Lunedì 14 Ottobre 2024
ANTONIO PATUELLI
Economia

L’analisi di Patuelli. Rilanciare gli investimenti. Non servono nuove tasse

Il calo dei tassi d’interesse favorisce imprese e famiglie e alleggerisce i debitori. Il dibattito sulle patrimoniali non tiene conto della concorrenza fiscale nella Ue.

L’analisi di Patuelli. Rilanciare gli investimenti. Non servono nuove tasse

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, 57 anni (a destra), e il viceministro Maurizio Leo, 69 anni

Roma, 14 ottobre 2024 – Man mano che ci si inoltra in questo autunno, si chiariscono le prospettive economiche penalizzate dai conflitti in Ucraina, Medio oriente e nel Mar Rosso e dalla recessione in Germania, ma con vari germogli di ripresa in Italia, pur con dati problematici sulla produzione industriale.

La preparazione della legge di Bilancio dello Stato, se sarà contenuta la spesa pubblica, appare un po’ meno complessa innanzitutto per il positivo andamento di importanti settori produttivi e dell’occupazione e per le entrate dello Stato che nei primi otto mesi di quest’anno hanno registrato incrementi per oltre 23 miliardi di euro (+6,5%), mentre le previsioni del governo, inviate alla Commissione europea a Bruxelles, indicano per il quadriennio 2024-’27 un aumento complessivo delle entrate dello Stato per circa 125 miliardi.

I tassi d’interesse continuano a calare e ciò favorisce gli investimenti di imprese e famiglie e alleggerisce i debitori, innanzitutto lo Stato. Si attende una ulteriore riduzione dei tassi della Bce che è all’avanguardia rispetto agli Usa, alla Gran Bretagna e a gran parte dei paesi non appartenenti all’euro. I tassi di mercato continuano ad anticipare le nuove riduzioni dei tassi Bce (ora fra il 3,5% e il 3,65%): venerdì scorso l’Euribor ha toccato il suo minimo del 3,18%, mentre l’Irs a dieci anni (molto usato per i mutui) è ancor più basso, al 2,5%, lo spread è diminuito a 129 punti, quando i Btp a dieci anni hanno un rendimento del 3,56% e i Bot a sei mesi del 3,13%.

Preoccupanti sono i costi dell’energia, soprattutto per il gas che venerdì costava quasi 40 euro al mercato di Amsterdam, mentre il petrolio è attorno agli 80 dollari.

Con queste premesse, se vi sarà un serio contenimento della spesa pubblica, le entrate non dovranno rincorrere le spese con nuove tasse che comunque non possono essere retroattive anche perché lo Statuto del Contribuente dispone che "le disposizioni tributarie non hanno effetto retroattivo" e i tributi "si applicano solo a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore delle disposizioni che le prevedono".

Lo Statuto del Contribuente è coerente conseguenza dell’articolo 53 della Costituzione che prescrive che "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività", criteri generali e astratti per tutti e che non prevedono tassazioni eccezionali per qualcuno.

In alcuni Stati europei in difficoltà economiche e finanziarie si è aperto il dibattito sull’eventualità di ricorso anche a imposte patrimoniali. In Italia gravano già costantemente diverse imposte patrimoniali, anche se sono diversamente denominate: innanzitutto l’Imu sugli immobili; l’imposta di “bollo” su un’infinità di atti, compresi i conti correnti e i depositi titoli. Inoltre vi sono quelle sulle transazioni finanziarie, le ipotecarie e catastali e di successione, e quelle sui redditi agrari e dominicali in agricoltura. Ai limiti (forse oltre) della costituzionalità vi è l’Irap che non è conteggiata sull’utile delle imprese e deve essere pagata anche quando il reddito non c’è.

Insomma, l’Italia è pienamente inserita nei mercati aperti internazionali, innanzitutto quello dell’Unione europea dove i capitali si muovono liberamente e dove sono attratti dai fattori economici e produttivi fra i quali la tassazione e gli equilibri di bilancio. Quindi, per sostenere lo sviluppo e l’occupazione in Italia occorre tener sempre conto anche della concorrenza fiscale fra gli Stati europei per attirare risparmi e investimenti.

Presidente Associazione Bancaria Italiana