ampia e basata principalmente sull’economia, sulla libera circolazione di persone, merci e denari, sulla Pac (Politica agricola comune, ndr) e sull’Unione bancaria" ancora incompleta. Per il presidente dell’Abi, infine, bisogna agire per evitare la fuga del risparmio italiano all’estero e affinché sia investito in "strumenti di liquidità delle banche". E, ancora, perché il risparmio è "indispensabile per le banche per erogare prestiti medio e lungo termine". Invece, aggiunge Patuelli, "i risparmiatori che investono a medio e lungo termine subiscono una tassazione di quasi il 60% del reddito lordo prodotto dalle banche: si sommano l’Ires, l’addizionale del 3,5% e quelle locali, la cedolare secca sui dividendi, l’Irap, l’Imu e l’imposta del bollo". Il numero uno dell’Abi sollecita, infine, anche misure a favore dei giovani e per rafforzare il patrimonio delle imprese, anche ripensando l’Ace.