È la terza multa più importante della storia dell’Antitrust europea: Apple è stata condannata a pagare oltre 1,8 miliardi di euro, per abuso di posizione dominanta nella distribuzione di musica in streaming su app. E ha già annunciato ricorso.
La sanzione è partita da un reclamo del 2019 della svedese Spotify, la app di streaming musicale che oggi detiene oltre il 50% del mercato europeo. Cupertino è stata sanzionata per non aver dato adeguata informazione sulla possibilità di acquisto di servizi (come gli abbonamenti) al di fuori di quelli in-app. In pratica, l’acquisto in-app costa iil 30% in più rispetto all’acquisto sul sito web: sono le commissioni che Apple applica al servizio di streaming musicale, che a sua volta li scarica sui consumatori (Apple consente di utilizzare tale abbonamento nell’app). Ed ecco il motivo della condanna: "Esercitare questa scelta è esattamente ciò che Apple ha reso più difficile – ha spiegato la vicepresidente con delega alla Concorrenza Margrethe Vestager –. Per un decennio, Apple ha abusato della propria posizione dominante, impedendo agli sviluppatori di informare i consumatori sui servizi musicali alternativi e più economici. Questo è illegale".
Annunciando ricorso, Apple ha sottolineato "l’incapacità della Commissione di scoprire prove credibili di danni ai consumatori". E ha attaccato "il principale sostenitore di questa decisione, e il più grande beneficiario, è Spotify", denunciando oltre 65 incontri tra esponenti del gruppo di Stoccolma e l’esecutivo comunitario . Da parte sua, Spotify ha commentato salutando il "messaggio potente": "nessuna azienda può esercitare il potere in modo abusivo". La maxi sanzione era ampiamente attesa, ma per soli 500 milioni di euro. Per la prima volta la cifra finale è stata decisa in modo forfettario, ampiamente superiore ai 40 milioni di base: "sarebbe stato come una multa per il parcheggio", ha detto Vestager. Apple dovrà anche mostrare al più presto nell’App Store le diverse opzioni di acquisto. Il record di multe Ue alle Big Tech è di Google: 8 miliardi complessivi, e la singola multa Ue più alta, a 4,2 miliardi di euro.
Non è stata l’unica brutta notizia di ieri per Apple: Goldman Sachs ha annunciato di rimuovere Apple dalla lista dei titoli da comprare. Un doppio colpo che ha portato il titolo a perdere fino al 3% nelle prime ore di contrattazione sul Nasdaq.
Franca Ferri